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 +         Anime e Anime !

          Victoria, il 4 maggio 1922


 Caro don Casa,


 dovevo partire domani col «Principe di Udine», ma non è possibile, - partirò il 10

corr. sul «Palermo».

 Scendo a Santos, per venire subito a S. Paolo. Tu vedrai dove potrò alloggiare

nei due o tre giorni, (al più), che dovrò stare a S Paolo.

Ho molta premura: è morto il ch.co Mincarelli e dev’essere morto anche don Quadrotta,

che già aveva, un mese oggi, ricevuto già l’olio santo, dopo 23 sbocchi di sangue.

 Ne farai i suffragî sia di Mincarelli che di don Quadrotta. Se anche non fosse morto

non gli faranno male anticiparglieli, tanto la vita è un’ora!

 È un grande dolore! Sia fatta la volontà di Dio, ma ciò non toglie che non mi sia un

gran dolore! Noi ci amiamo tanto! Poveri miei figli! Sento che anche la mia vita se ne va,

con essi, e ne sono felice! Felice cioè di morire con essi, che la vita hanno data a Gesù

Cristo per la carità verso i poveri di Gesù Cristo. E quando morirò sento che sarò già

morto, o, almeno, prego Dio che sia così: Beati mortui qui in Domino moriuntur!

 Noi ci amiamo e viviamo caramente uniti come forse in nessuna altra Congregazione

avviene: e l’infermità di uno è infermità di tutti, e la morte di uno la sentiamo

dolorissimamente come fosse la morte di ciascuno: Ita multi sumus membra de membro,

come diceva Paolo ai Corinti

 E questa è la povera e la piccola nostra Congregazione: essa è ciò che il Signore ha

detto: «amatevi insieme com’io ho amato voi». Amarci nel Signore!

«Amor di caritade» diceva S. Francesco d’Assisi: Amor di caritade!

La carità! Fides, spes charitas: - major autem horum charitas! È sempre S. Paolo, che

potrebbe ben chiamarsi l’Apostolo della carità, benché fosse sì fiero, e ce lo mostrino

con la testa alta e la spada in pugno:

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«Amor di caritade»! Questa divina fiamma dobbiamo passarcela l’un l’altro come il fuoco

sacro della nostra Congregazione che deve passare inestinguibile.

 Ho ricevuto la tua ultima lettera che porta data del 21 aprile. - Va bene.

 A Santos desidero non incontrarmi col dott.r Saladino, perché mi farebbe perdere

una giornata, e non altro; il terreno di cui mi parlava è di una società di terreni,

e finora non c’è nulla di positivo, mi pare. Dunque perché perder tempo?

 Non voglio gente che mi faccia perder tempo.

 Se c’è delle cose positive bene, allora m’incontro con chiunque, ma, se è solo gente

che ha dei pî desiderî, - allora ne parleremo a miglior tempo, non ora.

Ho fretta, nel Signore. Tu avvisa pure del mio arrivo il sig.r dott. Vincenti,

così definirà una volta, si o no.

 Ha scritto qui don Pensa di una situazione disastrosa che si è creata in Italia,

finanziariamente, - vedi quindi di prepararmi più danaro che ti sarà possibile.

 Non so quando di preciso il «Palermo» giungerà a Santos: vedi tu i giornali.

 Io spererei di essere a Santos sabato 13 corr. ché se giungessi domenica,

assolutamente attendi a quello che devi fare a S. Paolo, e non venire, che io la strada la so,

e non è il caso che tu venga a Santos, dove avrai sempre tempo ad andare.

 Spero dunque di rivederti prestissimo, e con te tante persone care. Dio le benedica!

 Fa miei ossequî al Padre Superiore come agli altri Padri: al Padre Faustino,

al Rev.mo Padre Abate, a P. Marco etc.

Mi spiace che non troverò Mg.r Arcivescovo, se mi dici che già partiva per l’Italia ai primi

del mese, pazienza! Lo rivedrò in Italia e forse a Roma. Spero trovare Mg.r Vicario

gen.le, che ti prego di riverirmi tanto.

 Mi pare di non avere altro.

 Tutti ti salutano cordialissimamente e fraternamente.

 Ti ringraziamo delle immagini del S. Martire, e José Dondero mi ha incaricato

di dirti che gli hai fatto molto piacere.

 Da Mar de Hespanha non ho nessuna notizia: fanno male e mi fanno male al cuore.

Pazienza! Sia tutto per i nostri cari morti!

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 Ti benedico con molto e grande affetto in Gesù Cristo e nel la SS. Vergine.

 Tuo aff.mo come padre nel Signore.


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.


Prepàrati appuntate tutte le cose di cui senti necessario parlami, - così si fa più lesto

e non si dimentica nada.

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