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da conservarsi

e da mandarmene copia


         Anime! Anime!

         Buenos Aires, 30 sett.bre 1936

         Calle Carlos Pellegrini, 1441


 Caro mio don De Paoli


 La grazia del Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Ho ricevuto la tua del 26 sett bre che mi ha recato tanta pena per il nostro caro

confratello, così turbato, proprio senza seria ragione, e per i tuoi dolori, caro don De Paoli.

Tu continua ad usargli ogni carità, ogni riguardo, ma senza esagerazioni, e fa che tutti gli

usino rispetto e carità. - Lo conforterai in Domino a vivere da buon sacerdote e da vero

religioso: suggeriscigli di pregare, di non frequentare famiglie: digli di sospendere

lo studio della musica, ma di darsi con serietà allo studio della teologia e della lingua

portoghese. Inculcagli di prepararsi bene per la scuola e di farla con impegno.

 Domani comincia il mese del rosario, animalo a raccomandarsi molto

alla SS. Vergine. Consiglialo a scrivermi, che così lo potrò aiutare direttamente e di più.

Anch’io lo raccomanderò in modo particolare, alla Madonna.

Con lui sî fratello veramente, sî padre in Xsto, sî calmo, ma sî fermo, come è tuo dovere.

Fa comprendere al tuo fratello che non è lo spirito del Signore che lo fa trascendere così:

aiutalo a rientrare in sé stesso, in ispirito di umiltà e di fedeltà alla sua vocazione,

e a non dar luogo al diavolo: l’anima vale più di tutto.

 Don Sterpi ha assecondato il suo desiderio di venire in America ritenendo che avesse

voluto mettersi a fare veramente bene, sottraendosi ad influenze non buone da parte dei

suoi. Egli non ha nessun ragionevole motivo di lasciare la Congregazione, che io sappia;

lo stesso suo Vescovo non l’ha voluto in diocesi, e lo avrebbe sospeso a divinis: -

egli lo sa che il Vescovo della sua diocesi non gli ha riconosciuto i motivi.

 Se il Vescovo glieli avesse riconosciuti buoni, io lo avrei lasciato. Nulla contro di lui

né io né la nostra Congregazione ha detto al Vescovo. L’ho sempre trattato con amore

di padre in Gesù Cristo. Mi piace che egli riconosca che tu gli hai dato buon esempio

e prove di affetto fraterno.

 Non ha nessun motivo di lasciare l’Istituto. Che se poi vuol commettere il grosso

e fatale sproposito di andarsene, - piangerò sulla sua anima e pregheremo sempre per lui

come sulla morte di un nostro caro. Egli sappia però che non potrà celebrare né esercitare

il Ministero.

 Comunque, tu mi terrai informato, e ti autorizzo a leggergli la presente o a dirgliene

il contenuto. - Se egli poi fosse venuto in America non mosso da rette e sante intenzioni,

ma per altro motivo di lucro, non si illuda che io lo raccomandi ad alcun Vescovo

per dare alla chiesa dei mercanti del Tempio: - non tradirò mai, col divino aiuto,

né la mia coscienza né la S. Chiesa di Dio.

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 Che se egli vorrà andare in altra casa, - quando ci sia giusta causa, lo trasferirò, e,

occorrendo, lo manderò anche al Mato Grosso, ma al Mato Grosso ci si va

con ben altro spirito.

 Saluto, conforto e benedico te e tutti.

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