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+ Anime e Anime !
Roma, mattino dell’8 marzo 1923
Caro mio don Bariani,
La grazia e la pace di nostro Signore siano con te!
Al Capo XVI del Vangelo di S. Lucca, ove si narra la parabola del cattivo ricco
e di Lazzaro, si legge che il ricco dai tormenti dell’inferno dov’era stato sepolto,
alzò gli occhi e vide lontano Abramo e Lazzaro nel suo seno, e gridò: Padre Abramo,
manda Lazzaro a bagnar la punta del suo dito nell’acqua per refrigerarmi
con una goccia d’acqua la lingua, perché io spasimo in questa fiamma.
Ma Abramo disse che non lo poteva.
Ora,
caro don Bariani mio, ciò che più
pietoso di Abramo, non poteva questa
goccia
possono
quest’oggi, che ti mando io vengo con questa goccia
d’acqua a refrigerare
la
tua lingua e mi vorrai scusare se non ti posso
mandare non una goccia,
ma un mare d’acqua, come sarebbe pure mio vivo desiderio.
È anzi da un po’ che dovevo inviarti sto po’ di danaro, ma non riuscivo
più a ritrovarlo nel caos delle mie carte. Vedi poi che don Risi, avendogli,
così a caso, chiesto quanto ha pagato per i candelabri che gli hai mandato, mi ha risposto:
da Tortona non m’hanno mandato a dire nulla, e quindi, non ho mandato nulla.
Senza fargli capire che io te ne ho scritto, tu potresti mandargli una bella,
bellissima lettera, e dirgli che hai atteso finora, né avevi osato scrivergli
perché ti pareva di mancargli quasi di riguardo trattandosi di un parroco dell’alma Urbe.
Ora lo fai poiché, come egli bene sa, essendo stato economo e amministratore
delle
ricchezze della Casa della Div. Provvidenza di Tortona, sa bene che
il
i mesi di marzo e aprile sono i più critici. Costretto dalla necessità ora vieni a chiedere,
né gli mandi il prezzo dei candelieri perché temeresti di fargli un torto.
Più belli e più adatti non potevano essere: messi su quel magnifico altare,
la sua chiesa farà doppia figura: sono veramente degni di stare a Roma etc.
Che ti metti al suo buon cuore, sicuro che egli - anche come antico amministratore
della Divina Provvidenza e ricordando le pene del purgatorio che avrà anche lui sofferto,
vorrà essere non solo giusto, ma largo e larghissimo anzi.
Che proprio attendi, perché ti trovi all’asciutto.
Vedi che ti faccio da buon suggeritore. -
3/ Sono giunti l’altro jeri i due ragazzi Mancini e Gacovacci.
Hai mica dato loro lettere? A me consegnarono nulla, ma portarono in giro altre lettere. Questi ha gettato sossopra la famiglia Grilli di qui, dicendo che il figlio Giovanni
è malato da più di un mese, con febbre ogni giorno, alla sera, che va oltre i 38
e anche fino a 40 gr.
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Il bello è che due o tre giorni innanzi i genitori del Grilli, essendo stati da me
e interrogatomi come stessero i figli, - ignorando che il Giovanni fosse malato,
- assicurai che stavano benissimo. Ora invece jeri sono venuti tutti sossopra.
Dimmi come stanno le cose. Certo che, se da più di un mese non sta bene il Giovanni,
e se ogni dì ha febbre, - non sarà pura influenza, ma infiammazione intestinale o, peggio,
avviamento alla tisi o ad altro male. Attendo senz’altro.
4/ Io dovevo già essere in Calabria, e fui trattenuto qui da più cose,
e ora da un telegramma di D. Sterpi da Venezia che vorrebbe che andassi colà.
Sto in attesa di altro telegramma per decidere se andare in Calabria o a Venezia.
Tu, intanto, scrivimi qui subito; anche assente, aprono tutte le lettere,
e così daranno esatte informazioni alla famiglia Grilli.
5/ Ti unisco una lettera per Carlucci, che consegnerai chiusa: e fai tutte le pratiche
perché passi a fare quando sia tempo, il suo servizio militare. È meglio che lo faccia subito,
- e vedremo se è possibile farlo destinare in città dove abbiamo case. Vuol dire che,
se avrà fermo desiderio di restare con noi, potrà ajutare, mentre altri chierici
saranno poi sotto le armi.
6/ Se dovrò andare a Venezia, allora sarò presto a Tortona. Ti farò sapere dove vado.
7/ Sento che i chierici del Dante, cioè che frequentano il Dante,
non si diportano da chierici di spirito e di studio. - Vedi un po’ di ajutarli -
Questi sono mesi più critici pei giovani: occorre vigilarli, coltivarli di più,
e ajutarli nella vita cristiana.
8/ Manda pure Salvi a Cuneo, ma avverti quel Direttore
9/ Saluto, conforto e benedico a te e a tutti in Gesù Cr. e Maria SS.
Tuo aff.mo come padre nel Signore.
Sac. Orione d. D. Pr.
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