V029T021 V029P050
+ Anime e Anime !
[Iglesia de Victoria] 26 aprile 1922
Carissimi don Dondero, don Mario,
e don Camillo, e ai chierici
Quantunque abbia solo oggi inviata lettera personale a don Mario, pure, avendo
dopo ricevute notizie dall’Italia vengo a chiedervi di pregare.
È morto il 3 aprile il ch.co Mincarelli, un vero angelo di figliuolo, del quale
potrebbe scriversi la vita, ché, certo edificherebbe molto, molto. Era un orfano
del terremoto d’Abruzzo, e, per quanto ve lo potessi lodare, non direi mai abbastanza.
Aveva i voti, e stava per ricevere la tonsura, avendo già fatto la guerra, dove si rovinò
la salute vivendo con i tubercolotici come il povero don Jatì. Fate i suffragi di regola.
Don Sterpi scrive il 4 di aprile da S. Remo che don Quadrotta ebbe 23 sbocchi
di sangue, e ne ha dato non un bicchiere per volta, ma alcune volte dei veri catini.
«Ha già ricevuto anche l’Estrema Unzione», questo scriveva il 4 aprile, e aggiungeva
che «forse morirà». È assistito da sua madre.
Don Pensa scrive poi da Venezia che don Sterpi stesso è così sfinito, e che teme
che si butti a letto, e che il ritardo anche di un mese a tornare potrebbe essere causa
«di un’incalcolabile perdita». Dio mio! Cosa volete che vi dica? Io affretterò.
Preghiamo molto, e stiamo più bravi, più religiosi, e n. Signore avrà pietà di noi.
Cercate che tra di voi vi sia più unione, più spirito di carità, più consenso fraterno di
cuori e vera vita di umili e di fedeli figli della Div. Provvidenza, e date alla Congregazione
più conforti e ajuti possibili.
Vi benedico tutti col più grande affetto in n. Signore e nella Madonna madre nostra.
Vostro
Sac. Orione Luigi della Div. Provv. za
Spero di passare a Mar de Hespanha almeno un giorno.
Avvertirò.
¨