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 +        Anime e Anime !

Iglesia de Victoria F. C. C. A.

(provincia di Buenos Aires)

il 28 febb. 1922


 Caro don Casa,


 Ho ricevuto e gradito le tue due lettere, ricevetti oggi la seconda. Non indirizzare più

ora alla nunziatura, ma qui, e vedi che, per l’estero, non bastano 200 reis: sono due volte

che la nunziatura paga la multa, ed è poco delicato.

 Sono lieto d’ogni tua buona notizia, e ne ringrazio il Signore, - noi pure stiamo bene,

e questa è la seconda lettera che ti scrivo, - spero avrai ricevuta anche la prima.

Quando mi scrivi, scrivi chiaro, perché possa leggere tutto; è ben vero che il Vallauri

diceva: nos docti male scribimus; ma io vidi a Roma e a Montecassino i manoscritti di

uomini insigni per dottrina e per lettere che e pareva la loro calligrafia quasi stampa.

Dunque il Vallauri non avrebbe sempre ragione. Ma basta di questo, e veniamo al pratico.

 Dunque ti dico che ti avrei destinato al Canadà. Dove Un nostro ottimo antico

alunno, di Castelnuovo Scrivia, certo De Angelis, Ingegnere distinto, che da giovane

voleva farsi sacerdote e ne fu impedito dalla madre sua, - che la quale poi fece, poveretta,

una orribile morte (morì bruciata viva) è là in qualità di console del Re d’Italia, e invoca

che si vada ad aprirvi una tenda della Divina Provvidenza. Colà vi sono 600 italiani con

loro famiglie e bisogna aprirvi subito - (entro l’anno 1922) - una chiesa e anche una scuola

italiana-inglese. Bisogna dunque sapere bene l’inglese, da poterlo insegnare e predicare.

Siamo già alle ultime lettere per gli accordi, e c’è la piena approvazione di quel Vescovo

come del rappresentante della S. Sede.

 È la volta che, ti facciamo anche cavaliere! (Vedi che, oggi, è carnevale e che Don

Orione, in mezzo ai suoi fastidî, sta un po’ allegro col suo don Casa). Ora ti ho detto tutto,

cioè no, manca ciò che più importa.

 I/ Questa cosa nessuno lo sa, neanche don Sterpi, e tu non ne puoi parlare,

se non quando te lo dirò. Siamo intesi?

 II/ Ti prepari con l’orazione e con la virtù; se vuoi avere Iddio sui tuoi passi

a benedire questa missione che vai ad aprire nell’America del nord, e ti prepari con umiltà

e sul serio. Andrai nel nome della Provvid.za di Dio.

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 III/ Oramai ti posso dire che è cosa quasi conclusa e per ciò si dovrà partire presto,

prima di quello che io stesso pensavo. In S. Paolo ci saranno quelle scuole di lingue estere

dette Berlitz School. Nessuno deve sapere niente, ma tu devi vedere di poter frequentare

dette scuole, simili che sono corsi accelerati e pratici.

 Tu ne sai già un poco d’inglese, e quindi non farai brutta figura, prete come sei.

Bisogna vedere che non siano signorine ad insegnarti; né che siano scuole protestanti

né che siano ex preti. Questo te lo raccomando assai.

 IV/ Fa subito, fa subito, - da essere pronto entro qualche mese. Vedi ora se avevo

ragione a Mar de Hespanha, quando mi lamentavo perché non parlavi inglese con

Stanislao! Guarda che al Canadà vai in un centro di persone colte, le quali già sanno che

mando là un professore e Direttore didattico, che il quale parla e predicherà subito in

inglese, e molto elegantemente. Sanno anche che parli il francese, di modo che c’è molta

aspettativa. E sarà immenso il bene che potrai fare, col divino aiuto!

 Ti ripeto: nessuno a S Paolo deve per ora sapere questo, e neanche i nostri: quando si

potrà dire, te lo comunicherò. Tu scrivimi sempre qui, e di frequente.

