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+ Anime e Anime !
Rio, il 14 giugno del 1922
Mio caro figliuolo in Gesù Cr., [don Casa]
Iddio della pace sia sempre con te! Come vedi, sono ancora in Brasile, e parto il 18
corr. Vado sul Lutetia, sbarcando a Bordeaux, - attraverserò la Francia, e passerò a
Lourdes, ed entrerò in Italia non da Modane, ma da Ventimiglia, per essere a San Remo,
dove troverò don Quadrotta, o la sua tomba.
Volevo partire sul Re Vittorio, che esce da Rio lo stesso giorno 18, e mi avrebbe
portato direttamente a Genova, ma dovrei pagare 600 $ 000 reis di più, perché non
ammettono ancora il ribasso le Compagnie italiane, se non dopo otto o dieci giorni cioè
con quei piroscafi loro che, partono da Buenos Aires dopo il 17 corr., e il primo sarebbe il
«Mafalda» il quale non passerebbe di qui che ai primi di luglio.
Non posso più aspettare. Col Lutetia arrivo in Italia quasi nello stesso tempo che
se andassi sul «Re Vittorio». Il motivo per cui non ho potuto partire sul Giulio Cesare,
com’era mia intenzione, né sul «Tommaso di Savoia», fu perché avendo, qua giunto,
scritto una lunga lettera e importante a sua Eccell Rev.ma Mg.r don Duarte, sia per definire
la situazione della Casa della Divina Provvidenza di Rua Mooca, sia pure per metterlo al
corrente, com’era dovere mio, del contratto stipulato circa il terreno dell’Ipiranga, avevo
bisogno di avere una risposta. Visto che la risposta non veniva, ma che sua Eccellenza
sarebbe venuto qui il 10 e l’11 corr. per tenere due importanti conferenze, sentivo che
avrei mancato a non aspettarlo.
E così ebbi due udienze l’altro jeri, 12 corr., e jeri sera fui pure a riverirlo alla
stazione insieme con don De Paoli e don Alferano.
Ora scrivo a te in via riservata, e puramente per tua norma.
Mg.r Arcivescovo mi ha invitato ad assumere la direzione e responsabilità della Casa
della Div. Provvidenza di S. Paolo, ed ho accettato in Nomine Domini, - e, al mio ritorno,
che sarà in ottobre o novembre, si aprirà in S. Paolo, il noviziato in forma canonica.
Jeri ho scritto questo a Madre Cherubina e alle suore.
Tu resti così ora da me informato, ma non devi parlarne, né devi far capire di sapere.
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Tu, come ti ho detto, ti tieni lontano ed affatto estraneo a quella casa e se anche
fossi invitato da Madre Cherubina (come mi hai detto che aveva fatto prima) o da altri,
dirai chiaro che non puoi, e non vai, né tieni alcuna relazione con quelle suore, sia pure di
ministero. Lo fai per Iddio e per compiere la volontà di chi ti fa e ti ama nel Signore
da vero padre in Xsto.
Mg.r Arcivescovo mi ha parlato di quelle due suore che uscivano, anche senza
permesso della Superiora, e stavano fuori delle mezze giornate per cercare un confessore,
etc, e mi accennò anche a te. Ma io sapevo già, da una lettera venutami da S. Paolo, che
Mg.r Vicario gen.le chiese informazioni sull’episodio di quella che lasciò l’abito etc, e
anche con lui dissero che era stato là un Padre che avrebbe detto che era stato mandato
o autorizzato da Don Orione.
Ora ti riferisco queste cose unicamente perché, se tu fossi chiamato o interrogato, o
subito o in avvenire, tu, con molto e grande rispetto, con molta calma e sincerità ti possa
difendere; ma tu non cercare ora nessuno, e solo ti saprai regolare qualora venissi
interrogato o cercato.
Io ho parlato a Mg.r Arcivescovo di te e di quello che fai alla IV Parada, e del
danaro che già hai raccolto per fare la casa, e del lavoro e fatiche che ti ho visto fare.
Con Mg. Arcivescovo ci siamo lasciati benissimo. Al mio ritorno spero di portare un
nostro sacerdote, che prenderà conto della chiesa che sta quasi ultimata a Rua Mooca, e
farà da confessore di quelle orfane e suore. Alcune suore, come suor Rita ecc, (le migliori di buono spirito), passeranno ad ajutare la casa della Div. Provvidenza e al noviziato
di S. Paolo. Tutto questo lo dico riservatamente, e tu non solo non ne parlare, ma
distruggi
subito questa mia lettera o almeno quei
questi fogli che parlano di questo affare.
Ora ti dirò che sono stato a Mar de Hespanha, e che sono stato contento.
Ho telegrafato a Mariana per sapere se avrei trovato dom Silverio, e il can.co
Nardi mi telegrafò che Mg.re tornava jeri, ma vedo che ora non ho più tempo, tanto più che
stanotte e stamattina non mi sono sentito bene per male di reni,
ché non mi potevo trascinare.
Scriverò a don Silverio, e presto gli dirò che ritorno, povero santo Vecchio,
vera colonna della chiesa Brasilera! Preghiamo che Dio lo conservi!
