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per l’Italia [«via Condor»]


A Suor Maria Stanislaa Missionaria della Carità

Piccolo Cottolengo Genovese

Via Bartolomeo Bosco, 2b Cancello S. Caterina

in Genova


 +        Anime e Anime !

         Bs. Aires, 5 Ottobre 1936

         festa di S. Placido e Comp. Martiri


 Buona figlia di Dio suor Maria Stanislaa, missionaria della Carità,


 La grazia del Signore e la Sua pace siano sempre con noi!.

 Ho ricevuto oggi la vostra del 29 sett.bre, e vengo subito a ringraziarvi

non solo della premura con cui m’avete dato le notizie sulla malattia e santa morte

della non mai abbastanza compianta sig.ra Queirolo, ma, soprattutto, del conforto cristiano

che avete dato alla sua anima, specie negli ultimi momenti.

 Vi incarico di esprimere a suor M. Eustella i miei più sentiti ringraziamenti

per le sue cure date alla nostra non mai abbastanza compianta benefattrice;

molte e molte volte ho pensato in questi giorni al dolore di suor M. Eustella,

di suor M. Felicita, - come di suor Caterina e delle altre suore,

che più ebbero occasione di avvicinare la signora,

cominciando dalla vostra superiora gen.le.

 È certo, una pena grandissima per me di non essermi trovato presente,

ma è un conforto il sapere che don Sterpi, il canonico, don Sciaccaluga

e tante di voi altre la avete circondata di santo affetto cristiano,

che poi essa abbia tanto sofferto per la mia lontananza,

anche questo è un vivo dolore per me, e lo offro al Signore

a suffragio di quella grande anima, se di suffragî avesse ancor bisogno.

 Ora dal cielo, ove la spero, essa comprenderà tutto,

e i motivi delicati per cui, tirando avanti un mese dopo l’altro (per non farla soffrire di più), ho cercato di nasconderle le mie tribolazioni: forse sarebbe morta prima, di dolore.

Sia tutto per l’amore di Dio!

 Però ora non vorrei che, dovendo restare ancora per qualche alcun tempo lontano

dall’Italia, qualche nostra insigne benefattore o benefattrice ne avessero avesse a risentire: -

venissero venisse meno nella fiducia o si lasciassero lasciasse scoraggiare,

sia per la prolungata e quasi inesplicabile mia assenza,

sia per aver sentore di qualche opposizione. Onde sono a pregarvi, -

sia voi che suor Caterina particolarmente, che più avvicinate i benefattori -

di fare opera di conforto presso tutti (quando ne vedeste il bisogno).

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 Assicurate che ritorno, e forse anche presto:

che è il lavoro che ho qui che ancora mi impedisce di venire

perché poi capirete che questa non è la strada dell’orto, da poterci venire tutti gli anni,

che anzi, data la mia età, difficilmente potrò poi più venire in America.

 Che se qualcuno venisse a dubitare di qualche prova,

dato che in Genova più cose sono trapelate da far capire

che non tutte le persone ci sono benevoli, - cercate di assopire,

e vogliate coprire tutto con il manto della carità.

 Non dobbiamo neanche sospettare che si abbia intenzione di farci del male,

non tutti vogliono farci del bene, e, se non sempre ci sono favorevoli,

è perché forse ci credono fuori di strada e mirano a farci camminare diritti,

per la via del Signore.

 Del resto tutte le Congregazioni hanno le loro prove: e chi non lo sa?

E le prove Iddio le manda o le permette specialmente nel tempo della fondazione.

Con le tribolazioni il Signore vuole provare la nostra fedeltà

e la perseveranza nella vocazione od ostilità, esercitarci nel vero spirito di umiltà:

il Signore dispone così perché rinneghiamo noi stessi:

ci vuol far crescere nel buono spirito della rassegnazione e della pazienza:

vuole il Signore con quando permettesse le persecuzioni e le croci,

purificare con un fuoco santo le nostre colpe e peccati, i nostri difetti e imperfezioni.

Diamone grazie al Signore!

 Non cade foglia che Dio non voglia o non lo permetta:

tutto ciò che Dio vuole o permette, è tutto per nostro bene

e pel bene della nostra cara Congregazione. Non perdiamoci d’animo!