Lavora per sistemare la nostra posizione a S. Paolo, e prepara bene il terreno per chi dovrà

venire dopo di te, da poter avere la casa. Sono contento che nell’ambito della parrocchia

sia incluso l’ospedale italiano e il cimitero: faremo del bene alle anime, e adempiremo

così le opere di misericordia verso dei vivi come verso dei morti.

 Sono contento che non trovi il tempo di far visite. Per ora ho molto lavoro qui, e qui

aspetto tue lettere; quando prevedo che dovrò tornare ti scriverò un quindici giorni prima,

e verrai a Santos.

 Per quelli di Scalabrini, come per codesti ottimi Padri redentoristi come pel Vicario

di Belen sono lieto che ti presti più che puoi.

 Finora non ho ricevuto dal Brasile altre lettere che da te e una da don Dondero

in cui mi invitava a tornare presto in Mar de Hespanha, possibilmente per l’apertura

dell’anno scolastico, e mi diceva che egli col 15 febb. avrebbe lasciato S. Antonio.

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 Ho visto dai giornali che hanno dato per coadiutore a don Silverio, con diritto di

successione, quel Vescovo salesiano che era anche Presidente del suo Stato. -

 Qui le cose vanno bene spiritualmente, mi spiace di non poter ajutare don Sterpi,

poveretto! Perché devo pensare a quelli che andranno a prendersi cura di quei 700 orfani, e

qui pure c’è tutta la casa da provvedere. Dove puoi ajutare tu don Sterpi, ajutalo! Vedete

che si è privato di personale e si è disfatto per pagarci i viaggi, almeno diamoci attorno, a

rifonderlo dei viaggi! Sarebbe proprio un rubare il pane agli orfani e ai novizî d’Italia.

 Sarà opportuno che (se non ci sei più andato) vada ora, dopo più d’un mese a far

visita a Mg.r Vicario e a dargli un po’ di relazione, modestamente, e che nel parlare tu vada

più adagio e chiaro, e con ordine e assennatezza, e che gli dirai di voler lui fare i tuoi

ossequî a Mg.r Arcivescovo, e gli dirai pure che ti ha scritto dall’Argentina Don Orione,

incaricandoti dei miei suoi ossequî sia a lui che a Mg.r Arcivescovo.

 Tutti questi fratelli ti salutano con molto affetto in Gesù Cristo: qui c’è la più dolce

unione di cuori in Domino, e molto buono spirito. Facciamo tutte le nostre pratiche di pietà

con gioia grande, e mi dicono che sono tutti molto edificati del contegno di questi religiosi.

Deo gratias! Et non nobis, Domine, non nobis, sed Nomini tuo da gloriam!

 Sono contento che ti faccia voler bene dal popolo per farne del bene.

 Vedi di alimentare in te la lampada della vita spirituale: tanto facciamo quanta luce

abbiamo. E di don Gabriele che ne è? Non so più nulla! Io te ne chiedevo nella mia prima

lettera. A San Paolo non ti occupare che delle tue cose, e mandale avanti, da far presto ad

avere casa stabile. Se al Berlitz School vedi che non conviene, ce ne sarà altre anche

con altri metodi spicci. -

 Hai trovato un buon confessore? Ora a S Paolo non c’è più la penuria

di Mar de Hespanha. Ti alzi con i Padri e fai le tue devozioni con essi?

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Mi vorrai riverire molto il Superiore e ogni altro Padre che conosco. E così molto molto

Padre Faustino e P. Marco e tutti di S. Antonio.

 Niente più ti raccomando che di servirti di questo tempo di quaresima per raccoglierti

e indirizzarti di più nella preghiera e nel digiuno, e mortificarti.

L’orazione è la scienza delle scienze, e la sola che faccia l’uomo - e più il religioso,

contento e beato; è il mezzo per ottenere perdono e salvezza: è la porta del Cielo.

 I buoni cristani digiunano, - sarebbe una vergogna per noi religiosi non fare

altrettanto: mettiamoci la penitenza nel cuore, e avremo umiltà di spirito

e Dio stesso nel cuore.

 E prega anche per me, sempre!

 Ti benedico con molto affetto in Gesù Cristo e nella SS. Vergine,

e ti sono come padre nel Signore


        Sac. Orione  dei figli della Div. Provv.za

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