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+ Anno [1]920
Esercizî spirituali a Bra
Istruzioni a don Cribellati
(metto giù alla buona: tu poi ordinale, come meglio in Domino)
e aggiungi tu e il tuo collega quanto non trovate e stimate necessario o utile -
Parlane pure a D. Alferano
1/
Spirito di pietà A don
Cribellati
vedi: ti mando un largo sunto che ti può servire anche per altre prediche -
uniscici esempi vivi - pietà in Savio Domenico, in don Beltrami
del quale jeri si iniziò la causa di beatificazione, in Don Bosco, nel Cottolengo -
nei nostri confratelli defunti.
Fervore e spirito di pietà
Meditazione - Messa - Confessione - Visita al Sacramento - Modo di pregare -
Modo di dire l’ufficio.
Pietas! presso gli antichi era tenuto in conto di cosa tanto sacra
che anche l’amore verso la patria e verso i genitori erga patriam: pietas erga parentes -
onde il pio Enea. Via l’apatia, via la freddezza, via la fretta e la furia,
che indicano poca divozione - Il Signore non benedice quei religiosi e quegli Istituti
dove non c’è spirito di pietà. Avere verso Dio cuore di figli. Quando vi è pietà vera,
una Casa va a meraviglia: vi è spirito di pace, di unione, di allegria:
vi è progresso materiale, scientifico, spirituale: vi si gode come una gioia serena
di paradiso; ma, se non vi è spirito di pietà, una Casa religiosa diventa un inferno
e invece noi di fare mirabilia si diventa e si fa miserabilia
Tutto l’andamento della Congregazione, e delle Case dipende dalla pietà.
S. Paolo scrisse a Timoteo: «Exerce teipsum ad pietatem... pietas ad omnia utilis est,
promissionem habens vitae quae nunc est, et futurae»
Le nostre anime come le nostre Case non cammineranno mai bene,
se in esse non regnerà grande spirito di pietà e di moralità.
La base più solida per ottenere buoni risultati per la nostra vita religiosa,
per
la nostra santificazione e pel buon
andamento delle Casa della Case
e della nostra umile Congregazione è promuovere in noi e negli altri
spiri
uno spirito ardente di soda pietà.
2/ I sacerdoti e chierici della Div. Provvidenza devono ricordarsi sempre
e poi sempre che devono essere primissimi tra i primi a dare buon esempio di fervore
e di esattezza nelle pratiche di pietà, e che la pietà deve essere l’aria delle nostre Case.
Se
Solo se saremo noi i primi, avremo diritto di
esigerle dagli altri.
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Quindi meditazione.
Nessuno la tralascî - levata insieme - Meditazione insieme e prima della Messa -
la prima ora diamola alla orazione mentale - A costo di qualunque sacrificio -
Dalla meditazione impareremo a farci santi e a santificare gli altri -
La base principale su cui si appoggia il buon andamento nostro e delle Case e la moralità
è la meditazione I novizî ne facciano mezz’ora anche alla sera.
Meditatio matutina et vespertina sit de observantia Constitutionum Filiorum
Divinae Providentiae i tre principali istrumenti della vita spirituale e religiosa sono:
a) la meditazione;
b) l’esame di coscienza;
c) l’orazione fatta con intelligenza e attenzione.
L’importanza della meditazione è capitale e vitale.
È nella lunga e seria meditazione che s’impara a conoscere se stessi e Dio:
a stimare l’unione nostra con Dio: a non fare più conto alcuno di tutte le altre cose.
Non bisogna però martellare la testa, ma andare avanti con pace e tranquillità di spirito.
La meditazione delle piaghe di G. Cr. Crocifisso
e dei dolori della nostra Madre Maria SS. Deve essere il nostro pane quotidiano.
Messa.
Che cos’è la Messa.
Come si deve dire - Il Ven.le Giov. Eudes soleva dire che vi bisognerebbe
tre eternità per ben celebrare il S. Sacrificio della Messa:
la 1a per prepararsi;
la 2a per offrirlo;
la 3a per il dovuto ringraziamento.
S. Francesco di Sales la celebrava con grande riverenza.
Don Guanella sentiva più Messe che poteva.
Come si deve sentire - Difetti che si commettono assistendo alla Messa
senza averne la necessaria istruzione. Quanto più utile è una Messa ascoltata bene
e con le cognizioni necessarie La S. Messa si deve celebrare con gran divozione -
Don Bosco e Rosmini avevano grande pietà nel dire la S. Messa, e così Mg.r Daffra.
Il ringraziamento deve essere più lungo che sia possibile.
Confessione.
Se non ti senti la coscienza tranquilla ne differas de die in diem,
ma corri subito al confessore.
Singolis hebdomadibus Filî Divinae Providentiae ad Poenitentiae Sacrametum
accedant - Da ammalati - non lasciar passare tre giorni - Negli Esercizî
confessarsi nei primi tre giorni.
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È bene servirsi (fuori degli Esercizî) dei sacerdoti della Congregazione, ove si possa.
L’assoluzione sacramentale ha un potere infinito,
perché è un’applicazione fatta al peccatore dei meriti della Passione di Gesù Cristo.
Il perdono non si ottiene col molto parlare in confessione
o col molto sottilizzare sulla gravità o leggerezza dei peccati, ma col pentimento
e colla viva fede nella potestà delle chiavi.
La confessione è sempre utile anche se non abbiamo materia grave.
