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 [+]         [Tortona,] 14 / X [1]912


 Caro don Felice


 1/ È urgentissimo che spediate il baule di Amaretto, e se fra Vincenzo

avesse lasciato costà biancheria o robe sue mettetele possibilmente nel baule di Amaretto. -

Fra Vincenzo disse che fra Giuseppe ha due tonache da lavoro, e una pei dì festivi. -

Ne dia una a lui, e mettetela nel baule di Amaretto - È cosa urgente.

Credo che debbasi indirizzare così: Scandiano (Reggio Emilia),

ma fra Vincenzo vi scriverà subito il preciso indirizzo.

 2/ Verrà costì il gio chierico Bonanno, che fu già alla Colonia di Cuneo

con Viscusi - ve ne devo avere parlato già. Mi vado persuadendo

che egli non abbia vocazione: non prega e non frequenta i Sacramenti,

e non mostra fervore affatto. Verrà ancora vestito da chierico.

Lo fate svestire subito e vestire da borghese, e gli usate molta carità,

servendovene come di un assistente, come di Viscusi.

Lo vorrei fare studiare da maestro: studierà con voi per entrare la licenza complementare.

Vuol dire che se vocazione avrà, si vedrà.

 Egli ignora questo, e quindi solo gli scrivo di venire a Cuneo,

dove gli direte che vi faccia un po’ di ajuto, andando via Cantoni,

e che lo ajuterete a studiare. Non mettetelo a tavola con coi superiori,

ma trattatelo come Sesta - Prevenite Sesta segreto modo, perché non gli faccia male

quel vederlo svestire. Dite a Bonanno che io vi ho scritto molto bene di lui, per confortarlo

Io infatti spero ancora molto da codesto caro figlio: gli direte anche che vi ripromettete

da lui aiuto e buon esempio come fece Viscusi. Attendo poi notizie al più presto.

 3/ Scrivetemi subito quando cominciano le lezioni all'Istituto tecnico.

 4/ Non sapete più nulla di quel chierico che venne per essere accettato?

Che era del paese di Menardi?

 Datemi pure notizie degli orfani che fanno la 4ª elementare.

 Aff.mo vostro in G. C.


           Sac. Orione  d. D. P.

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