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          Genova, il dì 11 / 3 [1]929

 +         Anime e Anime !


 Caro don Ghiglione,


 Grazia e pace da n. Signore!

 Eccomi di nuovo a San Remo e da te!

Jeri giunto a Tortona trovai un espresso, che ti accludo alla presente. Visto che

venivano su oggi, e pensando che a Villa Santa Clotilde non c'è nulla di preparato,

sono corso stanotte di nuovo a Genova (jeri mi ero fermato a Genova, ma non ero stato

al cottolengo, e quindi non sapevo che oggi venivano a S. Remo) per far tardare

di due giorni la venuta, - tanto da darvi tempo di preparare tre camere, e bene.

Ragione per cui ti spedisco questo espresso, caro Ghiglione, vedi che la sig.ra Queirolo

è la più grande benefattrice del cottolengo Genovese, - è quella che dà non meno

di L. 50.000 all’anno, e che già ripetutamente mi ha detto che, se acquistiamo una casa

a Genova, darà non meno di mezzo milione.

 È cosa che dico a te, ma che tu devi tenere riservata. Essa è anche quella che pagherà

la pensione per la ra buona ragazza, che conduce sua protetta, che conduce a San Remo

a Villa S. Clotilde.

Con la sig.ra Queirolo viene anche una suora, che poi le fa da compagna di viaggio

nel ritorno, e una conversa per lavare. Si fermerà alcuni giorni, e andrà a Bussana:

ho capito che deve essere stata una delle benefattrici del santuario di Bussana.

Ciò che a me ora preme è che essa e la buona giovane trovino Santa Clotilde bene ordinata

e buone camere soleggiate e con tutto quello che ci vuole.

 Le camere, fa che siano bene soleggiate e spaziose e fornite di tutto, a costo

di prendere del mobilio in affitto.

 Ho visto che ci sono dei servi del convitto che occupano delle migliori camere:

falli subito trasferire altrove, o in convitto o in quel camerone in alto o altrove.

 Ho visto che quasi davanti - alla cucina c'è una ritirata con sedile alquanto rotto:

fallo aggiustare subito e pulire meglio, e vedi che l'acqua corra e funzioni per la nettezza,

e così le altre ritirate, se fossero guaste o non pulite.

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 Se le due suore avessero una camera bella, - cedano la loro camera.

 Se c'è da fare delle spese per lavori e per acquisto di qualche mobile, fa pure.

Tutto ciò però che c'è di bello e di buono a San Romolo, (come quel tavolino,

quel canterano, che quelle sedie, che sono nella camera dove ho dormito io,

portatele a S. Clotilde, - magari anche per pochi giorni.

 E così ogni altra cosa che avete, e che valga a dare alla Villa la apparenza

e la impressione non di una casa vuota e, dirò meglio, abbandonata e squallida

come è l'impressione che fa ora.

 Intanto noi abbiamo qui a Genova e a Tortona parecchia roba adatta, e la spediremo,

- già ho combinato con don Sterpi; ma non ora facciamo a tempo a farla giungere subito:

ora devi fare te, e saperti aggiustare.

 Farò telegrafare l'ora d'arrivo: sarà bene siano incontrate entro stazione da te

e da una suora.

 Mando su anche una conversa per lavare, quindi giungono in 4.

È tempo che mettiamo in efficienza S. Clotilde.

 Non si potrebbe adoperare quel mobilio che è depositato sotto la chiesa?

Anche per pochi giorni? E senza farlo sapere urbi et orbi? E il locale della sign.a Damiasso

è aperto? In caso non potrebbe servire o prendersi qualche cosa? in via provvisoria?

 Ciò che importa è fare bene e fare presto. «Sei saggio, e intendi me ch'io non ragioni»

 In due ore Napoleone ha avuto la rivincita sui campi di Marengo: in due giorni

devi trasformarmi Santa Clotilde in una casa-pensione di prim’ordine!

 Fa fare una grande pulizia: - vedi poi che la biancheria di tavola e di letto

sia ben pulita. Ho già detto alle a codeste suore che provvederò presto lenzuola,

e tovagliuoli e asciugamani.

 Ci vorranno anche coperte. Raccomandati alle suore di Santa Marta del convitto:

dì che diano - anche in via provvisoria - tutto quello di bello e di buono che avessero:

stoviglie, posate, biancheria e anche sedie, mobili, - soppedanei presso i letti etc. -

 Mi raccomando tanto tanto, caro don Ghiglione: «qui si parrà, non dirò

la tua nobiltade», ma il tuo valore, sì. E non ne dubito che tutto sarà pronto,

e con quel senso, e gusto e finezza propria di San Remo che il caso esige.

 Coraggio in Domino! Ti devo ringraziare della carità che mi usate quando vengo.

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 Porta miei rispetti all'avvocato.

 Dì a don Zebrala e ai tuoi collaboratori del convitto che ora devono farsi ciascuno

in tre per aiutarti: ut fulgor fulgur - svelti, co anzi rapidi nel fare e disporre ogni cosa

come folgore.

 Alla stazione va anche te.

Conforto e animo le suore, e le benedico.

 Benedico anche te e tutti in Gesù Cristo e Maria SS.

 Scusa tutto sto lavoro: Dio ti pagherà!

 «Merces nostra in coelis est».

 Tuo aff.mo come padre in Gesù Cr. e Maria SS.


           D. Orione

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