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[Espresso]
[Al Molto Rev.do Signore
Sig. Canonico Don Arturo Perduca
Casa della Divina Provvidenza
Tortona (Alessandria)]
+ Anime e Anime !
Roma, il 10 / 3 [1]927
ore 17
Caro don Perduca,
Grazia e pace da n. Signore Gesù Cristo!
1/ Ricevo la V/ del dì 8 corr.
2/ È bene che la Giulia sia inviata in famiglia; se ancora fosse a Tortona,
anche sia calma e prometta di non parlare. - Le userò una grande, grandissima carità,
ma per ora torni in famiglia.
3/ Chiamate Ermelindo, e gli direte che il giovane Salvi lo accusa
di azioni ignominiose, per cui lo licenziate. Se anche dice di no,
sia pure dopo un confronto col Salvi, lo licenziate, in bel modo. E così manderete a Roma
Salvi, espulso dal Collegio, perché, alla sua età, ha permesso cose tali,
mentre doveva fuggire. Lo mandate qui da me, non gli rilasciate nessun certificato
di buona condotta, - poi ci penserò io a consegnarlo allo zio. -
Anzi non occorre neanche che gli diciate il perché lo mandate da me.
4/ Ritirate voi la chiave della mia camera; - io neanche sapevo che l’avesse Pavan.
Vi direi di darla a don Cantoni, se sapessi che poi non rimane nel suo ufficio
in balia di tutti, anche di chi non mi fido.
5/ Io non ho dato nessun ordine né permesso al Pavan di fermarsi in camera mia
Grazie a Dio sto bene. -
6/ Il Cardinale Perosi va benino, e un medico (il prof. Fea), curante,
dice già in un orecchio che guarirà. - Deo gratias!
7/ Appena la prof.ssa può fare il viaggio sia mandata a casa, con molta carità,
ma obbedisca.
8/
Non ho ricevuto né la lettera della
Badessa di Venezia, né la cartolina
della
madre di Menegoni, né quella di don Giorgis. - Vi sarete dimenticato
di accluderle
9/ Don Adaglio, va sempre migliorando.
10/ Oggi ho risposto a Mg.r Vescovo.
11/ Con Ermelindo trattate con carità, ma con tutti i migliori modi licenziatelo.
12/ Ritrovo e la lettera della Badessa e quella di don Giorgis
e la cartolina della mamma di Bruno.
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13/ Al resto che mi scrivete, vedrò di risponde re io direttamente.
Saluto, vi conforto e benedico in Gesù Cristo e Maria SS.
Aff.mo vostro
Sac. Luigi Orione d. D. P.
P. S. Se don Curetti non avesse lasciato andare Salvi in sua camera
- come più volte mi sono fatto sentire e come al Salvi avevo espressamente proibito
(sapendo ciò anche don Curetti) forse sì e forse no che certi dolori.
Iddio e Don Orione non li avrebbero. -
Occorrendo, ditele pure questo al don Curetti.
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