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[Tortona] mercoledì, 22 nov. 1922
Caro Tornari,
Ti ringrazio della lettera di jeri che si riferiva al Di Stefano,
e ti prego di molto ringraziarmi il prof.r Leidi.
I motivi per cui spingo, (e mi trovo costretto a spingere) il Di Stefano
a
dare tentare la
licenza, è perché prevedo che a 18 anni, cioè col nuovo anno,
il patronato si disinteresserà di lui, come di tutti gli orfani che avranno raggiunto
il
18mo anno di età. So che già il Ministero Facta
voleva già togliere i
viveri al patronato
Regina Elena, (che è una branca del ministero degli interni, ma che vive sul ministero
del tesoro), - immagina che cosa farà ora il Mussolini,
il quale vuole raggiungere il pareggio entro due anni!
Volendo agire da padre, bisogna che veda di correre ai ripari per gli orfani,
avanti di vedermeli piantati dal governo. Favorisci riferirne a don Leidi.
Già volevano impedire che il fratello di Del Rosso cominciasse il liceo!
II Penso che il Cavo che tu hai in collegio sia pronipote del sindaco di Pontecurone,
Arezzi, che verrà sepolto oggi.
Ti mando l’annuncio funebre perché tu veda se la mamma del convittore
è la Emilia Cavo; - allora sarebbe forse conveniente inviare ad essa
due righe di condoglianza subito.
Saluti cordiali.
Aff.mo
Sac. Orione d. D. P.
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