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[frammento di lettera all’ingegner Marengo 1930]
....un
altro professore; ma, se anche lo trovassimo, questo
i cambiamenti, = a metà anno, =
sono sempre metà disastri pei giovani.
Io, prima di scriverti, ho chiamato al telefono don Piccinini il quale mi ha detto
che tu, se hai data la laurea da 26 e poi hai dato (come io l’ho assicurato,
da quanto ho saputo da te), l’esame di stato a Napoli, - tu puoi avere diritto ad insegnare.
Metterti ad insegnare al Dante di Tortona non posso, perché ho già tutti i professori;
c’è però Novi, e sarebbe continuare le lezioni che già hai cominciato tu, - quindi, per sé,
sarebbe la cosa più ovvia e naturale. Ma devi dare parola d’onore che ti impegni
per tutto l’anno scolastico 930-31, se no, no!
Attendo dunque risposta telegrafica, e non voglio né tergiversazioni né risposte
condizionate, deve essere un sì o un no: sì, vuol dire che vieni, e devi partire subito,
(o trovarti qui entro due o tre giorni) no, vuol dire che resti. Terrò nulla qualunque
altra risposta, e passerei a provvedere, senz’altro, l’insegnante per Novi.
Vedi, caro Paolino, di pregare, di riflettere e di decidere da uomo,
ché hai 30’anni ormai. Mi hai già fatto fare qualche brutta figura, compromettendo
anche un poco il nome dell’Istituto: ora basta, se è sì, sia poi sì, se è no, allora resta, -
= calmati, fa il tuo anno tranquillo: studia la scienza di Dio, che non ti farà male
per la tua vita, qualunque sia, - e ti gioverà immensamente per la vita più alta dello spirito
e per la eternità.
In qualunque modo deciderai, io resto sempre per te Don Orione,
cioè il padre dell’anima tua, e tu mi sei e sarai sempre figliolo carissimo,
e metà del mio cuore e metà della mia anima. Se vieni, quanto a tua mamma penserò io
ad aggiustare la faccenda. Per essa, per le tue sorelle e per Eugenio come per te,
figliuolo mio carissimo, prego ogni giorno, quasi si trattasse di persone
che mi appartengano per vincoli santi.
Pregherò secondo le intenzioni di p. Pio.
Hai fatto male a mandarmi quel danaro, tu non hai la possibilità di fare certe offerte
così larghe, e a me fa pena doverlo ricevere, mentre sento che ti farei male
se te lo rimandassi. Non farlo più, e basta. Dirai a don Parodi che gli otto giovani
sono giunti; e che ho scritto già a don Pensa, perché il Consiglio di Amministrazione
approvi quanto riguarda la lettera del sig.r Parodi che saluto cordialmente e ringrazio.
Io non ho potuto venire perché don Sterpi è assente nelle Marche, da alcuni giorni,
e qui o lui od io dobbiamo essere, dato i lavori e la quantità di interessi e di giovani che c’è.
Saluto, conforto e benedico della più larga benedizione, o caro mio Paolino,
e tutta codesta Casa. - La Santa Madonna sia la nostra madre e la nostra fiducia -
Tuo D. Orione
Il processo di Fiorini, anche quello a Gaeta fu rimandato
a quando si farà quello di Roma.
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