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 +         Anime e Anime !

          [Tortona] 12 Sett. 1923

          il SS. Nome di Maria


 Caro don Giorgis,


 Rispondo alla tua gradita lettera del 9 sett.

 I Non bisogna mai allontanare i giovani buoni, allevati da noi,

anche abbiamo qualche difetto - Piuttosto si pagano, ma non si perdono.

Secondo me, prima di parlarne al giovane Ranelli, avresti fatto meglio a scrivermene,

per non sollevargli la testa, - tanto più che, condotto in Francia,

non si sa poi in che mani andrà a finire e come si troverà quanto alla moralità

e vita cristiana Che cosa guadagniamo ad allevare gli orfani per gli altri?

La Congregazione finisce che si trova sempre solo con dei ragazzi,

e senza personale che sappia lavorare.

 Se il giovane è buono, e tu non lo puoi pagare, lo sistemerò io:

purché sia sano, morale, timorato di Dio e lavoratore.

 Dopo 13 anni che lo abbiamo allevato, mi pare una pazzia perderlo. Non è vero?

Questa mia vale per tutti gli altri giovani.

 2/ Presto vi farò una visita e vedremo assieme come possiamo fare

sia per la cucina che per Pasquale.

 3/ Così vedremo quanti ce ne stanno nel camerone.

 4/ Quell’Armando di Bernezzo, se è un tracagnotto e con gli occhiali,

allora è stato con me a Messina da chierico, ma poi non si è diportato bene,

e fu dimesso. So che aveva data la patente da maestro; non è tipo da fidarsene,

almeno prima era così. Sappiati regolare.

 5/ Venendo parlerò con la prof.ssa Galfrè; il giovane da essa raccomandato,

è qui e si prepara agli esami.

 6/ Di Mg.r Felice so nulla; solo Mg.r Albera mi disse che verso il 15

sarebbe venuto in alta Italia.

 VII Quanto a Mg.r Peano, ho sempre desiderato

che se ne venisse con i poveri Figli della Divina Provvidenza,

e mi rincrescerebbe vederlo finire, lui e le sue opere,

così senza che ancora abbia trovato il suo punto di stabilità in Domino.

 Raccomando a te, caro don Giorgis, di avvicinarlo quanto più puoi,

e di dargli ogni conforto nel Signore, come fossi io.

Oh la sua morte sarebbe ben più consolante, se venisse o se passasse lui e le sue opere,

alla Divina Provvidenza, come N. Signore più di una volta gli ha fatto sentire.

Ti anime molto e ti benedico della benedizione di Dio e della Santa Madonna, -

e benedico a tutti.

 Tuo aff.mo


        Sac. Orione  della Div. Provv.za

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 P. S.  E il ch.co Sparpaglione, come va? E ti ajuta? E il sacerdote ti ajuta? -

Se ti vien bene, ma senza dire né parti accorgere che te l’ho scritto,

farai poi leggere al canonico quanto nella mia scrivo di lui - Ma non così subito;

ma fai poi in modo di incontrarlo, e gli dici: so che Don Orione mi ha scritto anche di lei?

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