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Tortona, il 9 Nov.bre 1928
Caro don Fiori,
La pace di Gesù Cristo sia sempre con noi!
Mi spiace assai doverti dare dei crucci, ma non ne posso a meno.
C'è il sig.r Teodoro Campa, che don Bartoli mi mandò qui,
dicendomi che voleva farsi della Congregazione, mentre si vede,
ed egli stesso me lo dichiarò, che non ne ha affatto intenzione.
Ora egli ritorna alla sua città, a Reggio Calabria, ma vorrebbe fermarsi a Roma
qualche giorno per cercare se trova lavoro da tipografo;
se tu potessi dargli ospitalità per qualche giorno, mi faresti cosa gradita.
Egli accompagna l'orfano Antonangeli Mario, il quale, come Palombi e Occhioni,
sa oramai lavorare, e qui ci sta a malincuore, perché sembra, forse, a lui
che noi lo teniamo troppo disciplinato. Mi dispiace assai assai, ma qui
con lo spirito refrattario alla disciplina che egli dimostra, non mi è più possibile tenerlo.
Questo vorrai riferire al patronato; vedano se possono dargli altra destinazione
E possa egli trovare altri che mi superino nel fargli del bene
e che mi uguaglino nella bontà usata a lui.
Certo che Palombi e Antonangeli insieme non possono stare,
ché non si faranno del bene a vicenda.
È giunta dal patronato la somma della contabilità a don Cantoni
Ti conforto e benedico in Gesù Cristo e Maria SS.
Tuo aff.mo
Sac. Luigi Orione d. Div. Provv.za
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