V032T028 V032P048



          Voghera, il 18 ott. 1925

 +         Anime e Anime !


 Mio caro figliuolo in Gesù Cristo,


 La grazia e la pace di n. Signore siano sempre con te! e con tutti codesti nostri!

 Ho ricevuto con molto piacere la tua cartolina,

poi la lettera che hai mandato a Venezia e quella che mi hai scritta a Tortona,

dopo la visita ai Vescovi.

 Ed ora anche l’altra del 12 ottobre. Deo gratias!

 Io sono ritornato jeri da Roma, dove sono andato appositamente

per fare atto di ossequio a Mg.r Vescovo vostro diocesano che si trova colà

con quattro sacerdoti, tra i quali c’è anche il parroco di Zdunska Wola.

 Mi ha fatto meraviglia che voi altri non me lo abbiate scritto.

 Certo sarebbe tanto ben grave che non li avessi veduti.

 Vennero due preti polacchi ad Ognissanti ad avvertire don Risi

che c’era Mg.r vostro Vescovo.

 Mg.r Vescovo mi accolse con la più grande amabilità paterna,

e aveva anche mostrato desiderio di visitare pure la nostra Chiesa di Ognissanti.

Doveva venirvi con i suoi sacerdoti nel pomeriggio di sabato, ed io e tutti lo aspettavamo.

Ma poi mandò a dire che non poteva, ed io sabato alle 5½ dovevo ripartire;

avevo un impegno a S. Alberto, dove sono gli eremiti nostri, e dove, infatti,

fui jeri anche con Mg.r Cribellati.

 Sono di ritorno ora a Tortona, e ti scrivo di qui, avendo perduto il treno.

A Roma ero giunto sabato mattino apposta per vedere Mg.r vostro Vescovo,

e compiere verso di lui il mio dovere.

 Siamo intesi che egli passerà a Venezia, e sarà nostro gradito ospite.

 Egli fu bene impressionato di te. Non vuole però assolutamente che girino

certe donne vestite da suore, mandate per incarico di don Alessandro

a raccogliere offerte. Sappiatevi regolare.

 Al suo ritorno, egli vi chiamerà e dirà chiaro quale è la sua volontà,

che è pure la mia, sia a quel riguardo, che per ogni altra disposizione.

            V032P049



 Ho trovato anche tanto buono il vostro parroco. Non vidi gli altri due sacerdoti.

Essi, insieme con sua Eccell. Rev.ma Mg.r Vescovo, avranno udienza dal Papa

credo oggi o domani; poi due ritornano in Polonia, e Mg.r Vescovo con uno dei preti

passano passeranno un po’ di tempo presso Rimini per cura,

e poi vengono verranno a Venezia. Ho sentito dal parroco come pure da Mg.r Vescovo

qualche altro lamento e osservazione su don Alessandro.

 Starete in tutto, anche e specialmente per la cappella vostra,

e quanto dirà Mg.r Vescovo.

 Noi vogliamo essere sempre figli umili e obbedienti in tutto ai piedi dei Vescovi

e della S. Chiesa di Gesù Cristo.

 Questo ti incarico di dire al nostro caro don Alessandro:

a costo di qualunque sacrificio, desidero che ci sia buon accordo col parroco,

e piena obbedienza ex corde al Vescovo.

 Ho saputo dallo stesso che voi altri non vi chiamate in Polonia Figli della

Divina Provvidenza, ma siete chiamati, invece, con altro nome, per me assai umiliante.

Voglio e impongo che vi chiamiate Figli della Divina Provvidenza,

e non affatto con altro nome, diversamente mi obblighereste - pur con dolore -

ad un provvedimento grave.

 Capisco perfettamente che tu non n’hai colpa veruna di questo;

ed è dallo stesso Mg.r Vescovo che ho appreso con sorpresa dolorosa

che vi chiamate orioniani. Che ciò non sia mai più.

 Comprendo le difficoltà della lingua polacca e anche le altre difficoltà,

ma tu sai, caro don Biagio, che tutti i principî sono difficili.

