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[Tortona] 21 Giugno 1920
Caro don Opezzi, fratello mio in Gesù Cristo,
1/ Ricevo la gradita vostra del 19 corr. In nome di Dio, avanti!
2/
Laeto animo, la Divina Provvidenza ci verrà in ajuto
e pagheremo i debiti -
Ne ha pagati tanti!
3/ Spero si potrà pagarli prima della vostra partenza per gli Esercizî.
4/ Ho bisogno di sapere quanto è il totale debiti, e fatevi ajutare da D. Contardi.
5/
Ciò che mi preme è che troviate un sacerdote che venga alla
domenica
almeno a sostituirvi, e che ne
avvertiate la Curia, che voi venite a fare gli Esercizî;
- senza dire altro, per ora. E così faccia don
Contardi.
6/
Voi incassate i libri e riunite tutte le vostre cose in
modo che,
se anche non doveste più ritornare
possiate dire: la mia roba è nel tale posto,
speditemela
nel tale altro - Quanto al cambiarvi: prima preghiamo e facciamo
bene
gli Esercizî
e poi ne parleremo. Così parleremo di Giulio e di Rossi. Mi spiace
per Rossi.
Pel momento, come voi mi dite, così non mando nessuno.
Dopo
gli Esercizî andrete pure in famiglia:
ne sono molto contento:
voglio che tra noi e i nostri vecchi ci
sia sempre buona armonia e devozione filiale,
e anche coi
fratelli e sorelle, così si fa del bene.
Ai
bagni potrete andare a Sanremo, nel nostro Convitto,
-
dopo essere stato in famiglia.
Scrivo subito al Cardinale di Torino una bella lettera.
Vedete che bisogna arrivare a Venezia, possibilmente il 5 luglio o il 6 di mattino -
Non
ho ricevuto nulla da don Contardi, ma ditegli che si dia attorno
anche lui,
e che non manchi. Egli non può ajutarvi
a pagare i debiti? Diteglielo.
Abbiamo qui il vecchio Maggiorino moribondo: pregate!
Benedico tutti e voi di cuore.
Don Orione