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 +         Anime e Anime !

          Roma, il 9 marzo 1927


 Caro don Perduca,


 La grazia e la pace di n. Signore siano con voi!

 Ho ricevuto la Vostra del 7 corr. Rispondo brevemente:

 I/ Se anche la Giulia si fosse acquietata, essendomi convinto

che è in istato di esaltazione e non padrona di sé, - desidero in Domino

che sia inviata tosto in famiglia. Poi pregherò, e le farò tutto quel bene che si potrà

appunto per quella carità del Signore che essa dice che non abbiamo.

 II/ Non intendo di fare male a nessuna, ma non devo permettere che si faccia

da qualcuna del male alla comunità, - quindi qualora ci fosse chi lavora sotto mano

nascostamente a disseminare malumore, - desidero che con carità sia dimessa, - con carità,

ma anche a tempo, cioè non aspettando che il morbo si allarghi.

 III/ Guai se non si sta attenti da chi si crede santa e lavora subdolamente,

pretendendo di avere delle missioni divine da compiere. Lo spirito del Signore

non è mai né superbo, né indocile.

 IV/ Se ci saranno defezioni, - lasciate che avvengano, saranno da compiangersi

perché si lasciano travolgere dal loro amor proprio e finiranno male, poverette!

 V/ Pei fratelli Zucchegna, vi scriverò se dovrete mandarli.

 VI/ Non ho l’indirizzo dei parenti di suor Maria Giovanna: mandatemelo.

 VII/ Mi parrebbe conveniente che don Curetti aspettasse in aprile o maggio

ad andare a Torino per farsi visitare e, occorrendo, tentare l’operazione. -

Egli sa che don Tricerri andò, fece spese e lo rimandarono consigliandogli

di aspettare la buona stagione. -

 VIII/ Don Adaglio va bene nella sua cura. - Assicuratene la sorella

maestra al Villino Gracis.

 IX/ Vi ho telegrafato di sostituire con don Pagella la Giulia;

non ne avevo scritto prima, perché era cosa evidente. -

 X/ Il Cardinale Perosi jeri fu nuovamente operato, e gli tolsero circa un litro di pus:

tutto andò bene, e dovrebbe guarire, se non avvengono altri ascessi e fatti nuovi.

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 XI/ Sono molto impensierito dall’aver sentito che don Sterpi non sta bene,

che Domenica e lunedì stette a letto senza celebrare. Ho telegrafato oggi,

chiedendo notizie a don Pensa, che me ne scrisse.

 XII/ Io fui a letto il dì di Carnevale, ma ora sto bene; ho ancora molte chiazze

sul corpo e qualche dolore alle spalle. -

 XIII/ Desidero dare ancora L. 30.000 per finire il pagamento della Casa

a Via 7 Sale, (ne abbiamo già date 80.000)- e jeri ebbi di Provvidenza (cioè donate)

L. 32.000 Deo gratias! Così ora si potrà fare l’atto, e la Casa è della Div. Provvidenza.

 Pregate per me e per tutti sempre!

 Gesù n. Signore e la Madonna vi consolino e vi benedicano sempre!

 Vostro in Domino


        Sac. Luigi Orione  d. D. Provv.za

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