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 [+]       [Reggio Calabria], 26 febbraio [1]912


 Carissimo prof. Fornari,


 Ho ricevuto qui la sua del 21 c. m. che si riferisce al caso Sclafani. -

 Perdoni il ritardo a risponderle, era assente, come facilmente avrà compreso.

Stamattina le telegrafai; scriva pure all'avv.to del Sclafani come mi comunicò è la verità.

 Ieri lo Sclafani venne a San Prospero, e pare volesse piantare una pantomina,

maledicendo ai preti, etc; - io non ci era, e il nostro maestro Negro, che s'imbatté alla porta,

non gli rispose, lo invitò ad uscire, e poi lo lasciò dire.

 Questo suo ricorrere all'avvocato, mi pare che sappia di volerci spaventare, ma ella

stia tranquilla ché, se noi di qui saremo citati, metteremo le cose a posto molto bene.

 Perché non ha accettato di metterlo a Cassano Ionio, quando gli offersi il posto colà?

e lo voleva invece a Roma, o interno qui a San Prospero, - dove non teniamo Convitto, -

e ne pretendeva collocati due invece di uno?

 Egli venne a Messina che non è tanto, dicendosi ora pronto a pagare anche per tutti

due, ma non intendo avere a fare con quell'individuo, e gli ho risposto di no; fece chiasso,

minacciando di fare pubblicità; ma oramai li conosco, e non mi spaventano più.

 Le restituisco la lettera dell'avv. Saccà.

 Avrà ricevuto la mia, che inviai da Cassano. Le diceva di non scrivermi a Messina,

perché Iddio ha disposto che dessi le dimissioni da Vicario, e così, per delicatezza,

per alquanto tempo credo bene tenermene lontano, - poiché, vedendomi, chissà mai?

potrebbero sempre sospettare che Roma mi tenga là per vigilare.

 Ora sto per entrare in una Casa Religiosa a farmi gli esercizî spirituali, poiché

dacché sento come una grande sete di pace, e di togliermi dalla vita rumorosa

di questi tre anni, e di ristorarmi nel Signore.

 Sento, caro prof. Fornari, che sono diventato tanto mondano che, per ricominciare

la mia riforma, non so quasi da che parte cominciare, tanto mi pare che tutto sia andato

a terra. -

 Se Le occorresse scrivermi, invî qui: qui sanno ove mi vado a ritirare.

 Gradisca caro professore, ogni più devoto ossequio, preghi per me, che pensi un po’

a me davvero e con la divina grazia lavori alla salute della mia anima: e mi creda

in Gesù Signor nostro. Suo aff.mo


           Sac. Orione  d. D. P.

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[minuta 1]


 [+]       [Reggio Calabria], 26 febbraio [1]912


 Carissimo prof. Fornari,


 Ho ricevuto qui la sua del 21 c. m., che si riferisce allo Sclafani.

 Perdoni il ritardo, come ella avrà compreso era assente, a risponderle, e vengo

ora da telegrafare .Ella Scriva pure all’avv. Saccà come mi dice com’é detto nella sua,

ciò che è la verità.

 Ieri venne qui lo Sclafani, e pare che volesse piantare una questione pantomina,

maledicendo ai preti,ecc; e il nostro maestro Negro di questo Istituto che si trovò alla porta

che si imbatté alla porta, non gli rispose, solo lo fece uscire.


[non scritto] [s]ino a queste ultime settimane gli abbiamo tenuti qui i figli, gratuitamente

s’intende e per tutta la giornata. Furono avvertiti Dal sac. prof. Bertonelli , direttore qui

di S. Prospero e già professore al R. Gin. per quasi 30 anni all di V Ginn.le

al Regio Ginnasio di Torino persona anche calmo ed educatissimo e dal censore,

sac. Ghiglione, erano stati avvertiti più e più volte - invano perché si assentavano per tre

o quattro giorni quasi ogni settimana, e poi comparivano senza essere accompagnati

e senza scusa giustificazione; Talora stettero furono assenti anche delle intere settimane. -

Di questo I maestri si lagnavano tanto più che, in fin d’anno, se non sono promossi si grida

contro gli insegnanti. Se ne avvertì la famiglia ma continuarono allo stesso modo.

Si aggiunge aggiungea che venivano tutti così sporchi che talora facevano schivo,

senza essersi lavati e tutti laceri, così che gli altri non volevano stare loro vicino

e andavano a casa e lo dicevano, e avevamo delle lagnanze anche perché uno dalle famiglie

tanto più che il più grande dei fratelli è assai tristo e si diportava poco bene coi compagni;

e il pericolo di vederci dalle famiglie togliere gli alunni. Per questo la famiglia fu pregata,

avvertita e invitata di tener a tenerli a casa; piuttosto che vedere disertare la...Ecco perché

il padre jeri venne; ma, come già le ho detto, io ma io non c’era, e, se tornerà, gli dirò

quello che gli va detto in Domino. Io credo che egli ora Ora questo ricorrere all’avvocato

mi pare un ricatto e un giuoco e che egli vuol fare tenta; ma stia tranquillo, che se io o il

sacerdote mio i miei saremo citati sapremo metteremo le cose a posto.

 Perché non l’ha messo a Cassano Ionio quando gliela offersi il posto, e insistette

invece che lo voleva a Roma e ne voleva collocati due anziché uno? Del resto la ... buona

volontà e l’abbiamo dimostrata col riceverli qui.








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[minuta 2]


 Ill.mo e chiarissimo Prof. Fornari,


 Perdoni il ritardo; ho ricevuto qui la sua del 21 c. m., che si riferisce allo Scalfanti e

torno ora da telegrafarle che ella risponda pure come mi scrisse che ciò non è che la verità

 Ho saputo che Ieri venne qui lo Scalfani a piantare una questione, maledicendo

i preti.ecc. perché i figli che erano tenuti qui alla scuola gratuitamente e durante, furono si

dovette allontanarli per non vedere disertata la scuola dagli altri poiché venivano tutti

sporchi, senza essersi lavati, tanto che facevano schifo, e i fanciulli avevan si erano avuti

dei dispiaceri.non andavano E poi stavano assenti un po’ venivano e un po’ non venivano.

 Io non c’era; se egli ritornerà oggi, gli parlerò. Avrà ricevuta la lettera che le scrivo

inviai da Cassano Jonio; le diceva di non scrivermi a Messina poiché perché sto per

ho date le dimissioni da Vicario ed e ora sto per farmi entrare negli esercizî, - poiché

dacché sento come un grande bisogno sete di pace e di ristorarmi nella Grazia dal Signore.

 Se le occorresse scrivermi per qualche urgenza indirizzi pure qui; vuol dire in mia

assenz qui sanno ove mi ritiro in caso me la manderanno ove sono -

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