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          [Roma, dal 1914 .........]


[..........] potuto: e fare una cosa mal fatta, non l’ho voluta fare.

Il giornaletto, del resto, uscì solo per Natale e Pasqua.

 Ora uscirà tutto, o il meglio possibile.

 Le nostre cose vanno bene: godiamo piena le benevolenza del S. Padre;

e si è fatto, in questi giorni, molto lavoro e difficoltà che è lungo dire.

Ho avuto anche degli acerbi dolori; ma non da voi, né dai veri nostri.

La Madonna SS. ci ha liberati dal disonore: ringraziamola sempre.

 Ti dirò solo che Vadalà si diportò tanto male che dovetti espellerlo.

Ora è obbligato a sposare una tizia, perché essa è presto madre, resa da lui, che

usciva dal Convitto Egli è a Genova borghese: essa sta ancora a Sanremo, nella casa Bigio.

Ci stava per capitare uno scandalo del quale non ci saremmo più asciugati gli occhi.

Questa pagina la distruggi.

 Ma questo non è che un episodio di molto altro ancora. Per ora finisco

per continuare domani.

Sta dunque di lieto animo: sta tranquillo che se ci sarà da tirarti le orecchie

te le tirerò in Domino.

 Salutami Carlo e digli che stia divoto della Madonna SS: salutami Giulio

e fatevi coraggio. Presto avrete l’ajuto: e sarà tutto personale sicuro e di spirito.

 Ti benedico di gran cuore e riceverai un bel regalo che ti consolerà molto.

 Tuo aff.mo in Gesù Cristo


        Sac. Orione Luigi della Div. Provv.za


 Qui si lavora a fare la nuova chiesa in Roma. Tutti salutano

don Risi, don Adaglio, don Pensa; don Montagna, don Robert, don Segalerba e gli eremiti

e chierici.

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