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[Il corsivo azzurro è grafia d’altri]


Archivio del Cottolengo di Genova

copia spedita alle 11 del 15 / 1


 [+]         [Tortona] 15 Gennaio 1933


 Eminenza Rev.ma,


 Ho saputo che V. Eminenza, il 22 corr., andrà a S. Teodoro per la visita pastorale.

In quella parrocchia vi è v’è la sezione maschile del piccolo Cottolengo,

a Salita Angeli, n 69.

 Nei passati giorni è venuta la superiora a parlare con Mg.r Marchesano,

ma non mi seppe riferire di preciso, perché il segretario di V. Eminenza

disse che l’Abate di S. Teodoro non era ancora venuto per combinare.

Se V. Eminenza Rev.ma si degnasse di visitare i poveri che la Divina Provvidenza

ha raccolto e alimenta in quella Casa, mi farebbe un gran piacere.

 Solo, siccome c’è una salita da fare, abbastanza lunga e faticosa,

né è possibile usare l’auto, - nell’ora che vostra Eminenza crederà,

verrebbe la macchina a S. Teodoro o all’Arcivescovado,

e si dovrebbe passare da San Pierdarena, andare su al cimitero e poi di là si può,

sempre con la macchina, arrivare fin presso la Casa.

 Che se V. Eminenza non lo potesse in questa occasione circostanza,

non avrà che da farmi conoscere quando credesse di venire, ed io disporrò tutto,

come sopra ho detto.

 Ritengo tuttavia doveroso darle, intanto, breve relazione della Casa, -

anche perché, in settimana, dovrò recarmi a Roma

e, facilmente anche in Calabria e Sicilia,

onde prevedo che, difficilmente, domenica, 22 corr., potrei trovarmi a Genova, -

però manderei sempre chi mi rappresenti.

 La c Casa di Salita Angeli non è ancora nostra proprietà legalmente, -

ma lo sarà presto, appena sia possibile la costituzione di un’Anonima Ligure,

per cui tutto è già predisposto.

 Vita durante della figlia, (unica), del fu sig. Tommaso Canepa,

e del marito di essa, sig. Vincenzo Garibaldi, passo £ 12000 annue a questi coniugi;

essi sono senza prole, e abitano in un appartamento totalmente separato dallo stabile;

sono ottimi sotto ogni riguardo.

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 Nella Casa di Salita Angeli vi tengo i deficienti,

quelli che il beato Cottolengo chiamava i buoni figli, gli adulti sono divisi dai piccoli.

 Vi sono fanciulli, non deficienti, abbandonati o quasi, e un gruppetto di Tommasini.

 Vi sono poi uomini invalidi al a lavoro, vecchi, già condannati e usciti di carcere,

paralitici etc. etc. Non so di preciso, ma, tra tutti, sono più di cento.

 Nella Casa vi ho speso, l’anno scorso, circa 30.000 lire, quasi tutto pagato;

e di altri debiti, per vittuaria, grazie alla Divina Provvidenza,

non avrò che alcune migliaia di lire.

 Ogni categoria di ricoverati è separata, anche per il refettorio.

All’andamento morale e disciplinare della Casa, oltre le suore,

vi attende con grande spirito di carità, il rev. can. Luigi Ranieri, delle Vigne,

che abita vicinissimo, il rag. Sciaccaluga e alcuni chierici,

che frequentano la teologia a Fassolo, data la vicinanza.

 Mi pare d’aver detto almeno il più importante,

ma sono sempre a disposizione di Vostra Eminenza Rev.ma.

 Bacio con profonda venerazione la sacra porpora,

e La prego di voler benedire a me e ai miei cari poveri.

 Di Vostra Eminenza Rev.ma dev.mo e umile servitore in Gesù Cr.

e nella Santa Madonna.


         firmato: Sac.te L. Orione


 P. S.  Perdonami la postilla.

 Senza che V. Eminenza si disturbi, manderò qualcuno da Mg.r Marchesano

 Prego Sciaccaluga di recarsi quanto prima, da Mg.r Marchesano,

segr. di Sua Eminenza, per la risposta.

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