V028T055 V028P076
+ Roma, 26 / X - [1]914
Carissimo don Felice,
Ricevo la tua da Sanremo del 24 / 10.
Ti scrivo tutto chiaro: sta tranquillo.
1/ Sono giunti Bariani e Bianchi. - Bene.
2/ Non è da buoni religiosi arricciare il naso - è segno che manca qualche cosa,
e guai se a principio una Congregazione cominciasse con questo spirito.
Tu vigila bene, e non tollerare abusi né da una parte né dall’altra.
3/
Vedi che don Bariani mi ha raccomandato qualche cosa che non mi
va bene.
4/ Metti la meditazione, e non ti lasciare prendere la mano da nessuno.
5/ Parla chiaro, caro mio a D. Ceccanese:
fagli del bene poiché don Bariani non ne è rimasto proprio nulla edificato
e per certi discorsi da lui fatti e per la familiarità con cui lo ha visto trattare lungamente
con persone diverse e coi giovani. Attento: principiis obsta.
E riferiscimi perché intendo che sia a posto.
Avrai ricevuta la lettera in cui ti parlava di Curia:
cerca di fargli bene comprendere la sua responsabilità e di formarlo bene.
Potrà darti molto ajuto, una volta bene avviato.
6/ Ti unisco una lettera, che porterai alle Carmelitane, dopo averla chiusa.
Se essa domanderà spiegazioni a te, dille che mi scriva, e allora parlerò chiaro nel Signore.
7/ La lettera che ho scritto a te prima di questa
può e deve servire anche per gli altri sacerdoti.
8/ Per don Luca meno confessa i ragazzi e meglio sarà: confessi sempre con la grata.
E poi può confessare alle Carmelitane e anche a S. Martino.
9/
¨