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+ Anime e Anime
Messina, 31 luglio [1]911.
Caro mio figliolo nel Signore,
1/ Ho provato vivo dispiacere nel sentire che Guido è
ammalato; spero però che sarà
cosa da poco e che a quest'ora non avrà
più febbre. Fatemi tuttavia sapere sue notizie,
specialmente
se stesse ancora male, e fatelo subito visitare, e parlatemi chiaro
che ha.
2/ Quanto alla vostra ordinazione, malgrado la vostra insistenza,
non mi so decidere
pel sì,
né mi sento ora mosso
interiormente a farvi ordinare. Sento, certo, grande dolore
nel
dirvi questo, ma e lo dico nel Signore, e spero che avrete da Lui la
grazia di valervi
in bene e per tutta la vostra vita di questa
prova che forse è più
acerba e dolorosa per me
(che sono qui
logoro e bisognoso di ajuto, e per la
Congregazione che ha tanto bisogno
pure di un po’ di ajuto
dai suoi figli) che per voi. Che soddisfazione (a parte le
grazie
proprie della ordinazione) provereste ora o mio
figliolo, nella festa della vostra Messa
e che soddisfazione
dovrebbe mai essere la mia nell'assistervi? Dovremo dire ai vostri
e
a tutti che domanderanno di sicuro, che non siete stato
promosso? E così prenderete
la
Messa? Io devo essere sincero, o mio caro figliolo, io certo non mi
sentirei di assistere alla vostra festa. Avete tutte le buone ragioni
o scuse, ma così non
si prende Messa.
Io ho fatto al Signore un grande sacrificio di quanto vi è
capitato, ma non mi sento
di farvi festa: altro è
compatirvi e scusarvi - altro è
farvi festa. Aggiungete: che dirò
alla
curia di Tortona? E il danno che ne verrebbe anche all'Istituto e
agli altri chierici,
che poveretti, lavorarono, si
sacrificarono giorno e notte e neanche poterono studiare
e
forse sono più vecchi di voi, e non
sono ordinati? - e voi che da 7 anni siete tenuto
alla
Gregoriana dovrete ridurvi a prendere la Messa così?
Che direbbero, che diranno
gli altri vostri fratelli
chierici? E dovrò farvi ordinare fuori
di Tortona? sarei obbligato
a farvi scardinare. Ma perché
fare questa offesa al Vescovo di Tortona, mentre egli
vi trattò
bene, tanto che già vi aveva promosso,
anche contro le disposizioni pontificie?
Vedete bene che anch'io sono in una posizione dolorosa. In curia a
Tortona
avrebbero poi sempre ragione di dire: vedete, anche
quelli che tiene a Roma sono
deficienti e ritenuti; e
così ne scapitano poi tutti e
Congregazione e chierici. Ma perché
la
Congregazione dovrà per voi, che
foste così privilegiato
ricevere ancora questo danno
negli altri suoi figli? e subire
delle conseguenze che non si sa quali
saranno
e quando finiranno?
La vostra rassegnazione è una bella e
santa cosa, ma se questa povera Madre
della vostra
Congregazione, che è
sfinita, ha bisogno dopo tanti anni di attesa di un po'
di
ajuto, voi la pascerete di parole? Il
Signore mi va mano mano distaccando da tutti,
anche dai miei
figlioli dai quali speravo di più
perché Lui solo vuol essere
la
mia consolazione e il mio appoggio.
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Io non so se nel caso vostro vi convenga andarvene in vacanza o no:
mettetevi
davanti al SS. Sacramento e poi decidete come Dio vi
ispira. Che direte a casa ai vostri?
bugie non se ne possono
dire -
Direte che siete ritenuto e per questo non sarete ordinato? sarà
un dolore profondo
per tutti e specialmente per vostra
madre, come lo è per
me. E a casa, con tanti trambusti
ora nella vostra famiglia
potrete prepararvi per poter riparare ad ottobre?
Queste sono
cose che dovete ponderarle bene voi.
Io ormai ho poca fiducia che siate promosso anche ad ottobre, perché
certe cose
e certi dispiaceri li presentisco lontano,
lontano: e voi lo sapete,
per quanto più
di una volta vi ho parlato.
Iddio misericordiosissimo sempre sia benedetto anche di questo
dolore,
e mi conceda di valermene a bene dell'anima mia
e del nostro caro Istituto.
Vi benedico sempre con molto affetto e pregate per me -
Vostro aff.mo in G. C.
Sac. Orione d. D. P.
[minuta]
+ Anime e Anime
Messina, il 31 luglio [1]911
Caro mio figliolo nel Signore,
Ho provato vivo dispiacere nel sentire che Guido è ammalato; spero
che non vi
sarà nulla di grave e che ora starà meglio,
tuttavia gradirò notizie. Quanto alla vostra
ordinazione
non mi sento mosso interiormente a farvi ordinare sacerdote, e provo
grande
dolore nel dirvelo, ma ve lo dico nel Signore. Vuol dire
che sarete ordinato dopo che
avrete riparato agli esami. A
questo mio senso negativo si aggiunge la difficoltà di far
sapere
alla curia di Tortona che voi siete stato ritenuto, ciò che porta ad
umiliare nel
senso loro e a dare pretesto di affliggere la
nostra piccola Congregazione e forse
danneggiare i chierici
dell’Istituto, mentre essi poveretti, si sacrificano nel lavoro
e
ajutarci ad assistere i figlioli E poi
ormai dagli altri miei figli chierici si saprà che voi
siete
stato ritenuto, e perché farvi ordinare così? A quelli che mi
domandano se siete stato
promosso, io certo non posso dire di
sì, come non l’ho detto; ma essi diranno: come mai:
noi
siamo occupati da mane a sera a lavorare, abbiamo più età, abbiamo
meno tempo o nessun tempo per studiare, e ci arrabattiamo in se et in
Domino a questo modo, e non
siamo ordinati e lui che da
7 anni è tenuto a Roma per questo non è promosso e viene
ordinato? Bisognerebbe poi sempre farsi ordinare fuori
di Tortona e aprire una nuova lotta
col Vescovo, perché non
avete il probatus - oppure supplicare, per sentirci forse
mortificare
e mettere poi in pericolo anche gli altri chierici
- Pensateci bene un poco anche voi e poi
credo che converrete
nel fare questo sacrificio per amore di Dio. Il Signore vi conceda
ogni
consolazione e pregate per me - Vi benedico e sono vostro
aff.mo in G. C.
Sac. Orione d. D. P.