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 [+]        Anime e Anime !

         Tortona, il 13 aprile del [1]928

         XXXIII Anniversario

         della mia I Messa


 Caro don De Paoli,


 Grazia e pace da nostro Signore! Jeri ho ricevuto lettera da don Alferano:

ho ricevuto cartolina da don Putortì, ed oggi ricevo la tua lettera da Rio del 27 marzo,

con le accluse di Bernardo e di Bruno.

 Rispondo brevemente. Va bene che abbiate lasciato Osasco, pazienza!

Vedete ora di attendere bene all’Acheropita, e di acquistare possibilmente presto

tutto il terreno di fianco, di dietro e anche davanti, che sia terreno di proprietà nostra:

tu capisci bene il perché.

 2/ Sono lieto che sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Arcivescovo di S. Paulo sia contento

che accettiamo l’orfanotrofio del d. r Iosé Vincente; col dott.r. Iosé Vincente spero avrai

parlato quando sei andato a S. Paulo nella Settimana santa.

Io gli scriverò ma egli non sarà già più in Brasile.

 Bisogna fare le cose ben chiare con lui, e vedere di piantare una solida base

all’Ipiranga, e mettere là anche il noviziato nostro.

 3/ Scriverò una buona lettera a don Camillo.

 Vedi che c’è don Zanocchi che sarebbe disposto a prenderlo in Argentina.

Piuttosto che richiamarlo qui, direi, prima, di provare a metterlo con don Zanocchi.

 Attendo di sapere su questo il tuo pensiero.

 4/ Quanto ad esigere che gli insegnanti siano brasileri, - non potreste,

in caso di necessità, qualcuno di voi prendere la cittadinanza brasilera?

Attendo risposta anche su questo. Mi pare che, dopo un dato numero di anni di residenza

nel grande grand Brasil le leggi accordino il diritto di cittadinanza: o, almeno, la facoltà

d’insegnare anche senza rinunciare alla italianità. Però sarà sempre urgente formare a gran

carriera, ma bene del personale nativo brasilero, prendendo specialmente figli di italiani

e di tedeschi, ed evitando di prendere i figli unici e i figli delle vedove.

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