V025T135 V025P153
La presente è riservata a te
+ Tortona, il 4 maggio 1915
Caro don Contardi,
Eccoti l'ultima lettera che ti mando ad Avezzano! Avrai ricevuto la mia espresso
raccomandata.
Desidererei che potessi partire venerdì, 7 corr. col treno delle 4½ del dopo pranzo,
per essere a S. Anna alle 9 di sera. È meglio che tu non parta di notte come me.
Ti fai rilasciare il biglietto per Reggio Calabria, ma ti fermerai un poco a Roma,
dove troverai o ti giungerà qualche mia lettera.
Se il Patronato ti manda prima di venerdì qualcheduno a sostituirti, tu parti subito,
cioè prima di venerdì stesso. Prima di partire vai ad ossequiare il comm.r Dezza,
il cav.r Pio, il comm.r Di Domenico, il parroco, il cav.r Cirmeni e le altre Autorità
o persone autorevoli che ci hanno ajutato.
Ringrazî tutti, anche a nome mio, dell'ajuto che ci hanno dato e delle gentilezze
e riguardi che hanno avuto per noi personalmente. Al parroco e alle suore chiedi poi
anche scusa, pure da parte mia, di tutto ciò in cui abbiamo mancato verso di loro, e dirai
che preghino per noi. Ringrazî il parroco dei riguardi avuti nel lasciarci celebrare
e in ogni cosa.
Se Mg.r Vescovo giovedì o venerdì venisse ad Avezzano lo ringrazî, e fai lo stesso
con lui, per tutti i riguardi e la carità che ci ha usato. E, se non venisse, mezz'ora
prima
di partire Gli scrivi
spedisci la lettera che
di cui qui ti unisco la copia.
Qualunque lettera o telegramma tu ricevessi dal Patronato o invito da altre autorità
di restare, - la tua disciplina è di partire, e parti, = se non è possibile con una corsa almeno
con un'altra (a meno che non fossi malato) o non ci fosse qualche orfano in grave stato
da esigere proprio la tua fermata.
Prima di salutare quelli che ti ho detto prepara tutte le tue cose, - e se hai roba o
valigia da portare a Roma, (c'è la mia biancheria) mandala avanti, cioè a Roma, da qualche
ragazzo che deve andare a Roma, o che manderei a Roma prima di te.
Consegna alle suore l'impermeabile, e raccomandalo loro, poiché è del Patronato,
e non è roba nostra, e desidero che risulti tra la roba le suore hanno pure in custodia
una tenda militare dove abitavano nei primi giorni: quella è del Vicariato di Roma,
e mi disse uno del Vicariato di mandarla giù al Vicariato: costò L. 250. Se puoi portala
tu al Vicariato, oppure mandala giù prima. I timbri li consegni a chi viene a sostituirti,
o a Gino, secondo che il patronato ti dirà, o tu credi meglio di fare.
Troverai della mia biancheria: sono camiciuole grosse:
se non le trovi, pazienza!
V025P154
Fa due elenchi di tutti i nomi dei giovani e uno me lo mandi: di questo ti prego,
l'altro lo tieni per te. Vedi alla posta se fu riscosso e da chi il vaglia di L. 20 di Gentile:
se no, può essere che io ce le abbia depositate a Roma al Patronato: vedrai andando a Roma
da marchese.
Quanto al denaro che il Patronato deve a noi, se anche Gino non te lo può dare,
pazienza, - vuol dire che a Roma andrai tu al Patronato e parlerai con marchese, e te
lo daranno a Roma. Basta che tu non lascî debiti ad Avezzano. Fa però di averne da pagare
Gentile delle L. 20.
Vedi che ci sono le note della roba presa da me da Zingone, - e vi è in magazzino
roba
non data via: cappelli e vestiti e altro. Fa una nota di
questa roba, e poi lascia
lascia
a Gino che te la spedisca a Roma, se tu da Roma, dopo averne parlato al Patronato,
dirai
di spedirla spedirla di
nuovo a Zingone - Di questo deciderai tu col
Patronato.
I ragazzi salutali, parlando loro a tutti insieme, da sacerdote, raccomandando loro
di mantenersi onesti e praticanti nella Fede, e divoti della Madonna SS. e laboriosi.
Li saluti anche per me, e dirai loro che pregheremo per essi, - e se hanno bisogno
qualche cosa ci scrivano pure sempre che faremo tutto quello che potremo,
con l'ajuto di Dio.
Venire
via anche tu senza loro
dire loro nulla, sarebbe male - Prendi nota di tutti,
e mi fai un segno speciale per i migliori - Chissà che non possa fare qualche cosa per essi?
E se credi che si possa fare in questi giorni di tua permanenza, fallo pure;
ma e delle baracche di Piazza Torlonia, che se ne fa? Sarebbe almeno buona cosa avvertire
con lettera od espresso la contessa del cambiamento e chiedere di poterlo fare.