 Il Signore per emendarci, per farci tenere la testa bassa, per renderci più buoni,

per renderci più simili a L a Sé, - ci getta sulle spalle un pezzo della sua santa Croce.

Che faremo noi? Abbracciarla! Abbracciarla! Abbracciarla la S. Croce: -

non basta venerarla, incensarla sull’altare: bisogna amarla, abbracciarla, riceverla: -

Gesù si ama e si serve in Croce e crocifissi!

 La morte della povera cara signora è un dolore; un grande dolore, -

ma anche questo dolore ci deve santificare, e ci deve rendere più cari,

più vicini a Gesù Crocifisso. La sig.ra Queirolo pregherà per noi, certamente,

e noi ne suffragheremo sempre l’anima benedetta.

 Le abbiamo alzato un monumento nel cuore: un monumento della sua carità

e amore ai poveri e a Genova resterà Paverano, ma là ci vuole anche una lapide,

che La ricordi a quelli che verranno... E quando l’Autorità le Autorità della chiesa

e la legge lo permetteranno, se i parenti me lo permetteranno, la porteremo a Paverano.

 E suor Maria Eustella? Ditele che mi scriva - Tanti tanti conforti e la s. benedizione.

 Questa lettera la farete leggere alla nostra sup.ra gen.le, -

e di questa lettera ve ne servirete con ogni prudenza.

 Il 24 era il 2do anniversario della mia partenza:

mi giunse il telegr. alle 7 e ho potuto subito applicare la Messa il 24.

 Tra Bs. Aires e l’Italia vi sono 5 ore di differenza,

quindi mi giunse il telegr. della morte, che ho potuto dirle la Messa

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[sul retro della busta]


 Ricevo ora, 7 / X - ore 22, le altre vostre due lettere Ringrazio e benedico


            Don. Orione

[minuta]


 +         Anime ! Anime !

          Bs. Aires, 5 Ottobre 1936

          S. Placido e C. MM.


 Buona figlia di Dio suor Maria Stanislaa, missionaria della Carità,


 La grazia del Signore e la Sua pace siano sempre con noi!.

 Ricevo la vostra del 29 sett.bre, e Vi vengo a ringraziarvi

non solo della sollecitudine di informarmi gradita premura

con cui mi avete informato di tutto ma più del conforto grande

che avete dato alla compianta non mai abbastanza nostra benefattrice.

 Mi dà grandissima pena che Essa abbia tanto sofferto per la mia lontananza,

ma ora vedrà dal Cielo comprenderà ora le gravi ragioni per cui ho dovuto lasciare l’Italia,

e che ancora ragioni che mi inducono per non affliggerla ho semp e starne lontano:

Io Ho sempre cercato di tirare innanzi, un mese dopo l’altro, e di nascon a soffrire di più.

E così ora voi Ora non vorrei che altri nostri insigni benefattori

avessero a risentire questa mia prolungata assenza e si andassero raffreddando nel bene, -

onde vi prego, buona figlia di Dio di fare opera di conforto

presso quanti potrete avvicinare, assicurando tutti che Don Orione tornerà,

quando sia l’ora e il momento di Dio, e forse anche presto -

Tutte le Congregazioni hanno le loro prove

 Tutti abbiamo le nostre tribolazioni e così anche le Congregazioni religiose,

specialmente nel tempo della loro fondazione.

 Colle tribolazioni il Signore vuole provare la nostra fedeltà

alla vocazione che ci ha dato, ci vuol esercitare nella umiltà, nel rinnegamento di noi stessi,

nella pazienza, e vuole purgare con un fuoco santo le nostre imperfezioni e difetti

 E così Dio vuol renderci migliori e più simili al Suo Divin Figlio Gesù Cristo.

Del resto, ricordiamoci sempre che Gesù si ama e si serve in Croce e crocifissi con Lui -

 Ora la povera cara signora Queirolo pregherà per me e per voi tutti, -

ed io e Voi dobbiamo continuare a suffragarne l’anima benedetta -

Desidero che Noi le abbiamo già alzato un monumento nel cuore,

ma voglio che Le si alzi un altro un monumento anche a suo è Paverano,

dove porremo una memoria, e poi poi col t quando la legge e la chiesa

lo permetterà permetteranno, la porteremo a cappel a seppellire in quella chiesa.

 E suor Maria Eustella dove è?


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