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+ [Tortona, li] I febbr. [191]9
Caro don Quadrotta,
1/ Sono contento che don Gabriele sia venuto, e solo mi spiace di non averti
avvertito prima.
2/ È un buon sacerdote, e sarei lieto che venisse da noi, e a San Remo.
Mg.r Arcivescovo di Genova, prima appena prima di morire mi fece scrivere
da Mg.r Vicario De Amicis assai bene di lui.
3/ Don Cagnazzi aveva detto con me che restava da noi solo fino al I di marzo,
- io mi dovevo preoccupare che tu non restassi solo. Ora a me spiace, ma se il don Ballino
viene, - per quanto il don Cagnazzi faccia bene, bisognerà che egli comprenda
che non possiamo di troppo aggravare cotesta casa. Non potrei ora dire di no
al don Ballino, che viene per essere dei nostri, e per mettere tutto ciò che é, e ciò che ha
a disposizione dell'Opera della Div. Provvidenza, unicamente perché il don Cagnazzi
amerebbe restare - per conto suo - alcuni altri mesi.
Questo scrivo intanto perché tu comprenda che noi non si manca verso
il don Cagnazzi, - che mi aveva detto che egli si fermava solo fino a marzo,
presente don Pensa.
- Ora mi riserbo quindi di sentire la decisione del don Gabriele Ballino, poi si vedrà.
Tu dà pure al don Cagnazzi la predicazione e il lavoro che credi in convitto,
ma non legarmi le mani. Che tu lo faccia lavorare finché sta lì, sono contento, ed é bene,
anche pel suo morale, che lavori.
Non vorrei per quello che sopra chiaramente ho scritto che ora tu fossi restio
a dare lavoro in Domino a don Cagnazzi.
Intanto sono però assai contento di ogni buona notizia che mi dai di lui,
e della sua salute e del bene che fa a San Martino come ai chierici.
Il sig.r Vigoni Giuseppe sono disposto ad accettarlo in prova, per ora in cotesto
stesso convitto, finché si capisca un po’ chi é e come fa, e intanto che fa ancora un po’
freddo, - poi vedremo dalla buona disposizione e spirito che egli dimostra dove mandarlo, se a Brà. Informati un po’ bene con P. Mignacco, e, se é buon soggetto, ringraziamone
il Signore. Se può pagare per i primi mesi, data la natura dei nostri Istituti e lo stato
economico di codesta casa, digli che paghi più che può, e metta di fare un'opera buona.
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Consegna a Sebastiano la lettera di suo fratello, senz'altro.
Dirai a Del Rosso che tornerò a scrivere per sua sorella.
Presto verrà don Sterpi a S. Remo, forse martedì o mercoledì. Me lo dirà don Sterpi
se ti curi: mando su lui volentieri perché temo, se venissi io, di inquietarmi. Pensa un po’:
ti ho visto a Roma in quello stato che non avevi che a chiudere gli occhi, ti ho tanto tanto
raccomandato di farti visitare, e poi ho visto che ti sei finalmente fatto visitare
il 24 gennajo. Potevi aspettare, aspettare ancora! Hai ben premura che io me ne vada!
Meno male che non mi pare sia ancora l'ora e il momento di Dio.
Sul serio: ti raccomando di curarti.
Dà a don Cagnazzi quel lavoro che può fare, e tu vedi di riposare,
come ti ha detto il medico.
Sono contento dell'andamento dei chierici. Ajuta con carità Sparpaglione;
é rimasto orfano e veramente abbandonato, e in mano di chi lo avrebbe visto morire
volentieri per ereditare quel po’ di roba. Ajutalo nello spirituale.
Ti benedico con affetto grande e come di padre.
Tuo
D. Orione
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