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[+] Tortona, il 13 sett. 1930
Caro don Ghiglione,
Grazia e pace da nostro Signore!
Ti accompagno e presento il nostro confratello coadiutore Garelli.
Egli è stato già con noi a Roma tre anni, e fece le prime ginn.li, ma poi, non riuscendo
negli studî, si è dato a Dio e alla Congregazione quale confratello coadiutore,
e il 29 agosto gli ho dato l'abito della Congregazione. È giovane fidato, di buono spirito
e di lavoro. Vedi che faccia la vita regolare da buon religioso: curalo come un vero fratello,
e formatelo nello spirito e nella vita, sì che non abbia da svigorire, ma in tutto
da fortificarsi e da diventare un vero servo di Gesù Cristo. Egli è volonteroso e forte,
disposto ad ogni lavoro, ma è giovane, - quindi assistilo e vigila in Domino sopra di lui,
e non esponilo ai pericoli proprî di San Remo.
Quanto al ch.co Antonello, di cui mi hai scritto, vedi che sia alimentato bene;
a me pare ben strano che sia il clima di San Remo che non gli faccia bene.
Che non faccia bene il clima di Venezia, concedo, ma quello di S. Remo...; basta, vedremo!
E don Bensa è poi partito? Gli ho scritto subito come saprai; vedrai, gli capiterà
come quando andò ad Oliva Gessi, che poi disse: «bonum est nos hic esse».
Se mai non fosse partito, vedi di indurlo in bel modo!
E le domande aumentano? Non avete fatta réclame? o ne avete fatta poca?
Potresti ancora darti attorno e inviare programmi e molti manifesti murali. Attendo notizie.
Mando a te e ai tuoi collaboratori la più ampia benedizione.
Tuo in G. Cr. e Maria SS.
Aff.mo
Sac. Luigi Orione d. Div. Provv.za
Se ti trovassi in vero bisogno, il Garelli è tale che potrebbe anche,
in qualche circostanza, lasciare per qualche ora l'abito, e fare servizî in abito da secolare.
È uno che chiacchiera un poco, ma di fondo buono.
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