V025T179 V025P213
[+] [Reggio Calabria], 26 febbraio [1]912
Carissimo prof. Fornari,
Ho ricevuto qui la sua del 21 c. m. che si riferisce al caso Sclafani. -
Perdoni il ritardo a risponderle, era assente, come facilmente avrà compreso.
Stamattina le telegrafai; scriva pure all'avv.to del Sclafani come mi comunicò è la verità.
Ieri lo Sclafani venne a San Prospero, e pare volesse piantare una pantomina,
maledicendo ai preti, etc; - io non ci era, e il nostro maestro Negro, che s'imbatté alla porta,
non gli rispose, lo invitò ad uscire, e poi lo lasciò dire.
Questo suo ricorrere all'avvocato, mi pare che sappia di volerci spaventare, ma ella
stia tranquilla ché, se noi di qui saremo citati, metteremo le cose a posto molto bene.
Perché non ha accettato di metterlo a Cassano Ionio, quando gli offersi il posto colà?
e lo voleva invece a Roma, o interno qui a San Prospero, - dove non teniamo Convitto, -
e ne pretendeva collocati due invece di uno?
Egli venne a Messina che non è tanto, dicendosi ora pronto a pagare anche per tutti
due, ma non intendo avere a fare con quell'individuo, e gli ho risposto di no; fece chiasso,
minacciando di fare pubblicità; ma oramai li conosco, e non mi spaventano più.
Le restituisco la lettera dell'avv. Saccà.
Avrà ricevuto la mia, che inviai da Cassano. Le diceva di non scrivermi a Messina,
perché Iddio ha disposto che dessi le dimissioni da Vicario, e così, per delicatezza,
per alquanto tempo credo bene tenermene lontano, - poiché, vedendomi, chissà mai?
potrebbero sempre sospettare che Roma mi tenga là per vigilare.
Ora
sto per entrare in una Casa Religiosa a farmi gli esercizî
spirituali, poiché
dacché sento come una grande sete di pace, e di togliermi dalla vita rumorosa
di questi tre anni, e di ristorarmi nel Signore.
Sento, caro prof. Fornari, che sono diventato tanto mondano che, per ricominciare
la mia riforma, non so quasi da che parte cominciare, tanto mi pare che tutto sia andato
a terra. -
Se Le occorresse scrivermi, invî qui: qui sanno ove mi vado a ritirare.
Gradisca caro professore, ogni più devoto ossequio, preghi per me, che pensi un po’
a me davvero e con la divina grazia lavori alla salute della mia anima: e mi creda
in Gesù Signor nostro. Suo aff.mo
Sac. Orione d. D. P.
V025P214
[minuta 1]
[+] [Reggio Calabria], 26 febbraio [1]912
Carissimo prof. Fornari,
Ho ricevuto qui la sua del 21 c. m., che si riferisce allo Sclafani.
Perdoni il ritardo, come ella avrà compreso era assente, a risponderle, e vengo
ora
da telegrafare .Ella
Scriva pure all’avv. Saccà come
mi dice com’é
detto nella sua,
ciò
che è la verità.
Ieri
venne qui lo Sclafani,
e pare che volesse
piantare una questione
pantomina,
maledicendo
ai preti,ecc; e il nostro maestro Negro di
questo Istituto che si trovò alla porta
che si imbatté alla porta, non gli rispose, solo lo fece uscire.
[non
scritto] [s]ino a queste ultime
settimane gli abbiamo tenuti qui
i figli, gratuitamente
s’intende
e per tutta la giornata. Furono
avvertiti Dal sac. prof. Bertonelli , direttore qui
di
S. Prospero e già professore al R.
Gin. per quasi 30 anni all
di V Ginn.le
al
Regio Ginnasio di Torino persona
anche calmo ed educatissimo e dal censore,
sac.
Ghiglione, erano stati avvertiti più
e più volte - invano perché si assentavano per tre
o quattro giorni quasi ogni settimana, e poi comparivano senza essere accompagnati
e
senza scusa
giustificazione; Talora stettero
furono assenti anche delle intere settimane. -
Di
questo I maestri si lagnavano tanto più che, in fin
d’anno, se non sono promossi si grida
contro gli insegnanti. Se ne avvertì la famiglia ma continuarono allo stesso modo.
Si
aggiunge aggiungea che
venivano tutti così
sporchi che talora facevano schivo,
senza essersi lavati e tutti laceri, così che gli altri non volevano stare loro vicino
e
andavano a casa e lo dicevano, e avevamo delle
lagnanze anche perché uno
dalle famiglie
tanto più che il più grande dei fratelli è assai tristo e si diportava poco bene coi compagni;
e il
pericolo di vederci dalle famiglie togliere gli alunni.
Per questo la famiglia fu pregata,
avvertita
e invitata di tener a
tenerli a casa; piuttosto che vedere
disertare la...Ecco perché
il
padre jeri venne; ma,
come già le ho detto, io ma io non c’era, e, se
tornerà, gli dirò
quello
che gli va detto in Domino. Io credo
che egli ora Ora questo ricorrere all’avvocato
mi
pare un ricatto e un giuoco
e che egli vuol fare
tenta; ma stia tranquillo, che se io o il
sacerdote
mio i miei saremo citati sapremo
metteremo le cose a posto.
Perché
non l’ha messo a Cassano Ionio quando gliela
offersi il posto, e insistette
invece che lo voleva a Roma e ne voleva collocati due anziché uno? Del resto la ... buona
volontà e l’abbiamo dimostrata col riceverli qui.
V025P214b
[minuta 2]
Ill.mo e chiarissimo Prof. Fornari,
Perdoni il ritardo; ho ricevuto qui la sua del 21 c. m., che si riferisce allo Scalfanti e
torno ora da telegrafarle che ella risponda pure come mi scrisse che ciò non è che la verità
Ho saputo che Ieri venne qui lo Scalfani a piantare una questione, maledicendo
i
preti.ecc. perché i figli che erano tenuti qui alla scuola
gratuitamente e durante, furono
si
dovette allontanarli per non vedere disertata la scuola dagli altri poiché venivano tutti
sporchi,
senza essersi lavati, tanto che facevano schifo, e i fanciulli avevan
si erano avuti
dei
dispiaceri.non andavano
E poi stavano assenti
un po’ venivano e un po’ non venivano.
Io
non c’era; se egli ritornerà oggi, gli parlerò. Avrà ricevuta la
lettera che le scrivo
inviai
da Cassano Jonio; le diceva di non scrivermi a Messina poiché
perché sto per
ho
date le dimissioni da Vicario ed
e ora sto per farmi
entrare negli esercizî, - poiché
dacché
sento come un grande bisogno
sete di pace e di ristorarmi nella
Grazia dal Signore.
Se
le occorresse scrivermi per qualche urgenza indirizzi pure qui; vuol
dire in mia
assenz
qui sanno ove mi ritiro in caso me
la manderanno ove sono -
¨