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         [Roma, li] 4 febbrajo [192]5

 +        Anime e Anime !


 Caro don Perduca,


 La grazia di nostro Signore sia sempre con noi!

 In risposta al v/ espresso del 3 corr.,: chi vuole servirsi della nostra tipografia

deve dare la parola di non mai pubblicare cosa che fosse contraria alla fede

e alla morale cattolica e alle autorità costituite. Bisognerà quindi su questo punto

parlare sempre ben chiaro senza tema di offendere alcuno.

 Talora (se si tratta poi di giornali) non ci sarà nulla magari negli articoli di fondo,

ma potrebbe esservi qualche cosa di contrario o nelle corrispondenze

o fin nelle inserzioni a pagamento (specie qui in fatto di morale).

 Io, in massima, non sono favorevole che le nostre tipografie accettino

la pubblicazione di giornali, tanto più in questa ora di accese passioni politiche. -

Però ogni regola ha la sua eccezione. Bisognerebbe sentire un momento il Sotto-Prefetto,

in via confidenziale.

 Così, ad evitare che la tipografia corra pericoli di devastazioni e di danni,

- bisognerebbe che per iscritto i signori che intendono pubblicare il nuovo giornale da noi

ci garantissero che, qualora ne venissero danni materiali alla tipografia,

essi si dichiarano sin d’ora disposti a risarcirli.

 Sono momenti di alti e bassi: gli animi accesi trascorrono facilmente ad invadere,

a distruggere etc.

 Toglieremo un pane ai nostri orfani?

 Non ho più tempo.

 Portate a Mg.r Vescovo la lettera che qui accludo. Si riferisce anche al Capitolo.

La mando a v/ mezzo perché ora non potrei scrivergli. Ossequiatemelo.

Ditegli che consegnai mandai a Mg.r Perosi quella lettera, perché io,

benché sempre a Roma, non potei ancora vederlo andarci. Lo vedrò a giorni:

ebbi altro lavoro.

 Domani sarò a Cortona, poi subito qui.

 Saluto voi e tutti in n. Signore e nella Madonna SS.

 Vostro in G. Cr.


        Sac. Orione  d. D. P.

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