Se i giovani o altri (comprese le Autorità) ti chiedono perché noi ci ritiriamo, risponderai
perché molti nostri sacerdoti e chierici furono richiamati e altri si teme lo siano
di questi giorni per la guerra.
Ai giovani dirai (per la verità e anche per tenerne alto il morale) che l'Istituto
continuerà: che venerdì 30 aprile sai che D. Orione è stato a Milano ed ha fatto portare
a Lire 180 mila la spesa che farà il Comitato Lombardo per il nuovo orfanatrofio
che quindi noi quello che potremo fare per Avezzano e per gli Orfani sempre lo faremo
anche da lontano. E questo se ti viene bene fallo conoscere anche alle Autorità,
anzi mi farai cosa gradita.
Conforta i ragazzi dicendo loro che andremo a trovarli e che verranno altri meglio di noi
Se i giovani o altre persone, ti domandano il giorno e l'ora della partenza:
questo non lo dire, perché non abbia poi da dirsi che noi sommoviamo i ragazzi
e provochiamo delle dimostrazioni - Fa ogni cosa con la massima serietà.
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Raccomanda a Gino di spedirmi ogni lettera qui a Tortona, e gli dai il mio indirizzo.
Quanto ai due cameroni alla caserma delle Guardie di P. S. io ne avevo già parlato
nell'ultima riunione del Patronato e l'on.le Chimirri e la contessa mi avevano detto
di prenderle, se potevo. Se il passaggio non è ancora fatto, potrai parlarne tu a Roma
con la contessa.
Vedi un po’ come è Viola, quello del dito tagliato - vuole ancora venire
con D. Orione. Io lo farei chiedere al Patronato per farlo studiare, - e tu dovresti
poi parlarne a Roma. Ma scrivimilo.
E per l'altare portatile? Mandalo a Roma, avanti. Ed ho finito!
Fa con somma prudenza questo che t'ho scritto ed ogni altra cosa che crederai meglio
nel Signore. Lascia tutti con carità; ma cerca di evitare dimostrazioni di ragazzi
alla stazione. Che se vengono, e non se ne può fare a meno pazienza!
Ecco che ho finito davvero. Terminiamo dunque con la Madonna SS.:
Dirai per me rivolto al Monte una Salve Regina alla Madonna SS. di Pietracquaviva
che sempre mi ajutò. Un De profundis a tutti i morti del terremoto
Se altro tu avessi a comunicarmi: scrivi o telegrafi sempre qui, benché forse io
in questi giorni andrò in giro. -
Ti benedico, e Dio ti benedica del bene che hai fatto. -
Mi saluterai tanto nel partire Gino - E sia lodato Gesù Cristo e amiamo la Sua Santa.
Chiesa e amen.
Aff.mo. tuo in Gesù a Maria SS.
Sac. Orione d. D. P.
Quanto alla copertura: chi verrà, darà.
[minuta]
+ Tortona, il 4 maggio 1915
Caro don Contardi,
Eccoti nel Signore le disposizioni a tuo riguardo:
partirai
da Avezzano venerdì a sera , di questa
settimana, e farai tutto in Domino! di
7
corr. m. Questa e questo
e di diportarvi così:
venerdì col mattino
mattino vai
vai
ad ossequiare il comm.r Dezza, il cav. Pio e il comm.r De
Domenico, (se ancora c’è)
e
gli
altri e le altre autorità, e tutto farai in
silenzio: nel pomeriggio riverirai anche il parroco
e le suore, e domanderai loro scusa anche per incarico di Don Orione in tutto ciò
che avessimo mancato verso di loro.
V025P155b
[minuta]
+ Tortona, il 4 maggio 1915
Caro don Contardi,
Eccoti nel Signore come lascerai Avezzano.
La tua partenza sia venerdì, 7 corr. col diretto delle 17, e ti fai rilasciare il biglietto
per Reggio Calabria, fermandoti a Roma un poco. Venerdì mattino vai ad ossequiare
il comm.r Dezza, il cav.r Pio, il comm.r De Domenico, il parroco e le altre persone
autorevoli che conosciamo. Li ringrazî anche a nome mio di quello che hanno fatto
per gli orfani e delle gentiliezze che hanno avuto per noi personalmente.
Al parroco e alle suore chiedi poi anche scusa pure da parte mia in tutto
ciò che possiamo aver mancato verso di loro, e dirai che preghino per noi.
Ai ragazzi e a tutti quelli che volessero venirti ad accompagnarti alla stazione,
tieni nascosta l’ora della partenza: a chi ti chiama a che ora parti (eccetto al comm.r Dezza
o alle Autorità, alle quali puoi dire che vorresti partire all’ora che fisserai)
cerca di nascondere il giorno e l’ora della partenza. Porai uscirtene dicendo, che hai ancora
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