 Fa quel che puoi: raccomandati ad ogni ora alla Madonna SS.,

e vedrai che il Signore e la nostra celeste Madre ti staranno vicini e ti conforteranno

e ajuteranno tanto. Io pure non tralascio di raccomandarti ogni giorno nella santa Messa.

 È bene che tu non ti assuma presso estranei e fornitori nessuna responsabilità,

fino a che non sarai padrone della lingua polacca e non ti sarai formata

una piena cognizione della situazione morale ed economica della casa.

tu Tu ora sei in una condizione che non puoi rispondere dell’Istituto

né di fronte alle Autorità governative né ecclesiastiche.

 Sarei contento che potessi avvicinare un po’ di più i due sacerdoti

don Robert e don Ludovico.

 Ho capito che il parroco di Zdunska Wola non ha piacere

che la cappella dell’Istituto sia pubblica né che sia aperta al pubblico;

forse temerà concorrenza alla parrocchia? Così almeno mi pare di avere capito.

            V032P050


 Ho detto a Mg.r vostro Vescovo, che mi ha invitato a venire in Polonia,

che sarei venuto a marzo. A lui pure ho detto che nulla desidero che si faccia,

se non secondo il suo desiderio e volontà.

 Mg.r Vescovo, ma e il parroco specialmente, mi hanno detto che don Alessandro

ha fatto molte e molte promesse, sia per gli studî che per aprire grandi officine.

Il parroco poco ci crede, e teme ne venga poi un discredito e danno,

quando non si faccia farà tutto quello che don Alessandro ha promesso.

Mi Anche mi ha fatto osservare che costà ai fanciulli e giovanetti

che vengono a noi si fa fare subito un giuramento di restare. Poi crescono:

cambiano idea e si trovano con angoscie di coscienza.

 E così fui richiesto sulla vestizione dei chierici. Questa facoltà è delegata a te,

previo avviso al Vescovo.

 Sono tutte cose di cui Mg.r Vescovo, al suo ritorno, ve ne parlerà,

chiamando a sé te e don Alessandro.

 Chi faceva appunti contro mi pareva che, più che il Vescovo

fosse il parroco di Zdunska Wola. Non era malanimo,

ma rivelava uno stato di poca intesa col don Alessandro. Vedi un po’.

 Però Mg.r Vescovo fu molto buono: è un e mostrò cuore di vero padre;

gli ho detto che siamo e vogliamo essere sempre e totalmente nelle mani sue:

che faccia lui di noi ciò che crederà nel Signore.

Egli si dimostrò assai assai benevolo in tutto.

 Bisogna che tu con delicatezza, prudenza, ma anche con fermezza

cerchi di persuadere don Alessandro da di non fare più tutto quello che ora sai già

che può fare dispiacere a Mg.r Vescovo o che può ledere i diritti del parroco,

o toccarne troppo la suscettibilità, oppure che tu vedi che non va bene,

che non fosse è secondo lo spirito e il metodo nostro. Certo farai sempre e otterrai sempre

più con la carità che con l’autorità, e ciò con tutti, sia in casa che fuori.

 Capisco che, malgrado tutto, avrai le tue tribolazioni;

ma sai pure che è nelle tribolazioni che il Signore vuole che ci rendiamo più buoni,

più umili, e che purghiamo le nostre imperfezioni.

 È colle tribolazioni che Iddio fa con le anime nostre come l’agricoltore

che pota le vite perché fruttifichi vie più.

 Dunque, coraggio, o figliol mio, e avanti col Signore!

Ora edifica col tuo buon esempio e pietà.

            V032P051


 Tutti ti siamo spiritualmente vicini e ti preghiamo dalla mano e dal cuore di Dio

ogni conforto.

 Benedico a te, larghissimamente: e a don Alessandro, a don Robert

a don Ludovico, a tutti i chierici e alunni vostri.

 E sono in Gesù Cristo e Maria SS. tuo aff.mo come padre.


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.za


 Don Sterpi va meglio, e così don Adaglio.

 Tutti ti salutano, e con te salutano ogni altro fraternamente in G. Cristo.

Scrivimi di frequente e tutto. - Anche tardassi a rispondere, scrivi sempre.

¨