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+ Buenos Aires, 6 sett.bre 1935
Calle Carlos Pellegrini, 1441
=Pequeño Cottolengo Argentino =
Caro don De Paoli,
La grazia del Signore e la sua pace siano sempre con noi!
Ho ricevuto i rendiconti di C. Wilton, di Diego Pacheco e di Antonio Pagliaro.
Ti incarico di passar loro le brevi righe che per essi scriverò, staccandole da questo foglio.
Non ho più ricevuto nulla di quanto mi avevi detto che m’avresti mandato circa il progetto
e la spesa del santuario erigendo. - Ho un’impressione che vorrei non fosse vera, - e cioè
che non si desideri che il santuario venga fatto da noi, - diversamente, mi pare che
avrebbero agito in modo diverso, e non ti avrebbero rilasciato solo quelle quattro parole
senza neanche nominare la persona e la Congregazione che si addosserebbe
la responsabilità non indifferente di tale opera, che verrà a costare una somma non piccola,
anzi! -
Don Giovanni mi ha scritto, e gli rispondo: - può darsi che ti parli lui, - quindi,
per ora, non aggiungo altro. Ricevi i saluti più fraternamente cordiali di questi nostri,
e prega per me che ti conforto e ti benedico in Gesù Cr. e Maria SS.
Aff mo tuo
D. Orione d. D. P.
Ai carissimi Pagliaro, Wilton e Pacheco,
La grazia di Gesù Cristo, Signor nostro, e la sua pace siano sempre con noi!
Ho ricevuto e gradito i vostri rendiconti. Stavolta mi limito a scrivervi a tutti
insieme, - nella speranza di potervi, altra volta, rispondervi singolarmente.
Oggi, dunque, vi raccomando la custodia dei sensi.
Senza la custodia dei sensi e la modestia è impossibile conservare la bella virtù.
I sensi sono come i veicoli, voglio dire i canali che trasmettono a noi le impressioni del
mondo esteriore. Ora in questo loro contatto con le persone e le cose mondane è assai facile
che i nostri sensi rimangano insozzati e che lo spirito se ne infanghi. Quante anime sono
state vittime dei sensi immortificati! Chi non sa mortificare la gola, chi non sa custodire
gliocchi ed essere modesto, chi non sa tenere a posto le mani, chi non sa turare le orecchie
e non ascoltare tutti i discorsi buoni e cattivi, - non sarà mai un buon religioso.
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L’occhio è come la finestra per la quale il demonio entra nel cuore.
State attenti, o miei cari, quando uscite o nei passeggi.
Temperanza poi, vi raccomando molto la temperanza: senza la mortificazione della gola
non saremo buoni religiosi senza la mortificazione della gola non avremo la bella virtù
della purezza. - E pregate! La preghiera vi otterrà da Dio la grazia di mortificare i sensi
e di mortificare il cuore.
Pregate per me, che vi conforto e vi benedico in Gesù e Maria SS.
Aff.mo
Don Orione d. D. Pr.
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