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Viva l’Italia!


 +       Bs. Aires, 8 Maggio 1936 - a. XIV


 Caro Sciaccaluga,


 La grazia di N. Signore e la Sua pace siano sempre con noi! -

 È da molto che non ti scrivo; oggi non posso scrivere a don Sterpi,

ma tu gli passi la presente. So che volevano tenere un consulto medico

per la sig.ra Queirolo; - se lo hanno tenuto, vai dal sig.r Pio, a mio nome

e gli dici che gradirei avere qualche notizia, perché sto in pensiero;

gli dirai pure che prego molto per la nostra grande benefattrice.

 Alla sig.ra Queirolo ho scritto per avion il 6 maggio.

 Mi farai sapere se mandano ancora gli altri uomini infermi a Quarto,

ora che quel buon amico fu cambiato di posto. - E di S. Marcellino che si è poi concluso?

 Vedi che tutte le società siano bene a posto, in tutto, secondo le leggi:

registrazione e tutto.

 Ho appreso dai giornali che facilmente, il Duce darà un grande amnistia: -

qui si è celebrato in modo italianissimo il trionfo italiano.

 Quando Sterpi scrive deve dirmi se ha ricevuto le mie lettere,

perché qualche volta le do a spedire ad estranei e penso che qualcuna sia andata smarrita.

 La superiora delle suore continua a migliorare.

 Domattina parto per la città di S. Fe, dove s’incorona una miracolosa immagine

della Madonna, ma lunedì 11 maggio già sarò di ritorno qui;

passerò a Rosario, e mi fermo alcune ore a visitare quella nostra Casa.

 Mercoledì prossimo scriverò anche a don Sterpi, che spero starà sempre bene.

E di tuo fratello che notizie mi dai? Penso al dispiacere di tua mamma.

 Dirai a suor Maria Stanislaa che ho gradito molto la sua lettera e le buone notizie:

benedico ad essa alle suore e alle ricoverate - E così ringrazio Michele Bianchi.

 Bisogna cercare di attutire il desiderio del mio ritorno,

perché, così, subito, mi sarebbe molto difficile per le opere di qui.

 Oggi mi è stato comunicato un bellissimo aerog telegramma del Card. Pacelli,

che dice che il S. Padre è spiritualmente presente alla inaugurazione

del Piccolo Cottolengo Argentino, è lunghissimo e molto affettuoso. Deo gratias!

 Sento che partiranno un sacerdote, tre chierici e due suore,

e che saranno qui in giugno - Veramente speravo da principio al Cottolengo del Cile

in Santiago il 21 giugno, ma prevedo che sarà quasi impossibile,

poiché essi saranno qui solo l’8 di giugno.

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 Qui, grazie a Dio, stiamo tutti bene, ma il vero lavoro comincia ora;

però dì a don Sterpi che non sono affatto stanco.

 Sarà bene che a Novi, per ora, non si diano acconti,

ma lasciare il debito ancora per un poco.

Vedere se le banche sarebbero disposte a fare un prestito garantito sui beni della società;

forse quel mio cugino della S. Paolo potrebbe informarvi:

se la S. Paolo è disposta, e sapere le condizioni che farebbe.

Non fate nuove fabbriche né acquisti. A Mestre non si fabbrichi.

 Dico a don Sterpi che non proponga affatto a nessun ordine né alla tonsura

se non i fedelissimi e sicurissimi, non i negativi, ma i positivamente nostri.

 Mando un ricordo morale, mentre sto per fare il mio pellegrinaggio

ai piedi della SS. Vergine dei Miracoli, sino a S. Fe ad otto ore di rapido -

Spero, domani notte, di passarmela con la Madonna - e pregherò per tutti.

 Saluto conforto e benedico don Sterpi e tutti.

 Pregate per me

 Aff.mo tuo in G. Cr. e Maria SS.


           Don Orione  d. D. P.


 Don Sterpi è stato da don Giraudi?

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