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 +         Tortona, 2 Maggio 1919


 Caro don Cribellati,


 Ora che la Pasqua è un po’ passata, ti mando gli augurî di Pasqua

che mi ha inviato Augusto. Ho notato qua e là qualche cosa che mi ha colpito di più;

ma tu vedrai quanto c’è di vero.

 Ogni casa ha la sua croce, e guai a noi se non ci fosse;

rimedia dove e meglio che puoi, a poi sta tranquillo.

 2/ Quella predicazione io non l’avrei data;

perché se poi l’avessero richiesto di confessare, comprendi che era mettere lui e te

in gravissimo imbarazzo.

 3/ Così desidero che tu curi la Casa e la tua salute: non è la lettera di Augusto

che mi fa pensare così, questa fu sempre la mia recisa volontà. Fa dunque così.

 4/ Don Sterpi è a Venezia.

 5/ Don Gandini, con altri cinque, è agli Esercizî Spir.li a Genova

dai missionari di S. Vincenzo.

 6/ Hai poi parlato per la tonsura di Nunzio?

 7/ Mi pare che tu non riceva tutto ciò che ti scrivo: io di Nunzio,

circa la sua tonsura, ti avevo risposto da un mese almeno.

 Saluto, conforto e benedico

 Aff.mo in G. Cr.


           Sac Orione  d. D. P.


 P. S.  Vedi che oggi partì di qui, in licenza per 40 giorni,

il ch.co De-Francesco Giovanni di Messina. Egli va a Messina, contro mia volontà,

poiché là c’è un grave pericolo per lui ed è già come promesso ad una cugina.

Gli imposi di fermarsi solo tanto da farsi firmare la licenza,

e poi di recarsi subito a Reggio da te.

 Sappimi dire qualche notizie di lui.

¨