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[minuta]
Venezia, il 29 luglio 1922
Caro Piccinini,
Sono
contento del vostro giornalino ai giovani che ha la sua nota di alta
fede alto
e
gli qualcosa di caldo e
poetico, per auguro una
lunga e fervida vita.
È un tentativo il vostro che fa onore al «Dante», un tentativo buono e ardito,
che farà del bene e molto bene ai nostri e a molti altri giovani.
Fatevi
coraggio, - perché per fare del bene oggi ci vogliono
vuole bisogna
anche
dell'ardire. e, nei giovani, fin
qualche cosa di più, in certe ore.
Fate
Che ovunque ove il vostro giornalino arrivi, sia esso sempre come un
raggio di Dio
sui
passi della dei
giovani: che le lettere, la scienza e la virtù tornino nel vostro
foglietto
ad apparire quelle indissolubili sorelle che troppi si sono adoperati stoltamente a separare.
Nessuna parola sia senza pensiero, nessun pensiero sia senza anima
nessun'anima
resti sen sia o resti
senza Dio!
Siate
pronti ad intendere i bisogni d
e a precorrere
le preoccupazioni dei giovani.
C
E che tutte le buone aspirazioni dei giovani e le
nuove forme dei giovani
più
vivi e più moderni siano prontamente intese da voi e
ajuto da voi,
ma
noi siamo vi trovino pronti a dare loro la mano e
siano rianimati dallo splendore
della vostra fede.
E
Così farete del bene: perché
indirizzerete molti passi inesperti
verso Dio
e la sua Chiesa, e insegnerete a molti che la gioventù ove sappia con umile amore
accostarsi
a Dio e alla Chiesa, si rischiara lo spirito e si rinnovella e
si rende capace
¨