Qui fui ricevuto con immeritata dimostrazione di affetto sia dal Nunzio
che da dom Sebastiano, i quali vollero convitare a pranzo.
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E così Mg.r Arcivescovo di S. Paolo mi ha veramente commosso con parole piene di
grande carità di Pastore e di Padre. Vedi di vivere da buon religioso - capisci? - non dico
solo da buon sacerdote, ma da buon sacerdote religioso, e dagli molte consolazioni, a lui e
anche a questo tuo povero padre a cui piange il cuore di saperti lì solo,
povero don Francesco!
Confèssati sempre bene, fa bene la tua meditazione, recita adagio, più adagio e più
divotamente il Sant’ufficio: recita sempre il tuo rosario, e prega di più.
Tu preghi ancora poco, o caro figlio mio! Prega di più, e leggi ogni tanto certi
letteroni che Don Orione ti ha scritto con grande fiducia in te e con grande amore
all’anima tua.
E quei capelli, li porti ancora così azzimati? Sai che è stato per Don Orione un grande
dolore, e dico dolore non solo un dispiacere.
Mi avevi promesso che mi avresti mandata fotografia tua con i capelli tagliati: tu
l’hai detto per ridere, ma io l’aspetto sul serio. E d’altro, caro don Casa, cosa devo dirti
d’altro? Ah quante, quante sante cose il mio cuore ti vorrebbe mai dire, o figlio mio!
Come sarei contento se ricevessi una tua bella lettera prima di partire!
Che dirò a tua madre? Don Francesco, fammi questa carità: mandami anche poche
parole, che io le porterò, le voglio portare io stesso a casa tua, a tua madre!
Me le mandi qui alla Casa del Preservação Rua Francisco Eugenio n. 228 per espresso.
E per don Sterpi, potrai fare qualche cosa?. Vedo che ora il cambio andrebbe bene,
con vero vantaggio.
Spedisci a don Pensa, orfanotrofio maschile alle Zattere - Venezia -
oppure a Mg.r Cribellati Vescovo di Tropea (Calabria).
Vado via con un grande dolore nell’anima, e tu sai già di chi voglio parlare.
Gli ho telegrafato di vederci, sono andato a Mar de Hespanha, non s’è visto e neanche mi
ha risposto! Sia per i miei peccati: e Iddio gli dia ogni benedizione per quello che mi ha
fatto e mi fa soffrire! Preghiamo per lui sempre: non parliamone male mai!
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Tu dammi delle consolazioni per te e anche per lui! E adesso che ti dirò ancora?
Ecco, o figlio mio, che ti abbraccio in ispirito et in osculo sancto,
e ti metto nelle mani della Madonna.
Io vado, ma ti porto nel cuore con un affetto così grande, così alto
che solo lo capirete quando saremo in Paradiso.
Arrivederci presto, o caro figliuol mio!
Scrivimi di frequente, a Tortona: io ti scriverò.
Scrivi ai tuoi fratelli di qui e di Mar de Hespanha: tenetevi uniti e amatevi tanto!
Siate sempre veri fratelli!
Ti benedico ancora, e ti benedirò sempre ad ogni benedizione che darò
agli altri figli miei.
Porterò a don Sterpi, a don Pensa a don Cremaschi a don Risi e a tutti i nostri fratelli
un abbraccio per te.
Ai piedi della Madonna della Divina Provvidenza porterò il tuo cuore di figlio.
A Mg.r Cerrati gli dirò tutto il tuo sentimento e il tuo immutato e antico affetto per
lui: saluterò tutti per te e a tutti dirò quello che tu fai e l’affetto che tu hai per la nostra cara
Congregazione, e la carità che hai sempre usata a questo tuo povero padre in Cristo.
Iddio te ne ricompensi! Prega per me!
Bacia la mano per me a P. Faustino, a P. Marco, al Superiore dei redentoristi
e salutami tutti nel Signore, tutti, tutti!
A Lourdes e a Roma mi ricorderò di te e di tutti.
Coraggio, o figlio mio, domani saremo in Paradiso: facciamo del bene, del bene
sempre, del bene a tutti: viviamo portando e predicando con la nostra vita Gesù Cristo!
Amiamo e serviamo la Chiesa, il Papa, i Vescovi, l’Arcivescovo di S. Paolo
con amore di figli, con devozione di buoni sacerdoti.
Iddio sia sempre nell’anima tua!
Cammina sempre diritto sempre sotto lo sguardo del Signore!
E avanti sempre col Signore e con la santa Madonna!
Vorrei dirti ancora tante e tante cose: pazienza! sempre tolleranza, fede, carità,
sacrifici e pazienza e calma!
Ti abbraccio ancora anche per tutti questi tuoi fratelli.
Preghiamo!
Caro don Casa, ci rivedremo più? Sia fatta la volontà di Dio!
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Domani saremo in Paradiso!
Sono e sarò sempre il tuo povero padre nel Signore e nella santa Madonna.
Tuo
Don Orione della Div. Provv.za
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