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         Tortona, il I marzo 1939


 Caro don Dutto,


 la grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!

 Ho ricevuto l’altro jeri quattro cinque vostre lettere: due da don Zanocchi del 18

e del 22 febbraio: la tua del 18 febbr. e una da P. Cesare del 17 febbraio,

una da don Corazza del 18 febbraio.

 Dopo avermi scritte le vostre, avrete certo ricevuta una mia diretta a don Zanocchi,

dove davo i nomi di quelli che devono imbarcarsi a Napoli sul «Neptunia», l’11 corr.

e vi dicevo di pagare i viaggi.

 I passaporti li hanno, e sono pronti: il tempo stringe, ma qui non possiamo fissare i

posti, perché non risulta all’Ufficio della Navigazione che abbiate pagato, - e il peggio è

che dato il numero grande di passeggeri ebrei, si teme che non faremo a tempo,

se più ritardate, perché non ci sarà più posto.

 Vi dicevo che i tre vostri presero la Messa il 19 / 2 - ora sono in famiglia, ma saranno

a Roma già pel 5 marzo. Per essi il viaggio è pagato, - hanno il ritorno. Per gli altri

un sacerdote e nove chierici diretti in Argentina è urgentissimo che mi facciate sapere

dall’Ufficio Navigazione di Genova all’agenzia di Tortona o al Piccolo Cottolengo

Genovese via Bartolomeo Boso 2 B Genova, che avete pagato.

 Io oggi sono a Genova a vedere se aveste pagato, - poi sarò a Roma,

ma mi terranno informato.

 Quelli del Brasile per i due sacerdoti che vanno là, già sono a posto.

Jeri da Milano ho inviato un telegr. al Card. Copello, ossequiandolo e dicendogli che

lo riverirò di presenza dopo il Conclave.

 A Roma prenderò anche per voi tutti la I benedizione del nuovo Papa.

 Dirai a P. Zanocchi che sono contento che in Victoria non ci siano più pupilli.

 Abbiamo avuto qui, a Venezia, a Genova Mg.r Serafini.

 Don Gandini ritiratelo pure a Claypole, ma temo che non edifichi,

se starà con i chierici e novizî - è l’unica mia osservazione. Vedete un po’ come si può fare.

Così non so come potrete mandare un altro sacerdote a Montevideo.

Penso anche come provvedere per Rosario; - preghiamo!

 Scriverò parole di conforto al marito della compianta Enriqueta Salas de Anchorena:

- sappiatemi dire qualche cosa di quell’Opera progettata.

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 Se le nostre suore non hanno suore, come si può prendere l’asilo dei vecchi

di Mar del Plata? Se neanche le avete da mettere a Santa Celina en San Miguel?

 Qui non potremo mandarne più di 5 o 6, ma tra qualche mese - però saranno buoni

elementi, - come sono già più formati i chierici che vengono ora.

 Dite a don Corazza che la sua tesi sarà stampata quanto ante; ditegli che sono

contento del suo impegno per gli studî per la scuola dei chierici, e gli manderò una buona

Patrologia. - Mi ritorna il pensiero se potessero mai alcuni n/ chierici di teologia, che sono

a Claypole, frequentare la scuola di teologia di Villa Calzada, almeno nelle materie

principali: allora saremmo a posto. Vedi bene e va subito o tu o don Zanocchi a parlare

a Villa Calzada: vedete di combinare.

 Dite a P. Cesare che veda di alimentare bene e di non sovraccaricare il ch.co Solano

di lavoro: - mi fa molta pena che non stia bene. Va bene tutto il resto che P. Cesare

mi ha scritto. Però tenere gli occhi aperti su don Tonatto: non stia coi piccoli.

 Tra i chierici che vengono qualcuno potrà servire bene per Claypole,

e per fare scuola come per l’assistenza: ne scriverò determinando.

 Ho l’impressione che abbiate pochi, pochi aspiranti e che non curiate la questua,

la ricerca delle vocazioni! Vocazioni! Vocazioni!

 Scriverò ai chierici, aspiranti e novizî di Claypole da Roma, - dove vado domattina.

 Saluto, conforto e benedico don Zanocchi, te, P. Cesare e tutti.

 Aff.mo vostro


        ,   D. Orione


 Don Sterpi, don Perduca e tutti salutano. Pregate per noi sempre.

 Col «Neptunia» viene anche P. Ercole, Superiore dei paolini.

 I quattro sacerdoti che vengono, compresi i vostri tre, già hanno dato qui l’esame

di confessione e tengono, quindi, la facoltà ad audiendas.

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