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[Al M. Rev.do Signore

Sig.r Don Biagio Marabotto

Direttore Dom Misyjnj Sw. Tròicy

1111111111111Zdunskies Woli in Polonia]


 [+]          Anime e Anime !

           [Tortona] 10 dic. 1928


 Caro don Biagio,


 La grazia di n. Signore sia sempre con noi!

 Mi ha vivamente impressionato la dolorosa notizia della morte

di codesto Mg.r Vescovo, che vidi a Roma, dove mi accolse con grande bontà,

e m’ave[v]a parlato tanto bene di te, e pure mi aveva promesso che,

in altra sua venuta in Italia, si sarebbe fermato a Genova da noi, a Tortona Padova

e Venezia.

 Io tengo il suo scritto in polacco con nove o dieci punti di osservazioni

su codesto Istituto, - ma la conversazione fu quanto mai improntata a grande desiderio

in lui che l’Istituto si fosse messo bene, e a vera benevolenza per me

e per la Congregazione.

 Egli, certo, non voleva che don Alessandro tornasse, ma solo perché

si era formato la convinzione che la sua presenza potesse più nuocere che giovare.

 Pazienza!

 Ci eravamo, dunque, lasciati bene, molto molto bene.

 Stamattina l’ho ricordato nella S. Messa, e qui gli faremo suffragî

con servizio di tutti i polacchi. Requiescat!

 Mandami pure il ch.co Tonza, ma che sia ben guarito,

e che non abbia sintomi di malattia di petto, - poiché abbiamo già a S. Remo Zebrala,

che è malato di petto. Tonza venga a Tortona.

 A Natale prendono la Messa i tre diaconi polacchi Stefano Szczotkarz,

Francesco Gasiorowski ed Evaristo Galazka. E Zebrala prenderà il diaconato.

 Mi fu detto a Roma che l’anno scorso, quando si seppe,

dai chierici polacchi che erano a studiare a Roma, che Nowicki prendeva la Messa -

il ch.co Francesco Gasiorowski avrebbe scritto alla vostra curia Vescovile,

facendo rilevare che si ordinavano chierici senza studî.

La cosa la seppi da un chierico polacco che è a Roma da noi, che già era maestro

e farmacista e che sta da circa tre anni con don Fiori all’Istituto S. Filippo,

certo Wasilewski - ottimo chierico, sotto ogni riguardo.

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 Egli dissemi d’aver letto la lettera che il ch.co Gasiorowski

aveva scritta, e di avergli anche detto che faceva male a scrivere alla curia così,

contro la Congregazione.

 Se poi il ch.co Francesco Gasiorowski abbia o no spedita la lettera,

non me lo seppe dire. Ma il Vescovo, ora defunto, mi disse che dei preti

che ora sono a Zdunska Wola, non ce n’è uno che sappia un qualche cosa, eccetto te.

Di te mi parlò bene.

 Io pensai tra di me: che sia anche effetto di quanto può avere scritto

il ch.co [Gasiorowski]? Ma possibile che tutto il clero polacco sia così addottrinato?

 Finora, veramente, a me non fecero grande impressione di vasta cultura

quelli che ho potuto conoscere, eccetto alcuni che avvicinai a Roma, qualche anno fa.

Ora il ch.co [..................] prenderà Messa, ed io te lo manderei anche subito, ma poi,

dati i precedenti forse di animosità con Nowiski, cui ho accennato,

andranno poi d’accordo?

 E se ti mandassi due o tutti e tre i nuovi ordinati, manderesti qui Nowiski?

 Qui in Italia faceva bene e stava bene di salute. Che ne dici?

Attendo risposta.

 O te ne bastano due soli? e allora, quali preferiresti?

 Ora per Alessandro si stanno facendo pratiche perché possa andare a Chicago,

per qualche tempo. Gli avevo proposto di andare in Palestina,

ma preferisce andare nel Nord - America.

 E se, invece di tre, tu potessi scusare con due, - quali dei due potrei mandarti?

 Il ch.co Gasiorowski desidera certamente di ritornare

e forse è quello che ha più attitudini. Egli è a Venezia con don Pensa,

il quale se ne lamenta perché gli batte molto un ragazzo.

 E tu di salute come stai? E dell’eredità di quella tua zia benefica, non sai più nulla?

Noi le si fecero alquanti suffragî.

 Quanto al prospetto della vostra situazione pregherò per te e per voi,

e poi tu fa in Domino quanto vedi che è l’interesse e il bene della Congregazione.

 Noi qui spendiamo di solo pane più di L. 9 mila al mese, - per questa sola casa.

 Poi c’è Voghera, dove sono 128 e nessuno paga e devo vestirli tutti e letti e coperte

e tutto e i muratori a Voghera da pagare ogni sabato.

 Poi ci sono da pagare ogni sabato i muratori di S. Bernardino (santuario).

Poi il vitto di circa 50 suore di S. Bernardino e tutte le altre spese di questa casa.

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 Alla vigilia della Immacolata si a ho aperto a Villa Moffa

il vero canonico noviziato.

 Nel giorno della Immacolata ho dato l’abito da chierico a 42 chierici -

tra qui e Voghera.

 A Natale ne vestirò altri 25, se non di più. Il giorno dell’Immacolata

ho dato l’abito da suora alle tre polacche, ed entrarono in noviziato, contentissime.

 Hanno dato il diploma da maestre d’asilo n. 23 27 nostre suore,

e n. 42 il diploma da infermiera; ho aperto tre altri asili in paesi nei dintorni di Tortona.

 Facciamo uscire una rivista mariana «Mater Dei» in per preparare pel 1931

il XV centenario della proclamazione del dogma della Divina Maternità di Maria SS.

ad Efeso, nel Concilio Ecumenico del 431, contro Nestorio.

 Si lavora! E avanti!

 Ti mando i santi augurî di buon Natale, a te, agli altri sacerdoti,

a tutti i chierici e aspiranti.

 Scrivete al Nunzio per Natale e a chi fa le veci del Vescovo, anche per me,

e anche fate miei augurî al parroco.

 Ti benedica Gesù a te, a tutti ogni benedizione!

 Pregate per me.

 Ti sono nel Signore e nella Vergine benedetta.

 Aff.mo tuo.


         Sac. Orione  della Div. Provv.za


 Non sono ordinati altri sacerdoti a Natale che i tre polacchi.

 Avremo tre diaconi e 4 nuovi suddiaconi. Deo gratias!

 Ti manderò detti punti, per tuo norma.

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