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[Riservata]


 +         Tortona, 7 maggio 1915


 Carissimo don Contardi,


 È mio desiderio che tu, prima di partire da Roma visiti la contessa Spalletti, -

il Segretario Generale del Patronato e l'onor.le Chimirri, e che faccia liquidare da Marchese

quelle partite che ci sono con Zingone, per quanto si è preso da lui non solo per Avezzano,

ma per la Colonia e per S. Giovanni. Ti raccomando di sistemare tutto con serietà e alacrità

 Alla contessa dirai che tu, dopo 15 giorni dalla mia partenza non potevi più fermarti,

senza trovarti fuori di posto col Vescovo, questo per la tua posizione, e così potrai dire

all'onor.le Chimirri. Li informerai poi di tutta la Casa di Avezzano.

 Se ti parlano della mia situazione col Vescovo, ti limiti a dire: egli è andato

ad ossequiare il Vescovo prima di partire e al suo ritorno disse che partiva

senza avere offesa la carità e molto rassegnato alla volontà di Dio, altro (dirai) non so,

eccetto quanto si riferisce a me, che ebbi il permesso «per brevi giorni». Tu parla

del Vescovo meno che puoi, e con molto rispetto. E dirai pure che tu ti sei congedato

con lettera da lui e gli hai mandato un telegramma nel suo dì onomastico, questo dillo

sia colla contessa che all'onor.le Chimirri.

 Vedi Mg.r Sili e il prof.r Fornari, e senti vedi di capire da loro se c'è qualche cosa,

o se il Vescovo avesse fatto dei passi contro di noi: il che suppongo. Ripeto che

del vescovo o non parlarne, o sempre con grande riverenza come è dovere.

 Pare che jeri sia stata chiamata la classe di don Gandini: non sono sicuro: da Roma

mi farai conoscere qualche cosa. - Desidero che tu non lascî Roma senza avermi di tutto

informato.

 Vedi di lasciare tutti bene, e scrivimi qualche cosa del come avvenne la tua partenza

da Avezzano.

 A Lorenzo De Renzi, che oggi mi scrisse a nome anche degli altri, oggi ho risposto

una lettera che servirà per tutti e spero del bene: è l'addio cristiano e sono i ricordi.

 Vedi a Roma di lasciare le cose a posto, perché i tuoi confratelli non abbiano

a lagnarsi di te. Desidero essere al più presto informato di tutto. - Dimmi quanti orfani

da Castel Gandolfo furono dati a noi da Fornari, e dove sono.

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 Sono contento che quel ex Trinitario sia con noi, ma vedi che non faccia del male

a Piccardo. Visita la Colonia e San Giovanni.

 La Contessa scrisse jeri a me una raccomandata e per espresso dove si vede che essa

ha capito bene la ragione vera per cui io non ritorno ad Avezzano benché

cioè per la situazione a noi creata dal Vescovo e fatta a te, - benché io le avessi scritto

che non potevo più continuare per mancanza di personale, e senza verbo dire del Vescovo.

 La presente è riservata a te solo, e desidero che tu me la restituisca, rispondendomi.

 Io andrò stanotte a Bra, ma subito tornerò qui dove spero trovare tue lettere.

 La contessa pare voglia fare passi a Roma per noi. - Io non le risposi; ma, se essa

te ne parla, senza farti accorgere, fa di insinuarle di andare con molta prudenza o anche

di andare con molta prudenza o magari di non fare perché temo che avremo da fare

con persone violenti contro di noi e doppie, e ci faranno più male che bene.

 Però senti tutto e che passi è che ha fatto, per mia regola e per evitare dei danni

alla Congregazione.

 Ti saluto e benedico nel Signore e in Maria SS.

 Aff.mo


            Sac. Orione

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