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Da distruggersi


 +       [Roma - Sette Sale] 8 Luglio 1933


 Caro Sciaccaluga,


 la grazia di N. Signore e la sua pace siano sempre con noi.

 I/ Ho ritornato a D. Sterpi per espresso il compromesso per Milano;

io non ci trovo nulla in contrario, ma né io né lui siamo dei competenti in materia, -

onde l’ho consigliato di farlo esaminare da chi se ne intende,

e poi, se va bene, gli dia corso.

 II/ Per le rimanenti 500.000, direi di tenere gli occhi bene aperti,

e solo che il consolidato cade fare subito il cambio, - senza aspettare ordini, -

se no, aspettare, - pare che si alzi, - oggi già di qualche cosa.

 III/ Vorrei che tu andassi dal sig.r Dolcino, e vedessi di parlargli da solo;

chiedi se potesse mai farci altro prestito, alla stesse condizioni, cioè a fondo perduto,

per altre 10 o 20 mila, date le spese che abbiamo da fare a Paverano; fa subito.

Se, già gli hai pagato l’interesse, allora gli dici che te ne ha ora scritto da Roma

Don Orione, e la senti; se vai con gli interessi, gli dici che te ne ha parlato

al passaggio per Roma.

 Egli, veramente, aveva detto che voleva dare 50.000 - poi ridusse a 40 -

vuol dire che arriverebbe a quanto voleva dare in un primo momento.

 Bada che il suo denaro, se non viene a noi, chissà dove va... Prega e va!

 IV/ L Bisogna pensare ai lettini per Villa Charitas, -

desidero sia cosa modesta; ma molto molto linda, pulita e conveniente,

e che si apra, effettivamente, per la Madonna del Carmine - Intenditi con D. Sterpi.

 V/ Attendo i voti dei chierici.

 Non ricorderei altro.

 Saluto, conforto e benedico in N. Signore e nella Santa Madonna.

Qui bene

 Aff.mo tuo


         Sac. L. Orione  d. D. P.

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