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 +         Anime e Anime !

          Tortona, 30 genn. 1939


 Caro don Dutto,


 Pax et Charitas Christi!

 Tre giorni fa ho scritto a don Zanocchi: - ora scrivo a te, dopo che oggi ho ricevuto

la tua del 25 genn. - Questa vale anche per don Zanocchi e P. Cesare.

 Va bene che i chierici teologi siano concentrati in Victoria e a Mar del Plata,

ma devono avere mezza giornata libera per la loro scuola, e devono avere scuola,

assolutamente. Quindi, come ho ordinato fin da quando ero lì, anche in Victoria

e a S. Fernando la scuola in collegio deve essere ad orario unico, - perché i chierici

insegnanti abbiano 1/2 giornata libera per la loro scuola. Se poi si vuole (e si può tenere)

il dopo-scuola, nel pomeriggio, vi attendano non i chierici studenti di teologia. -

 I chierici che sono ad Itatì hanno una buona scuola di teologia da un sacerdote,

che sa il fatto suo e possono completare le materie con don Giovanni [Lorenzetti].

 Chi farà la scuola di teologia ai chierici di Mar del Plata? Questo è che mi domando!

 Padre Errani mettetelo pure a Mar del Plata, Sacra Famiglia, e faccia scuola di

morale - sia superiore alla Sacra Famiglia, e oltre alla morale faccia qualche altra materia.

 Don Brusaterra faccia scuola di dogmatica e qualche altra materia. don Brusaterra

è intelligente, e può fare.

 Don D’Attilia sia superiore a S. Iosé e faccia anche lui scuola ai chierici di qualche

materia, - oltre a tenere tutti e tre una classe elementare, ma almeno due diano classe.

 Don Nardi e don Camillo non sanno fare scuola ai chierici a Mar del Plata, quindi,

essendoci già tre Padri, bastano a Mar del Plata.

Per quest’anno non levate Motta da Rosario, e così siete a posto per Rosario, tanto più che,

più in là, dovrò mandare P. Mariano in Polonia, e di Tassinazzo non c’è da farci quasi più

conto. Limitate il numero dei novizi, anche fossero solo tre o quattro, basta.

Metteteci Tonoli e Varvello, - per gli altri uno o due, o tre scegliete voi chi meglio

crederete, - così vi resterà anche qualche insegnante di più, disponibile, per Lanus, - anche

fossero solo tre novizî, bastano - basta non chiudere il noviziato: in avvenire ci sarà più

disponiblità.

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 Don Lino passi pure Direttore dei collegi di Victoria e di S. Fernando, ma faccia

anche scuola ai ch.ci teologi di qualche materia.

 Don Colombara sia Direttore a Lanus, e faccia classe. Potrà andare due volte alla

settimana, una mezza giornata per volta, a fare qualche materia ai pochi chierici

di teologia che sono a Claypole.

 Mandate pure don Galimberti a Cuenca, - bisogna che si eserciti nella lingua

spagniola e che si prepari nella predicazione e non sia lungo.

 Non conviene dare tre Padri a Itatì, se no sarebbe sempre obbligarci a tenere tre

Padri. Ecco che rimarrebbero disponibili don Nardi e don Camillo Secco. Don Nardi

si può mettere in una casa dove ci fosse da fare scuola:

 È vero, potrebbe stare anche a Mar del Plata, ma non sapendo fare scuola ai chierici,

è mezzo sprecato: può diventare più utile altrove, dove necessiti e sia più redittizio.

Piuttosto tenerlo sì a Mar del Plata, ma a S. Iosé, e così sarebbe provvisto per i maestri

e la chiesa più curata, avendoci due sacerdoti.

 E allora a Mar del Plata (Sacra Famiglia) sarebbe provvisto sia di sacerdoti

che di maestri, anzi ci sarebbe un sacerdote in più. -

Victoria e S. Fernando sarebbero pure a posto per le scuole, e ci sarebbero 7

sacerdoti - Vigo, don Lino, don Cont, don Cerasani, don Felici, don Cerruti, don Corazza.

 Cuenca sarebbe a posto. Lanus a posto, e pei due maestri che mancano potrete

valervi di due che non metterete in noviziato.

Rosario a posto, non togliendo Motta. Non mancherebbe che uno ad Itatì e un altro a

Pompeya, per fare un po’ di scuola: - per questi vedete un po’ di aggiustarvi con qualcuno

che venisse nuovo, aspirante, o con qualcuno di quelli che avessero non fatto il noviziato.

Mi pare che P. Cesare mi abbia scritto che c’è uno molto buono, non atto a studiare

per sacerdote, ma che potrebbe però essere adibito a fare scuola.

 A Itatì vedete di mandare uno molto molto sicuro sotto tutti i riguardi.

 Vi rimane ancora P. Camillo, libero, che potrebbe essere adibito per l’Uruguay,

o tenuto a disposizione.

 Tutto questo che sopra ho scritto, non è una disposizione del personale che dò,

ma una semplice designazione, lasciandovi pienamente liberi di fare diversamente,

come crederete meglio in Domino.

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 I tre argentini non potranno giungere prima del 27 marzo, partendo l’11 da Napoli

col «Neptunia». Io verrò con essi o il più presto, e con il Visitatore e altro personale;

tenetevi pronti, su tutto. -

 Quanto a cambiare P. Dondero, bisogna avere pazienza, che possa mandare qualche

altro sacerdote: richiamatelo, ammonitelo e, occorrendo, lo si minacci di qualche

punizione in Domino.

 Termino perché devo partire per Milano. Qui tutti bene, grazie a Dio.

 Prego per voi tutti: vi conforto e benedico tutti. Pregate per noi.

 Saluti da don Sterpi, don Perduca, da tutti.

 Vostro in G. Cr.


         Don Orione  d. D. Provv.


 Non vorrei che P. Lino in Victoria fosse fiacco e poco attivo: gli scriverò,

animandolo e scriverò a P. Dondero - un po’ forte.


Non riletta. Abbiate la presente come una linea approssimativa.

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