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Non ho tempo a rileggerla
[+] Anime e Anime !
Tortona, il 13 febb. 1929
Caro Don Biagio,
La grazia e la pace di n. Signore sia sempre con te e con tutti codesti cari figli!
Avrai ricevuto la mia lettera raccomandata e assai voluminosa:
essa ti portava anche copia delle osservazioni che mi aveva fatto il defunto Vescovo.
Ora mi urge avere da te un consiglio, che è di qualche importanza
e della massima urgenza
I Il 23 corr. sarà ordinato sacerdote il diacono Zebrala e riceverà il diaconato
il ch.co Sciza. Sono stato a San Remo sabato scorso. Il ch.co don Zebrala è tuberculotico,
e già avanti. Noi lo teniamo, da due anni, a S. Remo, d’inverno, a Villa S. Clotilde, -
dove non fa che curarsi, - e d’estate e d’autunno va a S. Alberto, ai monti.
Egli mi ha chiesto di venire a dire la I Messa in Polonia. Anche don Stefano
insisteva di venire in Polonia: anche quello che è a Roma vorrebbe venire a dire
la I Messa: questi due ultimi rimasero male che non li abbia lasciati venire
quando furono ordinati.
Don Alessandro mi chiese ripetutamente che li avessi lasciati venire,
dicendomi che ciò avrebbe fatto un grande bene al loro spirito, al loro morale, -
e che avrebbe giovato a far venire altre vocazioni a noi,
destando entusiasmo buono verso la Congregazione in codesti paesi.
Io, in massima, non avrei difficoltà, - però le condizioni finanziarie
nelle quali versa la Congregazione e, particolarmente, questa Casa Madre,
mi tolgono di poter pagare loro i viaggi e fare spese. Ogni spesa che non va per pane, -
la devo ritenere superflua. Pensa che questi figli come quelli del seminario
nostro di Voghera mancano ancora di parte dei libri di studio di prima necessità
e dei vocabolarî, - tanto che ne soffrono negli studî.
Dal momento che questi novelli sacerdoti vengono per andare a celebrare
la I Messa in famiglia, - non potrebbero le famiglie pagare loro i viaggi?
E dico: i viaggi, non cioè la sola venuta, ma anche il ritorno, - perché non tutti
vorrei che subito si fermassero in Polonia, mentre qui ne ho estrema necessità.
Si può fare questo? Posso dire loro così?
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Se,
oggi dopo il 23
corr., io dovessi (sia pure otto giorni dopo)
mandare don Zebrala, bisognerebbe che mandassi anche don Stefano ................
e anche don .................... che prese la Messa prima di tutti, avendo fatto l’anno scorso
la 4ª teologia; sì che venne ordinato a S. Pietro il 29 giugno, -
ed ora diede anche l’esame di confessione, e lo diede a Roma con esito felice, -
e dove fa bene. A Pasqua poi o a San Pietro, il più tardi, prenderà la Messa anche Sciza;
ammesso un principio, - bisognerà trattarli tutti uguali, assolutamente.
Potranno tutti pagarsi il viaggio?. O può la Casa di Polonia addossarsi tale spesa?
Questa povera Casa ha gia delle ordinazioni, di vestirli a nuovo dalla testa ai piedi,
di fare loro un po’ di festa a dare un pranzo a tutti, - perché, tu ben lo comprendi,
è, più che dovere, un bisogno del cuore e della religione stessa.
Ma sono spese: sembrano cose da nulla, e sono un migliaio e più di lire per volta,
perché qui si è tanti.
D’altronde avere dei preti novelli col malumore addosso e tristi
perché non li lascio venire a dire la loro prima Messa, mi fa stare male,
e ci soffro più io di loro.
Pregaci un poco su, - e poi fammi subito sapere qualche cosa, - scrivendomene qui;
don Sterpi è al corrente della faccenda.
II Tieniti pronto a fare quella procura che ti ho detto
della tua proprietà di Alessandria in testa ad altro Ti dico, in via riservata,
che,
oltre le 200 mila lire, (delle quali ti scrissi che abbiamo
potuto fatto fare
un prestito,
e pagarle[)] - ora saltano fuori altre 137.000, dico cento trentasettemila lire.
Ed io avevo già date in una sol volta L. 2000. Penso poi che ci siano altri debiti; -
quindi tieniti pronto quando io o don Sterpi ti diremo di fare l’atto in testa di altra persona.
La cosa rimanga riservata a te.
Bada: non è che io non intenda di pagare: affatto! Solo non vorrei
che andassero contro di te e a prendere ipoteca su altri beni che fossero, ora o domani,
in testa tua.
3/ Dimmi come stai di salute, e come va codesta Casa.
4/ Qui non abbiamo ancora notizie di don Alessandro,
eccettuata una breve cartolina che ci assicurava che aveva potuto imbarcarsi.
5/ Però è qui giunta una lettera a lui, firmata da tante, non so, se sono o no suore,
o specie di suore. Te la mando in copia. Mi si dice qui da don Nowiski
che esse avrebbero dato a don Alessandro una somma di danaro, -
e che ora sarebbero sossopra non vedendolo più.
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Parrebbe fosse corsa tra lui ed esse una intesa di acquistare una nuova casa a Lodz.
A me egli non ne parlò mai di codesto altro gruppo di specie di suore.
Che ne sai tu? Non potresti andare a fondo della cosa e informarmene?
E andare a Lodz e parlare ad esse, non sarebbe meglio? Avrei bisogno,
anche urgente, di conoscere com’è questa faccenda.
Egli mi aveva ben detto una volta «che bisognava aprire un altro Istituto»
ma non mi disse di più, ed io gli risposi: «prima bisogna avere un buon personale [»],
e mettere bene a posto la Casa di Zdunska Wola. Altro non avrei.
6/ Ci è morto qui un santo chierichetto, - era tanto divoto dell’Immacolata.
Pregherà per noi.
7/ Hai appreso dell’accordo tra la S. Sede e il Governo Italiano: Deo gratias!
Ciò che piace al S. Padre, piace a noi. Non tralasciamo dal pregare per lui
e per la Chiesa, - e preghiamo anche che Iddio benedica e prosperi la nostra patria!
8/ Chiudo per partire per Roma, - tu però mi scriverai qui possibilmente subito.
Ti conforto e benedico in Gesù Cristo e nella santa Madonna
Prega e fa pregare per me
Saluto e benedico tutti!
Aff.mo tuo
Sac. Luigi Orione d. Div. Provv.za
P. S. Vedi che dei chierici polacchi inviati qui, almeno tre, non sono di salute.
Bisognerà, assolutamente, evitare di mandare qui dei mal andati in salute, -
o di quelli che già avessero avuto malattie di petto, polmoniti, pleuriti, bronchiti, -
o avessero tendenze alla tubercolosi.
P.
S. Bisogna rimandarmi
la lettera in
polacco
La tengo qui; ti mando una traduzione.
Finora non ho detto né che li lascio venire né che non li lascio venire.
¨