V026T182 V026P240
Roma, 25 / X [1]914
Caro Tornari,
Tu
sai con quale dirittura e sincerità
ho trattato sempre con te e delle cose tue.
La sincerità e schiettezza è uno dei punti fondamentali del mio istituto.
Mi viene riferito da persona fede degna di certe voci che corrono per Gerace
sul tuo conto: di certe lettere amorose fra te e signorine.
Ti chiedo, nel nome di Dio, che mi dica la verità,
tutta la verità di ciò che ci fu, e che c’è.
Non temere di me; ma non mi ingannare: non mi tacere nulla, per carità.
Dicendo tutta intera la verità, si confida in Dio, e non nell’uomo.
Ti ho parlato sempre e ti apro anche ora l’anima di sacerdote:
abbi fede non in me uomo, forse più miserabile avanti al Signore di te,
ma la tua fede e fiducia sia intera in me. Ministro della bontà
e misericordia di Cristo Crocifisso.
Io ti amo in Xsto quanto la tua madre: parlami con l’umile sincerità e confidenza
come faresti con la tua madre: come faresti al tuo confessore, e ancora di più, -
perché io sono per te, sotto certi rispetti, qualcosa di più.
Ti ajuterò sempre; avrai ancora e avrai sempre la mia stima, se ti vedrò sincero.
Ti abbraccio in Xsto qualunque tu sia o angelo o fango: se angelo, perché angelo,
e se fango perché le braccia e il cuore di un sacerdote di Dio possono bene trasformare
anche il fango in angelo.
Tuo aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. Luigi Orione dei Figli della Div. Provv.za
[minuta]
Roma, 25 / X [1]914
Caro Tornari,
Tu sai con quale schiettezza e dirittura io ho sempre trattato con te domando,
nel nome di Dio, uguale confidenza e sincerità. Mi viene riferito da Gerace di certe lettere
amorose fra te e signorine. Dimmi la verità, tutta la verità.
Non avere timore di me, - ma non mi ingannare, non nascondermi nulla.
Io ti amo in Xsto tanto quanto la tua madre; ma tu parla a me con l’umiltà e confidenza come al tuo confessore, e di più, perché io sento di essere per te ancora qualche cosa di più.
Sono qui per ajutarti, non per avvilirti e abbandonarti.
Tuo aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. Luigi Orione dei figli della Div. Provv.za
¨