È bene che i chierici e i giovani sappiano da chi i sacerdoti si confessano
e con quale frequenza, e che i giovani lo sappiano dei loro assistenti e dei chierici.
Fede di confessione da trasmettersi ogni tre mesi alla Casa Madre.
I direttori non possono più, per ordine della S. Sede, confessare abitualmente
i loro chierici e giovani.
Visita al Sacramento.
Non ometterla lungo il giorno. Sancta Sanctorum permanenter visitetur.
Ragioni che si devono indurre - Frutti che si ricavano prima di tutto dalla preghiera,
necessità - efficacia - Modi diversi di pregare e fine dell’orazione
recte sapit vivere qui sancte sapit orare - S. Agostino.
Pregio - eccellenza - soavità della preghiera - Bisogna che in questa Congregazione
si preghi da tutti di più. Il fervore dell’orazione è da anteporsi allo studio, come quella
da cui l’uomo religioso trae la sua vita - I Santi trovavano la loro delizia nell’orazione -
Chi lascia la preghiera. «Chi lascia l’orazione, lascia la vocazione».
Dobbiamo essere altamente persuasi dell’infinito bisogno
che abbiamo della grazia di Dio, e non cessare di pregare Iddio di darcela -
Bisogna pregare bene e molto. Domus Orationis: homo orationis
Maledictus homo qui facit opus Dei negligenter.
Il Fariseo e il pubblicano del Vangelo.
Necessità della preghiera:
La preghiera e Gesù Signor Nostro - Il Pater - L’Ave Maria - La Salve Regina -
Quello che è importantissimo è che non si deve giammai abbandonare l’orazione
e lo spirito di orazione. Le giaculatorie e i tre modi di pregare suggeriti da S. Ignazio
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Condizioni della preghiera esempi di N. Signore G. Cr. e dei Santi.
Trattare con Dio con semplicità, così vuole San Francesco di Sales
«Chi prega si salva, chi non prega si danna» Vae tibi! si fons devotionis in te siccatus
fuerit!
S. Bernardo diceva a Papa Eugenio IV, (che era pure un’anima fervorosa):
«Se Voi, Padre Santo, continuerete ad abbandonarvi tutto intero a codesto turbine di affari,
trascurando la preghiera, prima vi si indurirà il cuore e poi vi dannerete».
Don Bosco non pregava in fretta, non distratto, non affrettato, ma divotamente:
così don Rua.
Ricordiamoci: Filî sanctorum sumus: (Tobia,11 / 18). Ricordiamoci ancora:
Fratres sanctorum sumus: i nostri fratelli che già morirono si chiamano: Montagna Mauro
Eugenio e Vincenzo Ottaggi, don Alvigini, fra Mauro, fra Colombano, don Goggi,
don Tasconi, ch.co Cesare Del Vecchio, don Bariani - erano tutti santi religiosi:
religiosi di pietà, che avevano molto spirito di orazione.
Fratres Sanctorum Sumus! non saremmo mai degni di averli per fratelli,
se non procurassimo di imitarli e di santificarci.
«O Figli della Divina Provvidenza Santi o non figli della Divina Provvidenza»
Arriveremo a fare del bene davvero, e davvero alla santità, ma a condizione di pregare
e di pregare bene, e molto bene.
E non contentiamoci di pregare noi soli: nostro dovere è di indurre tutti i subalterni
e il personale delle nostre Case a pregare: dobbiamo essere maestri d’orazione e di pietà.
La preghiera è l’ossigeno spirituale La regina delle grazie, è la grazia di pregare
e pregar bene: non diamoci pace finché non avremo ottenuta questa grazia.
Prostriamoci sovente davanti al Tabernacolo, e diciamo a Gesù:
Effunde, Domine Jesu, super domun istam et super habitatores ejus spiritum
gratiae et praecum (Zachar. XII - 10) E preghiamo: adagio: colle dovute pause,
con vera e non simulata divozione.
Poi: compostezza della persona, pronunzia chiara e distinta pronunzia divota
(sopra tutto: elevatio mentis et cordis ad Deum - non ho più tempo - Et pro me orate -
E così per il modo di dire l’ufficio.
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In
quest’ordine questi argomenti mattino
mattino - Castità
sera - Confessione
mattino - Umiltà - docilità di mente e di cuore dolcezza - sincerità
sera: Ubbidienza
mattino - Mormorazione - maldicenza (battere forte su questo)
sera - Povertà
mattino - Mortificazione - zelo delle anime
mattino - Della preghiera - zelo delle anime
mattino - Della vocazione - Sistema preventivo
mattino - Amore al patire - Amore alla chiesa e al Papa - Fuori chi non sta
in tutto col Papa
mattino - Amore alla congregazione onorarla come nostra Madre -
Spirito di disciplina - Morire per essa - Amore alla Congregazione
mattino - Cor unum et anima una grave colpa di chi l’abbandona
sera - Sulle virtù della povertà, castità e ubbidienza e sui santi voti religiosi
mattino - Carità fraterna
sera - Amore alla vocazione e missionari di vocazioni
mattino - Spirito della nostra congregazione - Spirito di sacrificio di povertà
di fare e di patire per la chiesa e pel Papa -
Evitare le vacanze pericolo in esse per la vocazione - pericoli nei parenti
Inimici hominis domestici ejus - pericoli nei preti secolari - evitare usi secolareschi
fumare, giuochi liberi - vigilanza - evitare letture pericolose.
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