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+ [Roma - Sette Sale] venerdì, 10 febbr. 1933 A. XI
Caro Sciaccaluga,
il Signore sia sempre con noi!
Ho ricevuto le gradite tue lettere e pure una lettera lunga dall’On.le Bogg. Pico,
cui ho risposto da tre giorni, almeno.
Da lui potrai sapere che ne penso circa il noto affare M. e Borzoli;
in
breve, sì, gli a M.
scriverò, ma lasciatemi un po’ di tempo da pregarci su; -
non vorrei poi essere troppo vivace - Preferisco, prima, tornare; - io, però,
non
credo che egli cederà. Che vuoi? un po’ la esperienza, un
po’ e la conoscenza
di persone e cose, e un po’ anche, certi presentimenti, che Dio mi dà.
2/ Quanto alla società, intanto mettiamoci Quezzi e Casei.
Presto ci sarà pure un terreno, che ci viene donato a S. Severino Marche;
e chi dona è disposto anche a pagare la spesa di trapasso; - sarà, però, non subito:
neanche ho ora i dati, ma la proprietà c’è.
3/ Jeri mattina telegrafai a don Sterpi che mandasse al comm.r Gardini la lettera; -
e oggi seppi da Sterpi che fu spedita.
4/ Stamattina poi io ho dato al comm.r Gardini questo telegramma,
che ho comunicato pure a don Sterpi per espresso, per cognizione e norma:
Comm.r Gardini - Preside Provincia Palazzo Governo - Genova.
Oso pregare vossignoria voler agevolare più possibile consapute trattative
degnandosi considerare che nella somma offerta intendevo fosse compreso tutto -
Mi sarebbe proprio impossibile aumentare - Non dimenticherò verso Provincia
agevolezze usatemi.
Confido sua intelligente bontà.
Dio la benedica.
Ossequî
Don Orione
Così
vi sapete regolare. E vengo a bisognerà
ribadire che la cifra massima era
sarebbe
stata di L. 1.500.000, ma, se dissi L. 1.600.000 dissi anche
«an a cancello chiuso»
cioè compreso tutto come dico nel telegramma
Il telegramma credo me lo abbia ispirato Iddio,
e a
stenderlo credo mi abbia guidato la mano di Iddio
Dio: lo dico a sola gloria di Dio.
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5/
Spero che, tenendo un po’ duro, e
che facendo sempre rilevare che,
se ho offerto 1.600.000 e non 1.500.000, ho però posta la condizione: «a cancello chiuso»:
o cederanno o ridurranno di molto, se il mio telegramma sarà preso,
come spererei, in buona parte.
Ora preghiamo! caro Sciaccaluga, preghiamo la Madonna SS!
6/ Avverti don Sterpi che, prima di firmare qualunque compromesso
ho bisogno di vedere prima la persona benefattrice,
per
garantirmi bene che la somma sia a mia disposizione. F
E vorrei,
con la firma del compromesso, versare la caparra, o avere già la somma a mie mani,
da poterla versare da un giorno all’altro - Non vorrei firmare nessun compromesso,
se non ho la somma in mano; - non per la persona che la dà,
ma per altre possibili evenienze.
Senti don Sterpi su questo.
7/
Mi saprai poi pure dire
se sei stato dall’avv.to Della Cella
7
8/ Tu mi hai anche scritto - 8 febbr.
- di dire a don Sterpi
«sino a quale cifra si potrà arrivare, come massimo,
per tali scorte avendo presente che l’offerta verrebbe fatta sentita l’entità delle scorte
di cui dispone la provincia a Paverano». Ma io non posso dirvi
a quale cifra si potrà arrivare, se non conosco l’entità delle scorte -
Così ho significato a don Sterpi.
Sarà bene che mi diciate voi, dopo che saprete, fin dove si potrebbe arrivare,
e
cosa offrire di minimo e di massimo.
Desidero che le trattative siano tenute nascoste per evitare ostacoli.
Sto aspettando di giorno in giorno di entrare nella fase risolutiva.
Saluto, conforto e benedico te e tutti in Gesù Cr. e Maria SS.
Tuo aff.mo
Sac. L. Orione d. D. Pr.
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