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[Anime e Anime !]
[Tortona, lì] 18 marzo 1923
[Riservata e personale]
Caro don Casa la pace del Signore sia con te!
Sono giunto a Tortona l’altra sera, dopo due mesi che ero fuori, e ritornai passando
da
Genova dove sono giunto
arrivato a tempo a per
ricevere Mg.r Capra, il quale fece buon
viaggio, e mi ha portato notizie assai gradite di te come dell’indimenticabile
Padre Faustino.
Qui ho trovato la tua lettera del 9 gennajo, dove mi parli dell’acquisto che hai fatto
della casa con i 3000 mq. di terreno. Et Deo gratias! Comprendo che ti troverai in gravi
imbarazzi pel pagamento, ma ti raccomanderò a San Giuseppe, che è il nostro
Provveditore Celeste
Sento che lavori molto, e prego Iddio e la SS. Vergine di confortarti sempre.
Curati però quella tosse, che non ti diventi una cosa cronica, o peggio!
Assicurami che lo farai, caro mio don Francesco.
E così vedi ora di scrivere ai tuoi vecchi, - questa è la tiratina d’orecchi che ti devo
dare; ma tu forse te la spettavi già, perché me lo dici nella tua lettera.
Con Mg.r Cerrati, abbiamo parlato tanto di te; - ho la soddisfazione di dirti che ora
sta
quasi bene, guarito non è, ma è già tanto che stia così,
mentre tanti molti lo
davano
per finito, alcuni con dolore e qualche altro con l’evidente, troppa evidente speranza
di prendergli il posto. - Dio mio! che miserie morali c’è mai nel mondo!
Ma se tutti siamo fragili, nessuno è più fragile di me, e quindi prega che non faccia io
domani, quello che oggi deploro negli altri.
Mg.r Capra mi ha riferito che sarebbe bene che tu andassi ogni tanto a farti vedere da
Mg.r Vicario generale, e anche ad informarlo di quello che, col divino ajuto, vai facendo
alla 4ª parada. E, dopo qualche settimana che avrai veduto Mg.r Vicario, - e questi vallo a
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visitare subito, a meno non ci fossi già stato dopo la partenza di Mg.r Capra - va pure a fare
umile visita a sua Eccell. Rev.ma dom Duarte. Ma ora non tardare, (vivamente te ne prego)
ad andare a fare atto di ossequio a Mg.r Vicario gen.le. E mentre gli dirai che sei andato a
fare atto di ossequio, digli pure che vai anche per informarlo, com’è tuo dovere di quello
che, colla grazia di Dio, si può già ottenere nella vita cristiana alla chiesa della IV parada.
[Interrotta e continuata il 20 marzo]
E tutto farai con molta semplicità e umiltà di figlio della Div. Provvidenza e di
sacerdote. Che se ti dicesse perché mai non sei andato più da lui da così gran tempo, e tu
digli in bel modo, che anche tu riconosci di aver mancato: che ne chiedi scusa a lui come a
sua Eccell. Rev.ma Mg.r Arcivescovo: che ritenevi che potesse essere informato del tuo
lavoro da Padre Faustino, ma che, comunque, sarai più diligente, e andrai con qualche
frequenza a dare relazione.
Preghi poi Mg.r Vicario di umiliare per te ogni devoto ossequio a dom Duarte.
Ti prego, o caro don Francesco, di fare questo appena avrai ricevuta la presente.
Non ti posso dire di più, ma mi è sommamente caro e mi sta assai assai assai a cuore che tu
questo passo lo faccia subito. Vedi che ho i miei motivi, e sono gravi: non riguardano tanto
te, quanto me, e un complesso di altri interessi per la buona causa.
Quindi ti prego anche di assicurarmene, il che sarà per me una consolazione che mi
darai, e potrò agire poi pel bene delle anime in un modo che ora con questa corrente
di lontananza e freddezza e questa specie di distacco morale che tra te e la Curia
Arcivescovile si è venuta formando, non lo potrei.
Io
non ti posso dire tutto, ma
però, a voce mi spiegherò meglio; ma ora
ho proprio
bisogno che tra noi e l’Autorità ci siano ottimi rapporti, unione, dipendenza e,
direi, cordialità.
È partito sul Piroscafo Alsina della Compagnia Transports Maritimes il maestro
Bernardo Bottino, il quale scenderà a Rio, e sarebbe destinato a Mar de Hespanha per
ajutare a tenere in piedi - ad ogni costo - quelle scuole per cui ora pare che il Governo di
Belo Horizonte dia 3 contos all’anno; non è tanto, ma è un principio di riabilitazione
nostra e di riconoscimento.
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Ho saputo, - con vivo dispiacere, - che Burlando sarebbe partito o vuole partire da
Mar de Hespanha. Vedi di scrivergli che si fermi e che voglia aspettarmi; con Don Orione e
più
soprattutto con la grazia di Dio si mettono a posto molte cose.
Dunque scrivigli subito,
che mi farai piacere. - Vedi che questo maestro Bottino che ho mandato jeri per Mar de
Hespanha - il quale ha 47 anni, ma è robustissimo e molto buono, intelligente e istruito -
potrà fare scuola di latino, di disegno, di francese, di storia, geografia etc.
