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 +        Anime !e Anime !

         [Bs. Aires] 5 nov.bre 1936


 Caro don Sciaccaluga,


 la grazia del Signore e la Sua pace siano sempre con noi!

 Ti accludo due cheque pel valore complessivo di L. 20.000: li ho staccati jeri,

festa di San Carlo, col vivissimo desiderio di portare al caro nostro don Sterpi

un po’ di ajuto, in mezzo ai suoi gravi fastidî per dover dar pane a tante bocche

e fare fronte a tanti impegni e nuove tasse.

 Un cheque, n. 28076, della Società Benvenuto e Comp.ia di Bs. Aires,

è di L. due mila seicento trenta due (2632), a te intestato, e pagabile in Genova

al Credito Italiano. L’altro, n. 28074, emesso dalla stessa Società Benvenuto e C.,

è di L. 17.368, esigibile pure in Genova, al Credito Italiano.

 Il Credito Italiano è avvisato per via marittima, quindi tu, ricevendo la presente

già potrai presentarti, poiché tutti e due sono a te intestati,

e come avente domicilio in Genova, a via Bartol. Bosco, 2b.

 Mi favorisci avvertirmi subito, appena hai riscosso: io tengo il duplicato. -

Dirai a don Sterpi che, tra non molto, spero inviargli qualche altra piccola cosa:

sono i primi aiuti che posso dare, dopo più di due anni che sono qui,

e che ho privato le Case d’Italia dell’aiuto che veniva loro, quando mi trovavo lì.

Cosa volete? Anche qui mi trovo con tante spese! Questo po’ di denaro

sono elemosine di sante Messe e di qualche cappellania dei nostri sacerdoti di qui:

saremmo felici di levarci il pane di bocca per darvi qualche aiuto!

 Non è bene, però, far sapere di questo aiuto, perché non si pensi

che possiate essere aiutati dall’America, mentre, pur troppo

non mi sarà più possibile continuare.

 Il mio aiuto saranno i rosarî e i memento della S. Messa.

 E il Visitatore non è ancora stato a Genova? E i quadri della marchesa Ricci

sono poi nostri o no? Vorrei che vicino al Santuario della Guardia ci fosse una pinacoteca,

una biblioteca un museo missionario, e a Montebello una specola.

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 Don Sterpi mi scrive che il nostro benefattore spenderebbe un milione

per rilevare una Casa di salute Morselli per poi regalarla al Piccolo Cottolengo:

io gli scriverò, in questi giorni, dissuadendolo, in bel modo, - e tu vedi da parte tua,

come se puoi fare qualche cosa per impedirlo, e consigliarlo - ove tu lo possa -

ad aiutare per Roma, dove ci obbligano a fabbricare su tutto il terreno, entro tre anni,

e ci vogliono milioni.

 Saluto, conforto e benedico te e tutti in G. Cr. e Maria SS.

 Aff.mo tuo


          D. Orione  d. D. Provv.

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