V031T045 V031P054
[Roma, li] 21 / III [192]1
+ S. Benedetto
Caro don Perduca,
Rispondo alla vostra gradita lettera del 19 corr.
Al sig.r Zanin, amministratore del Principe, il 15 corr. telegrafai così:
«Spiacentissimo non possibile oggi vincolarmi. Restiamo liberi entrambi e amici.
Ossequio. Orione».
II Io sono convinto che, oggi, quella somma, a Castelnuovo non si fa,
ed è troppo troppo. Resto libero.
III Noi bisognerebbe che ci restasse, - pagato il Principe, - o il Palazzo o il cortile
e casa ora abitata dal cappellano, il che è impossibile.
Addossare alla piccola Congregazione due o trecento mila lire per poter tenere noi
il palazzo o quella parte ove sta il cappellano, non posso oggi, e non vedo quando potrò.
IV Ritengo che il Principe verrà almeno a 500 mila lire, e solo allora
sarà ancora il caso di parlarne.
V Se insiste con noi, segno evidente è che non ha altre proposte.
VI Se però don Franzosi e don Botti ritengono per loro conveniente
fare per conto loro tale contratto, lo facciano pure e Dio li assista!!!
VII Se voi o don Gugliada avete ancora in mano quelle 100 mila lire
in cambiali in bianco firmate anche da me, vi vieto di consegnarle alla Cassa Diocesana
senza prima avermi avvertito e dato un congruo tempo per decidere se sì o no.
Chi non si fida di me, io non mi fido di lui; - ecco: temo che quelle 100.000
le
facciano poi girare alle Banche, e che in un crach
possiamo trovarci avere
in un grave
e urgente imbarazzo. Avvertitene Gugliada.
Per ora non avrei altro.
Ossequî al sig.r Rettore - e n. Signore ci assista!
Andate sempre, ve ne prego da don Egidio. Buona Pasqua!
Vostro in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione d. D. P.
Conforti e saluti molti a don Egidio.
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