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[Tortona] 6 luglio 1920
Mio caro don Ferretti,
non
ti posso nascondere che la tua lettera mi ha portato davvero
dolore,
anche perché solo oggi apprendo che tu non
potevi venire agli Esercizî. Se lo
avessi saputo
un po’ prima, avrei pregato Sua Eminenza di
lasciarti, almeno per altri 10 giorni
il don
Pestuggia, e facilmente tutto si sarebbe aggiustato. Piuttosto ti
avrei anche mandato
un sacerdote di qui, se in tutta Venezia
non si fosse potuto trovare né un prete né un frate,
che
avesse potuto sostituirti. Come usano tanti buoni sacerdoti anche del
clero secolare,
che vanno parroci, così avrei anche
desiderato che così
anche tu, prima di prendere
possesso, avessi fatti i santi
Spirituali Esercizî; ma pazienza! Certo
non so poi che
impressione potrà fare sui tuoi confratelli,
che vengono sino dalla Calabria, saperti alle porte di Venezia, e non
vederti agli Esercizî, dove poi c’è
anche tua mamma.
E
pensare che io avevo disposto che si facessero presso Venezia, per
dare a voi altri
maggiore comodità! Quasi mi pento di
avere dei religiosi che siano parroci!
Certo pregheremo fraternamente anche per te, e tu prega per me e per gli altri -
Dio ti benedica! e Maria SS.
Tuo aff.mo in G. Cr.
Sac. Orione d. D. P.
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