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[Venezia] 14 luglio 1922
Caro don Contardi,
Domani è Sant'Enrico, e ti voglio dire che ci penso, e che pregherò nella S. Messa
particolarmente per domattina. Domattina sarò a Roma, e sarà la mia Messa colà,
dopo il mio ritorno.
Ho ricevuto, al mio arrivo a Tortona, la tua lettera per S. Luigi, in castilla, che mi ha
fatto tanto tanto piacere, pur nel dolore per il grave stato, e disperato,
del nostro caro don Quadrotta.
La
tua Quella tua lettera, letta ai nostri fratelli di
qui e di Tortona, ha portato in tutti
un'onda nuova di maggior amore fraterno a voi tutti lontani, e, in particolare,
a voi del Marcos Paz. Scrivetemi sempre. Scrivo breve, poiché a momenti devo partire
per Roma. - Spero starete bene. I nostri santi esercizî cominciano il 17 corr. Lunedì;
potrò quindi fermarmi a Roma solo due o tre giorni.
Oh quanto ricorderemo i nostri fratelli lontani! Chiederò al S. Padre una speciale
benedizione per voi tutti di America e per voi del Marcos Paz.
Cari miei figli, siamo fatti per godere Dio in Paradiso e per tutta la eternità, ma di qui
bisogna soffrire, bisogna patire per amore di Dio benedetto e con nostro Signore: Gesù,
vedete, lo si ama in Croce, già ve l'ho detto, ma chi non Lo amasse in croce, non Lo ama
affatto, affatto, affatto, anche reputi di amarlo, anzi più crede di amarlo, meno Lo ama,
chi non Lo ama in croce.
Il patire con G. Cr. è la via che ci conduce a godere Gesù che sarà il nostro Paradiso.
Con questo pensiero, o caro don Contardi, quello che in sé stesso è molesto e alla nostra
infermità pesante, e al nostro ardore freno, e, forse, mortificazione, ci parrà,
e si trasformerà in cosa preziosissima. Chi stima ed ama veramente la virtù e di farsi santo,
ama altrettanto di soffrire, di patire e quasi direi di essere annichilito per l'amore
di N. Signore Gesù Cristo, esinanito per noi!
Oggi è la festa di S. Bonaventura, che guardava sempre al Crocifisso: facciamo così
ancora noi, e sia Gesù Cristo Crocifisso il nostro tesoro, la nostra scienza, il nostro tutto.
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E abbandoniamoci nelle braccia e nel Cuore trafitto di Gesù Signor Nostro
Crocifisso, e nelle mani della SS. Vergine, Madre nostra.
E don Montagna, come sta? E il caro chierico?
Qui ho trovato una situazione morale buona, ma finanziariamente grave, e di gravità
non dirò disperata, ma notabile e da impensierire. È tutta una crisi. Sarà bene frenare
ogni spesa non strettamente non strettissimamente necessaria Non ho
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