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 +         Tortona, il 6 / II [1]919


 Caro don Ferretti,


 1/ Ti raccomando e tu raccomanda lo spirito di economia.
Ci sia quello che ci deve essere, ma bada che non si sprechi, che non si sciupi,
perché è patrimonio e roba degli orfani e della Madonna Addolorata.

 2/ Una suora mi scrisse che non si concede loro che mangino più che un piatto
di minestra: questo no! Ma forse io avrò capito male. Fa che abbiamo minestra a volontà.

 3/ Intenditi bene con don Felice per la scuola e inerente permesso

 4/ Ma incominciala tu senz'altro la scuola serale. Non possono dirti nulla.

 5/ Fate però bene quello che fate, e che non sia un fuoco di paglia, come si dice.
Ciò che si comincia bisogna poi continuare amerei che si facesse una cosa,
seriamente fatta, a Prunella. Poco e bene: poco e bene: poco e bene.

 6/ Per che ragione mi hai spedito questo ultimo espresso del I febbrajo?
Nella lettera tua non c'era nulla né di urgente né di grave:
e così in quella acclusa di suor carità.

 7/ Mi avevi promesso una relazione su le suore: mandamela.

 8/ Sta attento che non siano né lente né comode e che ci sia lavoro, unione e carità.

 9/ Continua pure a confessarle: meglio che vengano da te che portare le loro querele
a conoscenza di chi non è della Congregazione

 10/ Non sapevo che il canonico fosse stato indisposto. Pregherò.

 11/ Domenica 9 corr. sarò a casa tua di passaggio per Garbagna.

 Saluti conforti e benedizioni a tutti.

 Ossequi al sig.r canonico

 Aff.mo


          Sac. Orione  d. D. P.

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