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Roma, il 27 / 10 [1]914
Caro don Ferretti,
1/ Sono lieto di conoscere che il ch.co Curia sia giunto. Che Iddio lo assista!
2/ Dicendomi voi che la direzione è al completo, intendete dirmi che non vi occorre
altro personale? Scrivo così perché ho bisogno di saperlo per mia norma.
3/ Sono lieto dell'esito degli esami
4/ Appena riceverò il denaro, vi manderò lo sguattero: le condizioni sono: i viaggi:
Lire 15. mensili e pulito di biancheria.
5/ Vedete, caro don Ferretti che dai vostri calcoli alla realtà delle cose comincia subito, e su più riguardi, una differenza in meno di quanto vi aspettavate? E nel numero dei convittori, e nel numero dei semi-convittori?
6/ Cercate, da parte vostra, di non spingere mai a fare spese.
7/ Avrete ricevuto una mia di qualche giorno fa.
8/ Ho scritto anche un espresso al ch.co Tornari.
9/ E le pratiche di pietà le fate in comune Quello che non si fa in comune, spesso non si fa più. Ricordate l'anno scorso.
10/ Vigilate bene, e non fidatevi mai, e meno di voi che di tutti.
11/ Ho ricevuto parecchia corrispondenza da Gerace.
12/ Ricorderò le commissioni vostre a don Pensa e a don Adaglio.
13/ Dite al ch.co Curia che rimando a lui la nota perché la invii direttamente al patronato dal convitto di Gerace - Vedete che sia fatta bene. Poi voi quel denaro me lo manderete qui, quando lo abbiate ricevuto tutto.
14/
Vi supplico in X.sto di non lasciare il convitto se non per
gravissimo motivo: ne è mio piacere, che
(finché non vi scriverò diversamente) che voi andiate anche fuori
per delle ore a confessare. Curate il convitto, curate il
convitto! E abbiate occhio a tutto. 15/ Vedete che lo sguattero
che mando non faccia discorsi liberi: io troppo non lo conosco.
16/ Desidero sapere se l'uomo di Messina che doveva andare a S. Prospero è da voi a Gerace.
17/ Ricambio rispettosi saluti a don Cappelleri. -
A voi e ai chierici ogni benedizione e conforto. -
Aff.mo in Gesù C. e Maria SS.
Sac. Orione d. D. P.
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