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 +         Anime e Papa!

          18. 1. 1899


 Carissimo don Angelo,


 Quando ti giungerà questa mia povera lettera o sarai alla vigilia

della Sacra Ordinazione, o, ancora tutto infervorato, avrai appena ricevuto lo Spirito Santo.

 Oh quale grande grazia è per te essere Suddiacono!

 Con questo sacro Ordine entri nello Spirito di Gesù Cristo, sei fatto quasi mediatore

della Sua Chiesa e servo di tutti, ma sovra tutto servo dei servi del nostro Divina Padre -

i sacerdoti del Signore - e quindi servo del Grande Servo di Dio sulla terra -

il Sacerdos Magnus et Pontifex - il Papa!

 Per questa qualità tanto grande, di essere col presente ordine fatto servo dei servi

del Signore, tu devi essere animato da profonda umiltà e da profondo spirito di religione.

È questo Spirito che di deve disporre a compiere un giorno i santi misteri dell'altare.

 Oh ti desse il Signore ti poter servire di fatto la Chiesa col sacrificio intero

della tua vita e del tuo sangue!

 Ufficio del suddiacono è portare la Croce! Oh quale grande stimolo a virtù umili

eppur grandi davanti al Signore, dover portare la Croce! quasi ti debba disporre ad essere

sempre crocifisso colla tua volontà e col tuo cuore alla Croce Santissima di Gesù,

e così prepararti all'elevazione del sacerdozio.

Ma l'Ordine del Suddiaconato ti lega eternamente e con una vita immacolata

alla immacolata Sposa di Gesù Cristo, la Chiesa.

 E noi tutti di qui preghiamo per te in questo tempo dei tuoi santi esercizi,

perché Iddio ti conceda di custodire una castità santa e conservare inviolabile

per tutti i giorni della vita il voto che deve formare la più bella gemma della tua corona.

 Oggi la tua anima fiorisce di santità, il tuo cuore risplende di angelica purezza:

deh! o mio figliolo e fratello in G. C., non abbia mai ad appassire

il candore della anima tua, - non abbia mai ad oscurarsi la bella e purissima luce

sulla tua fronte!

 Totalmente penetrato, posseduto e ripieno della presenza di Gesù, che ti riveste

di grazia e di santità, occupa l'anima tua di Dio e della Sua santa religione.

 Il Divino Ufficio, che a questo fine la Chiesa ti pone tra mani,

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ti servirà mirabilmente a conservarti in una angelica purezza e inviolabile santità di vita.

 Oh la vita di un Suddiacono, ripieno dello spirito e della grazia del suo stato,

è una vita di paradiso, una vita di risurrezione, una vita di cielo.

 La recita del divino Ufficio, diviso espressamente nelle diverse ore del giorno,

è come un principio di quella adorazione e di quella lode perenne che dovremo eternamente continuare nel Cielo.

 La principale vocazione di noi sacerdoti è di adorare e glorificare Iddio:

tu incominci appunto ad essere addetto a questa lode e glorificazione continua

che il Signore vuole da noi suoi servi sulla terra e in Paradiso.

 Noi preti offriamo a Dio l'Ostia santa, pura, immacolata:

tu cominci coll'Ufficio ad offrire al Signore l’Ostia delle tue labbra: tibi sacrificabo

hostiam laudis!

 L'eminente perfezione quindi che Iddio richiede da te, e che vuole l'amore tuo

verso Lui - ti facciano rinunziare con atto generoso di fortezza cristiana non solo ai piaceri

vani di quaggiù, ma a tutto ciò eziandio che sa di materiale: d'oggi innanzi nel tuo cuore

viva e regni Gesù, solo Gesù!

 Nella legge di Mosé non era ammesso nel santuario che il grande sacerdote

portante i profumi, ed in quel luogo non vedevasi cosa alcuna che non fosse santa

e consacrata a Dio così un’anima pura ,casta e santa ama siffattamente la santità di Dio,

da non poter soffrire nel suo cuore altro che Gesù.

 E per questo ti ho detto solo Gesù dover vivere e regnare d'oggi innanzi nella tua anima. Vivi in Gesù casto e santo: vivi crocifisso e muori del tutto a te stesso per vivere del tutto alla carità di Gesù!

 Nella orazione nel raccoglimento, nell'umiltà e nella mortificazione della vita

e negli altri esercizi della Croce esercita l'anima tua! - e lo spirito del Signore ti inondi

il cuore e te lo ricolmi di grazie e di benedizioni, - pegno de’ favori celesti

e dei sacri carismi che ti aspettano nel Sacerdozio!

 Ed ora finisco per andare a dire la Santa Messa.

 Oggi qui facciamo la festa della Cattedra di S. Pietro: - amala tanto la Santa sede! -

 ricevi anche questo ricordo, dell'affetto al Papato.

 Ti raccomanderò in modo specialissimo al Signore

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e nel giorno della tua santa Ordinazione tutti pregheremo per te e ti accompagneranno

gli ang al gran passo gli angeli dei nostri figliuoli!

 Ti benedico nel Signore affettuosissimamente!


            D. Orione


 Tortona, Festa della Cattedra di San Pietro, 1899

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