Egli conosce molto bene lo spagnuolo, essendo stato 12 anni e più in Argentina.
Potrà
quindi anche ajutare
il Burlando negli studî di filosofia
e di teologia, se il Burlando
permanesse nella volontà di farsi sacerdote. È bene che tu glielo scriva, se egli fosse
ancora a Mar de Hespanha.
Ho saputo con vivo dolore da Mg.r Capra che Arlotti che già stava meglio,
era assai grave e pareva spedito dai medici quando Mg.r Capra partì.
Entro Aprile ne partono altri quattro, tutti prima di me, - e diretti due in Argentina e
due al Brasile. Parte anche don Dutto, quello che era il Direttore dello Stendardo di Cuneo,
e che entrò al noviziato della Moffa dopo la morte di don Quadrotta. Un elemento di
prim’ordine: era vice parroco al Sacro Cuore di Cuneo e poi parroco: avrà 37 o 38 anni.
Egli andrà in Argentina.
Se questi quattro partono sul «Cesare Battisti» il 4 di aprile, allora, non fermando il
Cesare Battisti a Rio, ma solo a Santos, ti telegraferò perché tu vada a rilevarli a Santos i
due che dovranno scendere in Brasile. I due che vengono in Brasile, per ora saranno
chierici, oppure un sacerdote e un chierico, (non è ancora bene stabilito) e verrebbero per
dare ajuto a noi altri. Due altri, tra cui pure un altro sacerdote che sarà forse o don Manca
o don Gemelli, verranno dopo con me, destinati pure al Brasile. Ma avrei ora bisogno di
sapere se si può mandarti qualcuno a iniziare la Casa di S. Paolo; oppure se credi
conveniente che si aspetti. Certo che l’apertura di una nuova casa porterebbe a te una
maggiore
spesa e per l’impianto e per
poi per vivere, mentre tu ora sei già oberato dal peso
per l’acquisto fatto. Io sto a quanto tu mi scriverai subito: ho bisogno di sapere qualche
cosa per regolarmi circa il personale da inviare.
Sappimi dunque dire chiaro se ritieni necessario e urgente iniziare la comunità di
San Paolo, oppure se sia meglio tirare ancora avanti così. In verità a Rio mi scrivono che
ne hanno necessità estrema poiché, ammalatosi Arlotti, ed essendo andato in Argentina
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Gonzales, non sono più che De Paoli e don Alferano, e Alferano non è stato educato a stare
coi ragazzi. E poi, ad una data età, l’uomo non si sente più di saltare e correre con i ragazzi.
Occorrono quindi per Rio almeno due chierici validi e nello spirito e nella salute,
e di attitudini educative.
Ed ora vengo a trattare di un argomento molto molto delicato.
A darti prova di tutta la mia fiducia e del mio affetto in Xsto, ti unisco una lettera
delicatissima di Mg.r Capra che io poi vidi già, e anzi stetti con lui una intera giornata.
Questa lettera è e deve restare riservata anzi ti prego di rimandarmela appena l’avrai letta.
Come potrai arguire, Mg.r Capra e la Madre Michel sono alla vigilia di una dolorosa
decisione e di un «taglio reciso e assoluto», come scrive Mg.r Capra stesso nella sua
lettera. Noi dobbiamo starcene assolutamente estranei per non essere coinvolti
in questa faccenda spinosa.
Nessuno deve sapere nulla, e tu anzi devi fare presso l’Autorità Ecclesiastica quei
passi che ti ho detto, e subito, anche perché non suppongano che, ciò che avverrà, avvenga
per opera o intromissione nostra.
Ora capirai di più, caro don Casa. Desidero anche che tu ora che capisci tutto, e dopo
che avrai letto questa mia, per mia tranquillità e per misura di prudenza, mi rispedisca
indietro, subito e per raccomandata, tanto la lettera di Mg.r Capra che questa stessa
che scrivo a te. Una volta che ti sai regolare, basta.
Mi raccomando: fa le cose bene. A voce ti dirò di più. Se tu non vuoi spedire a me,
nel dubbio che io sia in giro per l’Italia, spedirai la raccomandata a don Sterpi,
il quale è al corrente di tutto. Quello che ti supplico è di tacere con tutti.
Ho il piacere di dirti che ho pronta la Reliquia di S. Croce, ottenuta a Roma in questo
mese, con autentica recente, e in teca a parte. Te la mando da quello che tu andrai
a prendere a Santos.
Caro don Casa, dirai a Padre Faustino che di lui ho molto parlato a Roma e anche
con Padre Massimo. Sono stato a Tolentino, dove fu Vescovo il suo pro-zio.
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Abbiamo il ch.co Garberoglio malato a Squarciarelli, temo che lo perderemo:
è malato di petto. Spero che ti curerai quella brutta tosse.
Prego per te ogni giorno.
Ti conforto e ti benedico con tanto affetto, caro figliuolo mio,
con grande affetto in Gesù Cristo.
A Padre Faustino e a tutti un abbraccio in nostro Signore e nella santa Madonna.
Tuo e vostro aff.mo.
Sac. L. Orione della Div. Provv.za
P.S. Monsignor Capra mi ha portato le più care e consolanti notizie di te, ma egli pure
insiste che ti faccia vedere in Curia.
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