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 +         Messina, il 30 / VII / [1]910


 Caro don Battista,


 Ricevo l'annunzio di morte di tuo papà, e ti scrivo per dirti che pregherò per lui,

come pregherò nostro Signore e la Madonna SS. perché consoli te, tuo zio

e la tua famiglia.

 Caro don Battista, facciamoci coraggio nel Signore, non ci resta altro

che il Signore e la Madonna Santissima. Tu riceverai, ne sono certo, con affetto

come di un fratello queste poche parole che ti rivolgo, e mentre io ti assicuro che pregherò

per voi, - tu, e tuo zio pregate per me che Iddio mi assista e mi dia grazia di amarlo

e servirlo, e di riparare alle ingratitudini della mia anima verso di lui.

 Io non ti dico di venire con me subito perché hai tuo zio, ma penso che la  Madonna

ti farà poi venire ad ajutarmi, e così lavoreremo insieme e finiremo insieme la nostra vita

di sacerdoti come insieme si può dire che l'abbiamo incominciata.

 Don Sterpi è partito jeri sera per Roma, ma ritornerà qui ancora prima di venire a

Tortona. Avevamo bisogno di parlare di tante cose, e allora vedendo

che io non potevo venire, ho fatto venire qui lui.

 Tuo zio o tu vorreste venire a passare qui un mese con me? Questo vi gioverebbe

anche per distrarvi in questo momento di dolore: qui sareste proprio come a casa vostra,

e potete immaginare che favore mi fareste.

 A Taormina ci deve essere una figlia di Farina ma io non ebbi ancora tempo

di andarvi; immaginati che è da undici mesi che non sono stato a Noto, - non c'è tempo,

non c’è tempo!

 Ora mi sento un po’ stanco, ma sto bene.

 Mi riverisci tanto tuo zio, a cui bacio la mano. -

 E tu, caro Battista abbimi in Corde Jesu per aff.mo tuo


          D. Orione

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