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Anime Anime !
Tortona, il 7 genn. 1921
Al mio caro comm.re e amico in G. Cr. [Fornari]
Le voglio scrivere sul più bel foglio di carta che ho, per dirLe tutto il mio affetto
nel Signore. Ho sentito un grande rimorso di non averle scritto prima, e le chiedo scusa,
fraternamente.
La ringrazio della Suo carità, e La prego, quando vedrà il S. Padre, di ringraziare
Sua Santità da parte mia e de’ miei orfani, e voglia assicurarlo che lo portiamo nel cuore.
Mi spiace tanto di non essere venuto da lei, caro mio amico, ma io le confesso che,
dopo quelle feste e tutto quel chiasso che ne hanno fatto i giornali, - che per me fu una vera
commedia e una sofferenza e umiliazione, - avevo poi vergogna a farmi vedere,
perché sentivo bene tutta la mia miseria, e, avendo dovuto andare in qualche Ufficio,
presso le Congregazioni, per incarichi del mio Vescovo, pregavo ed evitavo di dire il nome,
ove non ero personalmente conosciuto.
Però ora mi spiace di non esser venuto a dare conforto nella malattia
del nostro Francesco, e cercherò di riparare, raccomandandolo ogni dì al Signore.
Ho visto l'ing.r Broggi tanti anni fa a Messina, quando era sposo, se non erro,
con la figlia della marchesa Piccardi, messinese; ma non lo vidi che una volta. Poi ricordo
aver udito dal compianto comm.r Sofio che il Broggi cercava fare dello spirito
contro
l'on.le Nava, e ricordo bene anche cosa avrebbe detto. Certo
il Broggi non mostrava
avrebbe mostrato avere i sentimenti cristiani del Nava, sempre a detta di Sofio.
Però il Broggi è lombardo, non siciliano, e la sua ditta mi pare abbia acquistato
terreno e nome di capacità e di serietà, quindi almeno per onestà, amo pensare
che un'azione non la dovrebbe fare.
Farò pregare e pregherò: la Madonna manderà a posto Francesco
La abbraccio in Gesù Cristo, e la benedico (mi perdoni la libertà),
La benedico tanto con la sua signora e i loro Lucia e Francesco.
Caro professore, preghi sempre per me, e arrivederci!
Suo dev.mo e aff.mo come fratello
Sac. Orione della Divina Provv.za
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